Il blocco dell'installazione implica una oneroso e insostenibile risarcimento danni agli USA? Intanto fioccano le interrogazioni. Se il Governatore della Sicilia ha dovuto, alcuni giorni orsono, revocare lo stop ai lavori del MUOS le iniziative che si oppongono al suo insediamento si allargano. Aerohabitat da conto di alcune interrogazioni parlamentari in atto.
Interrogazione a risposta orale n. 3-00233
Data di pubblicazione: 15 luglio 2013
Presentatori:
Sen. PADUA Venera, Sen. ORRU' Pamela Giacoma Giovanna, Sen. BIANCO Amedeo, Sen. MINEO Corradino, Sen. BERTUZZI Maria Teresa, Sen. CIRINNA' Monica, Sen. DIRINDIN Nerina, Sen. PUGLISI Francesca [+]
Sen. PADUA Venera, Sen. ORRU' Pamela Giacoma Giovanna, Sen. BIANCO Amedeo, Sen. MINEO Corradino, Sen. BERTUZZI Maria Teresa, Sen. CIRINNA' Monica, Sen. DIRINDIN Nerina, Sen. PUGLISI Francesca, Sen. GIACOBBE Francesco [-]
Destinatari: Ai Ministri della difesa, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareDIRINDIN , PUGLISI , GIACOBBE - Ai Ministri della difesa, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che: il mobile user objective system (MUOS) è un
Interrogazione a risposta scritta n. 4-00215
Data di pubblicazione: 21 maggio 2013
Presentatori:
Sen. PADUA Venera, Sen. BERTUZZI Maria Teresa, Sen. BIANCO Amedeo, Sen. CIRINNA' Monica, Sen. DIRINDIN Nerina, Sen. MINEO Corradino, Sen. ORRU' Pamela Giacoma Giovanna, Sen. PEGORER Carlo [+]
Sen. PADUA Venera, Sen. BERTUZZI Maria Teresa, Sen. BIANCO Amedeo, Sen. CIRINNA' Monica, Sen. DIRINDIN Nerina, Sen. MINEO Corradino, Sen. ORRU' Pamela Giacoma Giovanna, Sen. PEGORER Carlo, Sen. PUGLISI Francesca, Sen. GIACOBBE Francesco [-]
Destinatari: Ai Ministri della difesa, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareobjective system (MUOS) è un sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza e a banda stretta, composto da cinque satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione
Interrogazione a risposta scritta n. 4-00333
Data di pubblicazione: 11 giugno 2013
Presentatori:
Sen. CAMPANELLA Francesco, Sen. ANITORI Fabiola, Sen. BATTISTA Lorenzo, Sen. BENCINI Alessandra, Sen. BLUNDO Rosetta Enza, Sen. BOCCHINO Fabrizio, Sen. CAPPELLETTI Enrico, Sen. CATALFO Nunzia [+]
Sen. CAMPANELLA Francesco, Sen. ANITORI Fabiola, Sen. BATTISTA Lorenzo, Sen. BENCINI Alessandra, Sen. BLUNDO Rosetta Enza, Sen. BOCCHINO Fabrizio, Sen. CAPPELLETTI Enrico, Sen. CATALFO Nunzia, Sen. COTTI Roberto, Sen. FATTORI Elena, Sen. GAETTI Luigi, Sen. LUCIDI Stefano, Sen. MANGILI Giovanna, Sen. MARTON Bruno, Sen. MOLINARI Francesco, Sen. MONTEVECCHI Michela, Sen. PAGLINI Sara, Sen. PEPE Bartolomeo, Sen. PUGLIA Sergio, Sen. ROMANI Maurizio, Sen. SANTANGELO Maurizio, Sen. SCIBONA Marco, Sen. SERRA Manuela, Sen. MASTRANGELI Marino Germano, Sen. DE PIN Paola [-]
Destinatari: Ai Ministri della salute, della difesa e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, SCIBONA , SERRA , MASTRANGELI , DE PIN - Ai Ministri della salute, della difesa e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. - Premesso che: il programma MUOS (Mobile User
Mozione n. 1-00125
Data di pubblicazione: 7 agosto 2013
Presentatori:
Sen. SANTANGELO Maurizio, Sen. BATTISTA Lorenzo, Sen. BERTOROTTA Ornella, Sen. BIGNAMI Laura, Sen. BOCCHINO Fabrizio, Sen. CAMPANELLA Francesco, Sen. CASALETTO Monica, Sen. CASTALDI Gianluca [+]
Sen. SANTANGELO Maurizio, Sen. BATTISTA Lorenzo, Sen. BERTOROTTA Ornella, Sen. BIGNAMI Laura, Sen. BOCCHINO Fabrizio, Sen. CAMPANELLA Francesco, Sen. CASALETTO Monica, Sen. CASTALDI Gianluca, Sen. CATALFO Nunzia, Sen. CRIMI Vito Claudio, Sen. DONNO Daniela, Sen. GIARRUSSO Mario Michele, Sen. MANGILI Giovanna, Sen. MONTEVECCHI Michela, Sen. MORONESE Vilma, Sen. MORRA Nicola, Sen. MUSSINI Maria, Sen. ORELLANA Luis Alberto, Sen. SCIBONA Marco, Sen. SERRA Manuela [-]
che: MUOS (Mobile user objective system) è il sistema di telecomunicazioni satellitari militari che le forze armate Usa intendono realizzare nella riserva naturale Sughereta di Niscemi (Caltanissetta)
Interrogazione a risposta scritta n. 4-00269
