Le ricadute sui voli di linea sono scontati: urgono protezioni. Le iniziative che la NASA avrebbe attivato hanno uno scopo preciso: proteggere i passeggeri e gli equipaggi che si trovano alle quote di crociera standard nei voli di linea (Fly the irradiated skies: Radiation hits air travelers harder than previously known, NASA finds!).
E' un fenomeno che investe, ovviamente, ogni sorta di volo, da quello militare a quello di linea-civile-commerciale perciò coinvolge voli low cost, charter e convenzionali. La materia, il contenzioso era comunque noto. E' dagli anni '70 dello scorso secolo che i sindacati (almeno i più sensibili alle tematiche ambientali e alla salute e sicurezza del personale di volo e dei passeggeri) avevano aperto "trattative" per definire normative utili a fronteggiare tale innegabile fenomeno "atmosferico-terrestre-solare".
Numerose news di Aerohabitat avevano illustrato tali problematiche (tra gli altri " Volo e radiazioni ionizzanti, un articolo del Corsera", 2008 - "Radiazioni, anche i piloti italiani lo fanno, da molti anni", 2003) e le considerazioni sul "rischio di contrarre il cancro tra gli equipaggi di volo" - University of Iceland in Reykjavik: “airline crews had a higher than normal rate of skin and breast cancer”, lo studio dello “Stockholm Centre for Public Health in Sweden” con l’incidenza del “malignant melanoma, the deadliest form of skin cancer, among both male and female cabin crew”, erano risultate inevitabili.
Sullo stesso sito "aerohabitat.org e aerohabitat.eu" è ancora download il report sulla “mortalità per cancro degli assistenti di volo nel periodo 1960 – 1997” nella sezione “Link” alla data 01 – 05 – 2002.
Ma è con il lancio in stratosfera del pallone ad elio da Fort Sumner - New Mexico del settembre 2015 con l'equipaggiamento NASA del Radiation Dosimetry Experiment, o RaD-X, che le misurazioni "cosmiche" hanno consentito di verificare il livello effettivo delle "radiazioni". La verifica è stata registrata dalla quota di 26 mila a 120 mila piedi di altezza dalla Terra. I risultati sono disponibili in un documento on-line "special issue of the Space Weather Journal.
“The measurements, for the first time, were taken at seven different altitudes, where the physics of dosimetry is very different,”: lo ha sostenuto Chris Mertens, responsabile della RaD-X mission. "Cosmic radiation comes from high-energy particles that shower down from space, but the majority of these particles are blocked by the magnetosphere. However, some are able to penetrate and collide with other molecules, like nitrogen and oxygen, causing them to decay. When humans are hit with high doses of radiation, their DNA can break down, which can affect the functions of cells."
In sintesi l'esposizione alle radiazioni cosmiche e/o ionizzanti dei piloti e degli equipaggi di volo che "lavorano" alle ordinarie quote di volo e o crociera è doppia rispetto a quella del personale che lavora a terra.
data inserimento: Mercoledì 01 Febbraio 2017