Indispensabile l'attenzione su cavi dell'alta e bassa tensione e altro in prossimità delle piste. E' il preludio ad una mappatura delle piste di volo, da quelle di 3-4000 metri fino a quelle di 3-400 metri di lunghezza con ostacoli simili nelle fasi atterraggio e di decollo? Non solo cavi e linee di bassa e alta tensione ma anche alberature imponenti e no sottoposte a verifiche costanti. A chi tocca tale analisi? All'ENAC, all'AeCI o a qualche altro soggetto privato e/o pubblico.
Perciò nell'appassionante volo a vista su campi di volo privati, sia organizzati sia improvvisati, sia su aviosuperfici certificate e per i velivoli di categoria avanzata. , da piloti alle prime armi, a praticanti extemporanei ad autentici professionisti di lungo corso diventa indispensabile che siano identificati e segnalati, quanto costantemente verificati tali “ostici” ostacoli. Magari con una sorta di mappa circostanziata, pista per pista, con un elenco complessivo e integrale e integrato: sarà possibile? Una sorta, in sostanza di NOTAM per i naviganti di tali piste e/o aviosuerfici. Prima o poi e/o magari a seguito dell'inchiesta che Ansv (Agenzia nazionale sicurezza volo) ha aperto “sull’incidente che, martedì 8 maggio, ha coinvolto l’aereo ultraleggero avanzato P-92 Echo 2000RG marche I-6587, a Pravisdomini (Pordenone). L’aeromobile, che era decollato da Padova, durante la fase di atterraggio sull’aviosuperficie Pravisdomini impattava un cavo della media tensione; il pilota riusciva comunque a completare l’atterraggio. Incolume il pilota, danni strutturali al P-92.”
data inserimento: Giovedì 17 Maggio 2018