Data di pubblicazione: 29 maggio 2013
Presentatori:
Sen. COMPAGNA Luigi
Sen. COMPAGNA Luigi [-]
Destinatari: Ai Ministri degli affari esteri e della difesa
- Premesso che: il programma Mobile user objective system (MUOS), gestito dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, ha previsto la creazione di un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima
Atto n. 1-00125
Pubblicato il 7 agosto 2013, nella seduta n. 92
SANTANGELO, BATTISTA, BERTOROTTA, BIGNAMI, BOCCHINO, CAMPANELLA, CASALETTO, CASTALDI, CATALFO, CRIMI, DONNO, GIARRUSSO, MANGILI, MONTEVECCHI, MORONESE, MORRA, MUSSINI, ORELLANA, SCIBONA, SERRA
Il Senato,
premesso che:
MUOS (Mobile user objective system) è il sistema di telecomunicazioni satellitari militari che le forze armate Usa intendono realizzare nella riserva naturale Sughereta di Niscemi (Caltanissetta), riconosciuta come sito di interesse comunitario (area SIC);
il MUOS è un sistema ad altissima frequenza e a banda stretta, composto da 5 satelliti e 4 stazioni di terra, che sarà gestito direttamente dall'US Navy (Marina militare USA) al fine di collegare le forze navali, aeree e terrestri in movimento, ubicate in qualsiasi parte del mondo;
la costruzione era prevista nella grande base aeronavale di Sigonella, alle porte di Catania, e dopo è stata spostata a Niscemi, a seguito dell'esito dello studio di valutazione di impatto elettromagnetico - Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model-, commissionato delle forze armate statunitensi alla AGI e Maxym System;
lo studio dei contractor mise in luce i rischi derivanti dai campi elettromagnetici emessi dal MUOS, tra i quali: irradiazione sui sistemi d'armi, munizioni, propellenti ed esplosivi, che potevano innescare detonazioni di missili e bombe depositate all'interno della base militare di Sigonella;
lo studio è stato determinante nel non fare installare i trasmettitori in prossimità della base aeronavale di Sigonella, per la presenza di velivoli dotati di armamento;
la base militare americana di Niscemi esiste dal 1991; in essa è già presente un'importante centrale di telecomunicazioni il cui nome è Naval Radio Trasmitter Facility (NRTF-8), composta da 41 antenne installate, di cui 27 sono dichiarate contemporaneamente in funzione, unitamente all'antenna elicoidale a bassa frequenza, e utilizzate per le comunicazioni sotto il livello del mare;
l'ARPA Sicilia (Agenzia regionale protezione ambiente), tra il dicembre del 2008 e l'aprile del 2010, ha effettuato una serie di rilevamenti sulle emissioni di onde elettromagnetiche generate dalla stazione, e tali misurazioni hanno evidenziato il raggiungimento della soglia di attenzione indicata dalla legislazione italiana (legge n. 36 del 2001 e decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003) nel valore di 6 V/m;
il campo elettromagnetico indotto scenderebbe sotto la soglia di attenzione (6 V/m, secondo la legge italiana) solo oltre i 130 chilometri dalla base, e si avrebbero effetti biologici su esseri umani, flora e fauna in un raggio di circa 140 chilometri; un ulteriore contributo al campo magnetico sarebbe quello dovuto ad un fascio secondario non ben identificato (nulla risulta ai progetti depositati) oltre al campo indotto dalle due antenne UHF, stimato ad 1 V/m;
la prolungata esposizione a campi elettromagnetici di tale intensità sarebbe nociva per la salute umana: per citare alcuni esempi di conseguenze dannose, insorgenza di tumori e leucemie, e i soggetti maggiormente esposti sono i bambini e gli anziani, ma a lungo termine tali conseguenze non risparmierebbero nessuno, così come gli effetti sull'ecosistema;
la presenza del MUOS, oltre ai già citati effetti sull'ecosistema della Sughereta di Niscemi e del Bosco di Santo Pietro, avrà un potenziale impatto anche sul settore agricolo, data l'influenza dei campi elettromagnetici elevati sulle colture;
la Procura di Caltagirone ha disposto in data 6 ottobre 2012 il sequestro della stazione radio MUOS di Niscemi in quanto l'installazione avrebbe violato le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dell'area protetta, sequestro che è stato poi annullato in data 28 ottobre 2012 dal tribunale della libertà di Catania dando così il via libera alla ripresa dei lavori;
