Nove Sindaci dei Comuni richiedono il 5% degli utili. Il confronto tra territorio e masterplan dell’infrastruttura ha avuto un primo riscontro ufficiale. Se, da un lato i nove sindaci dei Comuni del CUV (Consorzio Urbanistico Volontario), ovvero Somma, Lonate, Ferno, Golasecca, Arsago, Casorate, Cardano, Samarate e Vizzola, avevano manifestato la loro “pregiudiziale” avversità allo “sviluppo” dell’aeroporto, il presidente di Sea Pietro Modiano, già nel corso di una audizione in Commissione Malpensa a Gallarate aveva sollecitato disponibilità e flessibilità “Non fermateci da qui al 2030, per favore”, la proposta presentata rappresenta, comunque, una insolita novità. Nella conferenza stampa di Lunedì 16 Ottobre, a Palazzo Viani Visconti a Somma Lombardo, hanno presentato e illustrato la loro Proposta.
La richiesta dei Comuni dell’area di Malpensa sollecita un confronto aperto, strumenti chiari, certezza di risorse. A seguito del ritiro del masterplan del 2010 e nel quadro del nuovo masterplan di Malpensa si sostiene, infatti, la necessità di “uno sviluppo sostenibile è una chimera, ma bisogna fare in modo che sviluppo e sostenibilità siano il più possibile convergenti”.
Il documento illustrato – di cui Aerohabitat, al momento, non ha disponibilità - indicherebbe cinque «macrotemi» sui quali sviluppare il confronto tra CUV e SEA. I Comuni del CUV, dopo aver potuto acquisire e discutere “numeri, obbiettivi e tempi” del masterplan propone una fase di “confronto a partire da questo punto, non può essere un orizzonte che viene presentato come un dato di fatto”, ha sostenuto Stefano Bellaria, primo cittadino di Somma Lombardo e co-firmatario insieme a Cassani, Claudio Montagnoli (Arsago), Claudio Ventimiglia (Golasecca), Leonardo Tarantino (Samarate), Angelo Bellora (Cardano al Campo), Romano Miotti (Vizzola), Filippo Gesualdi (Ferno).
In aggiunta a tale premessa in primo piano viene posto una valutazione, una analisi condivisa al fine di limitare e circoscrivere “l’inquinamento acustico, tenuto conto anche del frequente, mancato rispetto degli accordi del passato”. Procedure, tecniche operative di decollo e atterraggio dovranno essere attualizzate al masterplan e, probabilmente, alle nuove tecnologie e modalità di volo.
E’ stata illustrata la questione dell’occupazione e del personale coinvolto direttamente in SEA e nelle attività aeroportuali ed extra (cooperative, aziende, uffici, negozi e altro). Delle oltre 15mila occupate solo il 18,2 sarebbe residente nei Comuni CUV, ovvero una quota inferiore a 3mila unità.
Il CUV avrebbe anche richiesto una presenza, una rappresentanza (uditore?) nel CDA della SEA. Lalternativa potrebbe risultare l’istituzione di un Comitato Controllo Analogo, con rappresentanze condivise per analizzare e verificare un confronto preliminare su scelte e strategie operative delle progettualità dello “scalo”. In conclusione il CUV destini almeno il 5% degli utili di esercizio per opere e/o provvedimenti compensativi alle ricadute “problematiche” sul territorio circostante. In sostanza, ad esempio in relazione agli utili 2016, il 5% di 93,6 milioni/euro. In una replica sintetica apparsa sui media il Presidente SEA Pietro Modiano, avrebbe manifestato la piena disponibilità al confronto a valutare le proposte delle nove Amministrazioni per lo sviluppo di Malpensa.
data inserimento: Giovedì 19 Ottobre 2017