Dal numero 27/28 dell’agenzia Air Press del 18/7/2011 apprendiamo che il deputato Basilio Catanoso del Popolo della Libertà, a suo dire preoccupato per la “grave situazione in cui versa la finanza pubblica”, ha rivolto al Presidente del Consiglio un’interrogazione parlamentare a risposta scritta, per proporre l’unificazione ovvero la soppressione con confluenza nel Dipartimento della Protezione Civile, delle due Agenzie “di sicurezza”, quella nazionale ed indipendente per la Sicurezza del Volo – ANSV – e quella (erroneamente definita) “nazionale per la Sicurezza Ferroviaria”, vigilata dal M.I.T. ed istituita in base all’art. 4 del D. Lgs. n.162 del 10 Agosto 2007, recepimento della Direttiva comunitaria 2004/49/CE del 29 Aprile 2004.
In realtà tale Agenzia, divenuta operativa dal 16 giugno 2008, è denominata “Agenzia Italiana per la Sicurezza delle Ferrovie - AISF”, la quale tiene a precisare, nel testo della propria presentazione consultabile sul web, che «non ha obbligo di legge di condurre indagini sugli incidenti [ferroviari – ndr]», indagini che invece sono di spettanza «dell’Organismo investigativo costituito dalla Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie» e che (si noti bene !) «non sono soggette all’obbligo di pubblicità». [Vedi “Presentazione Agenzia” all.1 ed “Indagini Ferroviarie” all. 2].
Dell’ANSV ricorderò soltanto che è stata istituita con D. Lgs. n. 66 il 25 Febbraio 1999, in osservanza alla Direttiva 94/56/CE del 21 Novembre 1994 e che in base all’Art. 3 della sua istituzione ha il preciso compito di prevenire gli incidenti aeronautici e di condurre le investigazioni tecniche sugli stessi, con il solo obiettivo di prevenire futuri incidenti.
Ora, se il sacro fuoco del “risparmio sulle spese degli altri” non avesse colpito a tradimento il deputato Catanoso, sarebbe stato molto più utile, per dare una mano alla “gravemente depressa finanza pubblica” ed al suo Presidente del Consiglio, quello di fare una proposta di tagliare tutti gli emolumenti suoi e dei suoi colleghi – deputati e senatori.
Ed ancora, il deputato Catanoso avrebbe potuto fare opera molto più utile ai problemi degli italiani, uno dei quali è quello di riuscire ad avere un linguaggio legislativo comune per fare leggi e regolamenti comprensibili a tutti, con il quale intendersi su tutte le questioni, sia finanziarie che tecniche, interessandosi ad un argomento scottante per l’aviazione civile nazionale, come quello attualmente oggetto di riunioni tecniche presso tavoli di lavoro sia del M.I.T. che dell’ENAC.
Intendo riferirmi ai problemi della “Terminologia tecnica” usata nelle leggi e nei Regolamenti applicativi in utilizzo presso tutti gli Enti operativi (intendasi di “safety”) e di “sicurezza” (intendasi di “security”), i quali devono attenersi a normative scritte in lingua italiana, ma che risentono purtroppo di difetti di “mala-traduzione”, ovvero di “arbitraria interpretazione” di testi di norme internazionali o comunitarie, concepiti e prodotti originariamente in lingua inglese con termini molto specifici e poi genericamente interpretati e tradotti in termini molto approssimativi in lingua italiana.
Così uno dei termini (che vorrei definire “tecnici”), inadeguatamente o erroneamente utilizzati nella lingua italiana è appunto il vocabolo “sicurezza”, che non riesce a differenziare ciò che è argomento di “safety” (sicurezza operativa) da ciò che è argomento di “security” (sicurezza anti-crimine, ovvero “contro gli illeciti”).
Qualora ciò non fosse abbastanza chiaro e sufficiente a far comprendere all’onorevole Catanoso quanto pesino sull’economia nazionale questo genere di incomprensioni, cercherò di farglielo capire in altro modo.