il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta attende le motivazioni del tribunale di Catania per valutare la possibilità di un ricorso in Cassazione;
l'11 marzo 2013 la Regione Siciliana ha raggiunto un'intesa con il Governo per chiedere agli Stati Uniti di non installare le parabole fino all'ottenimento dei risultati sull'impatto ambientale e sugli esiti per la salute dei dispositivi attivati anche alla massima potenza;
dopo un incontro con il Governo nazionale, è stato deciso di affidare all'Istituto superiore di sanità un ulteriore studio delle problematicità relative all'installazione dell'impianto MUOS;
il Governo della Regione Siciliana ha revocato in data 29 marzo 2013, definitivamente, l'autorizzazione per la realizzazione del MUOS a Niscemi;
il 20 aprile 2013, il Ministero della difesa, tramite un ricorso al Tar Sicilia, ha chiesto l'annullamento della revoca a costruire, e la relativa condanna per la Sicilia a risarcire i danni. Il ricorso del Ministero della difesa è stato respinto dal Tar Sicilia lo scorso 9 luglio, a causa della mancanza di un referto che indichi la sicurezza del MUOS per la salute dei cittadini;
il 24 luglio 2013 arriva in modo inaspettato da parte del governatore della Regione Siciliana, l'annullamento della revoca dell'autorizzazione, alla luce dello studio dell'Istituto superiore di sanità, che ha stabilito che la realizzazione dell'impianto non crea alcun danno alla salute dei cittadini tramite una nota inviata al Ministero della difesa, adducendo anche il motivo di non incorrere in una penale di 25.000 euro circa al giorno chiesta dagli Stati Uniti d'America;
lo studio effettuato dall'Istituto superiore di sanità, avrebbe stabilito che non esiste alcuna prova di causalità tra inquinamento elettromagnetico e danni per la salute dei cittadini;
la relazione dell'ISS prodotta dal Ministero non tiene in considerazione le conclusioni dello studio pluridisciplinare del gruppo di lavoro composto dal professor Zucchetti e da Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, Eugenio Cottone del Consiglio nazionale dei chimici, Valerio Gennaro dell'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, Angelo Levis dell'Università di Padova, Alberto Lombardo dell'Università di Palermo, Marino Miceli e Cirino Strano, medici di medicina generale di Niscemi e Vittoria;
il gruppo di lavoro, seguendo la normativa italiana, ha indicato il rischio rilevante dovuto agli effetti a breve e lungo termine del sistema di telecomunicazioni satellitare, tra cui anche la interferenza con apparati biomedicali elettrici e il disturbo della navigazione aerea, e ne sconsiglia l'installazione a Niscemi;
considerato che:
da studi basati sui dati raccolti dall'ARPA Sicilia, è scientificamente fondato il timore che l'istallazione attuale superi già i limiti di legge imposti sulle emissioni elettromagnetiche, e ciò si verifica da oltre 20 anni (vedasi la stazione NRTF8, operativa dal 1991);
l'autorizzazione alla realizzazione del progetto MUOS è stata concessa in violazione, formale e sostanziale, delle normative che riguardano la protezione della popolazione dall'esposizione alle emissioni elettromagnetiche (legge n. 36 del 2001, decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, art. 87, commi 1 e 3), come confermato dallo studio svolto dal gruppo di consulenti chiamati al tavolo tecnico della Commissione territorio ambiente;
il rapporto del verificatore del TAR Sicilia, supporta pienamente la sentenza che parla di priorità e assoluta prevalenza del principio di precauzione (art. 3-ter , comma 3, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152), nonché dell'indispensabile presidio del diritto alla salute della comunità di Niscemi;
il rapporto dell'Istituto superiore della sanità, nelle parti riguardanti l'inquinamento chimico proveniente da Gela e lo stato di salute della popolazione, conferma l'assoluta inopportunità della installazione del MUOS presso la base NRTF di Niscemi;
