Dopo 13anni di ritardo nell'adozione ecco la beffa della rinuncia! Cosa sta dietro? Se il Veneto ha rinunciato, rimandando inopinatamente la delibera regionale della IRESA, il Lazio ha adottato una tassa di cui trattiene solo il dieci per cento (il resto sarebbe destinato a coprire altre spese e/o sanare deficit specifici) ecco l'imperscrutabile caso della Regione Lombardia.
La cosiddetta IRESA, la tassa di scopo a carico delle aerolinee da versare alle Regioni per finanziare opere, misure e interventi vari per mitigare il rumore aereo.
L'ammontare dell'IRESA, stimato/anno per la Lombardia sarebbe di 3.7 milioni di euro, dopo una proposta dello scorso 13 giugno, sarebbe tagliata in sede di approvazione di bilancio nei prossimi giorni.
L'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili (IRESA) non è stata ancora resa operativa e gli interrogativi sulle ragioni e cause che porterebbero la Giunta Regionale a bloccare un tributo legittimo, da tanto tempo atteso e che viene applicato negli aeroporti dei Paesi Europei interessati a tutelare i residenti dell'intorno delle piste.
Qualcuno si oppone? Anche dopo e nonostante la delibera? Chi potrebbe essere? Le aerolinee?Gli aeroporti e/o gli esercenti aeroportuali? Ma per quale ragione?
Le tariffe aeree, i prezzi pagati dall'utente, sono gonfiate, nel recentissimo periodo, dalle somme derivate dagli Accordi di Programma per finanziare i masterplan ed il potenziamento degli scali, la costruzione di nuove piste, terminal e tanto altro. Possibile che nessuno trovi discutibile ed irragionevole che le tariffe siano incrementate di 8/10 euro a tratta perché è il solo passeggero che finanzia tali opere? Possibile che invece sia l'irrisorio, procapite, contributo IRESA a penalizzare un settore in profonda crisi?
Una crisi di traffico in riduzione, di dinamiche competitive a livello di aeroporti e di aerolinee che, incredibilmente, riflettono nel Belpaese una situazione estremamente preoccupante. Nessuno che si ponga legittime considerazioni relative al numero di aeroporti, al numero delle aerolinee, alla rete network specifica ed integrata, di sprechi, di co-marketing, di fallimenti, evidenziando le responsabilità dirette dei manager del trasporto aereo e dell'aviazione civile?
Ed intanto i cittadini residenti dell'intorno delle piste sono ancora in attesa del finanziamento delle opere di mitigazione, quali doppi vetri per scuole, ospedali, abitazioni ed impianti di climatizzazione. Ma anche per il vortex strike e le tegole volanti e le murature che si crinano.
In attesa anche dei fondi per rilocalizzare i residenti, in troppi aeroporti, in zona rossa acustica.
Poi ci sarebbero anche le opere per la salvaguardia dei caseggiati in deroga posizionati nelle zone rosse del piano di rischio per incidente aereo. Anche se quest'ultima è un altra storia. Con altri finanziamenti che non si sa, quando e da dove potranno arrivare.
data inserimento: Martedì 25 Giugno 2013