L’AISF, per le sue funzioni, è più un Ente simile all’ENAC, nell’ordinamento nazionale, che non all’ANSV, come ritiene a precisare lo stesso Ente, il quale esplicitamente dichiara che «le indagini e gli “inconvenienti” (?) ferroviari sono compito dell’Organismo investigativo, istituito presso la “Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie – D.G.I.F.” del M.I.T., in base agli artt. 18 e 19 del precedentemente citato D. Lgs. n. 162/2007»!
E come non bastasse, neanche a farlo apposta, era appena partita la balzana proposta del deputato di abolire le due Agenzie, l’esistente ANSV e la fantomatica ANSF (in realtà AISF), come se la loro esistenza fosse uno “spreco di finanze pubbliche” [già perché gli incidenti non costano in termini economici, vero deputato? – ndr], tuttalpiù accorpandole nel Dipartimento della Protezione Civile (come non bastassero le incombenze assegnate a tale benemerita istituzione), ed ecco che il 24/7, in un’importante e vitale centrale elettrica e dei comandi della Stazione ferroviaria Tiburtina di Roma, scoppia un devastante incendio (quasi sicuramente doloso, perché altrimenti sarebbe ancora peggio per quanto attiene la “sicurezza” delle ferrovie italiane), in una struttura priva di qualsiasi difesa di prevenzione e di allarme.
Di conseguenza, come si possa concepire di voler amalgamare due enti profondamente diversi l’un dall’altro, cioè una ANSV dedita (anche se con affanno) a curare e prevenire la “safety” delle operazioni di volo, in quanto alla “security” delle stesse operazioni devono provvedere il M.I.T. quale organo istituzionale di sorveglianza, l’ENAC quale responsabile di tutta la normativa (assieme al Ministro degli Interni), l’ENAV quale responsabile delle installazioni dei Servizi di Navigazione Aerea, i Gestori aeroportuali quali responsabili delle operazioni a terra ed i Vettori quali responsabili di “security e safety” delle proprie operazioni di volo.
Se si raffronta questo quadro (seppur sommario) con i compiti esclusivamente d’indagine dell’Organismo investigativo allocato presso la D.G.I.F. per i casi di “incidente o di disservizio” delle Ferrovia, senza compiti di prevenzione né di “safety”, né di “security”, in quanto a quest’ultimo aspetto ci deve pensare la Polizia Ferroviaria del Ministero degli Interni, allora risulta lampante quanto sia improponibile ed inaccettabile la “proposta Catanoso”.
L’attuale apparato dell’Aviazione Civile esiste perché l’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale (O.A.C.I. – I.C.A.O. in inglese) si è premurata, da tempo, di imporre agli Stati contraenti di dotarsi obbligatoriamente di opportuni organi di “security”, specializzati nel presidio armato di tutte le proprie stazioni ed installazioni del Servizio di Navigazione Aerea, come pure per l’accesso alle zone operative degli aeroporti, allo scopo di prevenire sabotaggi, furti e qualsiasi altro atto illecito contro la “sicurezza dei trasporti”.
Così l’ENAC è tenuta a presidiare i propri uffici centrali e periferici, l’ENAV oltre alla propria sede, anche tutti i Centri di Controllo del Traffico Aereo e tutte le installazioni dei Servizi di Navigazione Aerea, così come l’ANSV deve provvedere vigilare sui suoi laboratori, mentre la sorveglianza preventiva contro gli atti illeciti presso gli aeroporti è compito delle relative Organizzazioni dei Gestori aeroportuali e dei Vettori.
Infine, si noti:- proprio io che non sono certo “tenero” verso l’ormai cronica presidenza (ancora confermata) all’ANSV, questa volta sono costretto ad intervenire, nella speranza, oltre che di evitare un tragico errore alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche di parare proprio quel “tanto peggio, tanto meglio”, che è nelle intenzioni di troppi interessi malcelati.
data inserimento: Domenica 31 Luglio 2011