rilevato che:
a Niscemi si sono verificati fatti molto seri di ordine pubblico e l'installazione del sistema satellitare ha sollevato numerose proteste e manifestazioni dei residenti e rappresentanti locali, stanti i gravi rischi per la salute della popolazione e l'ambiente stesso;
le emissioni elettromagnetiche potrebbero avere pesanti conseguenze sul traffico aereo, dato che la potenza del fascio di microonde del MUOS è in grado di provocare interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile;
questa eventualità non è da considerarsi remota e trascurabile, vista la presenza del nuovo aeroporto di Comiso che verrebbe a trovarsi a poco più di 19 chilometri dal MUOS;
gli effetti per il traffico aereo del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari sono noti ai tecnici della Marina americana già da alcuni anni,
impegna il Governo:
alla luce dei fatti esposti in premessa, ad adottare le opportune iniziative, nel rispetto dell'autonomia regionale, per verificare se tutto quanto esposto in premessa non sia sufficiente per esprimere fortissime preoccupazioni riguardo le conseguenze dell'istallazione di tale sistema sulla salute umana, sull'ecosistema della Sughereta di Niscemi, sulla qualità dei prodotti agricoli, sul diritto alla mobilità e allo sviluppo del territorio, sul diritto alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti;
a rendere effettiva la sospensione dei lavori per la realizzazione del MUOS, nel rispetto, del dispositivo della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo del 9 luglio 2013 che ha respinto le richieste di sospensiva, presentate dal Ministero della difesa contro la Regione Siciliana, e che aveva arrestato i lavori per il MUOS in applicazione del principio di precauzione circa la salute della popolazione locale.
Atto n. 4-00269
Pubblicato il 29 maggio 2013, nella seduta n. 30
COMPAGNA- Ai Ministri degli affari esteri e della difesa. -
Premesso che:
il programma Mobile user objective system (MUOS), gestito dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti, ha previsto la creazione di un sistema di comunicazioni satellitari ad altissima frequenza e a banda stretta;
il sistema andrebbe ad integrare le forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo ed avrebbe l'obiettivo di sostituire gli attuali sistemi satellitari;
si tratterebbe di un'opera strategica per l'Alleanza atlantica, che consentirebbe di migliorare le comunicazioni militari per sostenere le operazioni militari Usa e Nato in tutto il mondo;
questo progetto porterebbe alla realizzazione di un sistema di cui potrebbero servirsi anche le forze armate italiane;
una delle stazioni di terra previste dal progetto (la Naval radio transmitter facility, NRTF - è in fase di realizzazione in Sicilia, nei pressi di Niscemi (Caltanissetta), a circa 60 chilometri dalla base di Sigonella;
il 29 marzo 2013 l'amministrazione regionale siciliana ha revocato l'autorizzazione alla costruzione della stazione di terra, anche a seguito delle proteste da parte della popolazione locale, per il timore di conseguenze nocive alla salute dei cittadini;
il 20 aprile il Ministero della difesa ha presentato ricorso al Tar siciliano chiedendo l'annullamento della revoca e la condanna della Regione al risarcimento dei danni;
il Tribunale amministrativo regionale ha rinviato la propria decisione al 6 giugno 2013, in attesa del rapporto che l'Istituto superiore di sanità dovrà presentare entro il 31 maggio;
l'amministrazione USA ha fornito rassicurazioni sul rigoroso rispetto della legislazione in materia di sicurezza e salute,
si chiede di sapere:
se ai Ministri in indirizzo risulti quale impatto potrebbe avere sui rapporti di politica internazionale del nostro Paese la mancata realizzazione della stazione MUOS, in considerazione del suo rilevante impatto strategico;
se risulti quali danni causerebbe agli interessi geopolitici del nostro Paese l'eventuale decisione di non proseguire i lavori di costruzione dell'opera.
Presentata dal senatore Vincenzo Santangelo (M5S
"Il Senato, premesso che:
Muos (Mobile User Objective System) è il sistema di telecomunicazioni satellitari militari che le forze armate Usa intendono realizzare nella riserva naturale Sughereta di Niscemi (Caltanissetta), riconosciuta come sito di interesse comunitario (area Sic);
il Muos è un sistema ad altissima frequenza e a banda stretta, composto da 5 satelliti e 4 stazioni di terra, che sarà gestito direttamente dall'Us Navy (marina militare Usa) al fine di collegare le forze navali, aeree e terrestri in movimento, ubicate in qualsiasi parte del mondo;
la costruzione era prevista nella grande base aeronavale di Sigonella, alle porte di Catania, e dopo è stata spostata a Niscemi, a seguito dell'esito dello studio di valutazione di impatto elettromagnetico -Sicily Radhaz Radio and Radar Radiation Hazard Model-, commissionato delle forze armate statunitensi alla Agi e Maxym System;lo studio dei contractor mise in luce i rischi derivanti dai campi elettromagnetici emessi dal Muos, tra i quali: irradiazione sui sistemi d'armi, munizioni, propellenti ed esplosivi, che potevano innescare detonazioni di missili e bombe depositate all'interno della base militare di Sigonella;
lo studio è stato determinante nel non fare installare i trasmettitori in prossimità della base aeronavale di Sigonella, per la presenza di velivoli dotati di armamento;
la base militare americana di Niscemi esiste dal 1991; in essa è già presente un'importante centrale di telecomunicazioni il cui nome è Naval Radio Trasmitter Facility (Nrtf-8), composta da 41 antenne installate, di cui 27 sono dichiarate contemporaneamente in funzione, unitamente all'antenna elicoidale a bassa frequenza, e utilizzate per le comunicazioni sotto il livello del mare;
l'Arpa Sicilia (Agenzia regionale protezione ambiente), tra il dicembre del 2008 e l'aprile del 2010, ha effettuato una serie di rilevamenti sulle emissioni di onde elettromagnetiche generate dalla stazione, e tali misurazioni hanno evidenziato il raggiungimento della soglia di attenzione indicata dalla legislazione italiana (legge n. 36 del 2001 e decreto del presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003) nel valore di 6 V/m;il campo elettromagnetico indotto scenderebbe sotto la soglia di attenzione (6 V/m, secondo la legge italiana) solo oltre i 130 chilometri dalla base, e si avrebbero effetti biologici su esseri umani, flora e fauna in un raggio di circa 140 chilometri; un ulteriore contributo al campo magnetico sarebbe quello dovuto ad un fascio secondario non ben identificato (nulla risulta ai progetti depositati) oltre al campo indotto dalle due antenne Uhf, stimato ad 1 V/m;
la prolungata esposizione a campi elettromagnetici di tale intensità sarebbe nociva per la salute umana: per citare alcuni esempi di conseguenze dannose, insorgenza di tumori e leucemie, ed i soggetti maggiormente esposti sono i bambini e gli anziani, ma a lungo termine tali conseguenze non risparmierebbero nessuno, così come gli effetti sull'ecosistema;
la presenza del Muos, oltre ai già citati effetti sull'ecosistema della Sughereta di Niscemi e del Bosco di Santo Pietro, avrà un potenziale impatto anche sul settore agricolo, data l'influenza dei campi elettromagnetici elevati sulle colture;
la Procura di Caltagirone ha disposto in data 6 ottobre 2012 il sequestro della stazione radio Muos di Niscemi in quanto l'installazione avrebbe violato le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dell'area protetta, sequestro che è stato poi annullato in data 28 ottobre 2012 dal tribunale della libertà di Catania dando così il via libera alla ripresa dei lavori;
il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Caltanissetta attende le motivazioni del tribunale di Catania per valutare la possibilità di un ricorso in Cassazione;
l'11 marzo 2013 la Regione siciliana ha raggiunto un'intesa con il Governo per chiedere agli Stati Uniti di non installare le parabole fino all'ottenimento dei risultati sull'impatto ambientale e sugli esiti per la salute dei dispositivi attivati anche alla massima potenza;
dopo un incontro con il Governo nazionale, è stato deciso di affidare all'Istituto superiore di sanità un ulteriore studio delle problematicità relative all'installazione dell'impianto Muos;
il Governo della Regione siciliana ha revocato in data 29 marzo 2013, definitivamente, l'autorizzazione per la realizzazione del Muos a Niscemi;
il 20 aprile 2013, il ministero della Difesa, tramite un ricorso al Tar Sicilia, ha chiesto l'annullamento della revoca a costruire, e la relativa condanna per la Sicilia a risarcire i danni. Il ricorso del ministero della Difesa è stato respinto dal Tar Sicilia lo scorso 9 luglio, a causa della mancanza di un referto che indichi la sicurezza del Muos per la salute dei cittadini;
il 24 luglio 2013 arriva in modo inaspettato da parte del governatore della Regione siciliana, l'annullamento della revoca dell'autorizzazione, alla luce dello studio dell'Istituto superiore di sanità, che ha stabilito che la realizzazione dell'impianto non crea alcun danno alla salute dei cittadini tramite una nota inviata al ministero della Difesa, adducendo anche il motivo di non incorrere in una penale di 25.000 Euro circa al giorno chiesta dagli Stati Uniti d'America;
lo studio effettuato dall'Istituto superiore di sanità, avrebbe stabilito che non esiste alcuna prova di causalità tra inquinamento elettromagnetico e danni per la salute dei cittadini;
la relazione dell'Iss prodotta dal ministero non tiene in considerazione le conclusioni dello studio pluridisciplinare del gruppo di lavoro composto dal professor Zucchetti e da Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, Eugenio Cottone del Consiglio nazionale dei chimici, Valerio Gennaro dell'Istituto nazionale per la ricerca sul cancro di Genova, Angelo Levis dell'Università di Padova, Alberto Lombardo dell'Università di Palermo, Marino Miceli e Cirino Strano, medici di medicina generale di Niscemi e Vittoria;
il gruppo di lavoro, seguendo la normativa italiana, ha indicato il rischio rilevante dovuto agli effetti a breve e lungo termine del sistema di telecomunicazioni satellitare, tra cui anche la interferenza con apparati biomedicali elettrici e il disturbo della navigazione aerea, e ne sconsiglia l'installazione a Niscemi;considerato che:
da studi basati sui dati raccolti dall'Arpa Sicilia, è scientificamente fondato il timore che l'installazione attuale superi già i limiti di legge imposti sulle emissioni elettromagnetiche, e ciò si verifica da oltre 20 anni (vedasi la stazione Nrtf8, operativa dal 1991);
l'autorizzazione alla realizzazione del progetto Muos è stata concessa in violazione, formale e sostanziale, delle normative che riguardano la protezione della popolazione dall'esposizione alle emissioni elettromagnetiche (legge n. 36 del 2001, decreto del presidente del Consiglio dei ministri 8 luglio 2003, decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259, art. 87, commi 1 e 3), come confermato dallo studio svolto dal gruppo di consulenti chiamati al tavolo tecnico della Commissione territorio ambiente;
il rapporto del verificatore del Tar Sicilia, supporta pienamente la sentenza che parla di priorità e assoluta prevalenza del principio di precauzione (art. 3-ter , comma 3, decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152), nonché dell'indispensabile presidio del diritto alla salute della comunità di Niscemi;
il rapporto dell'Istituto superiore della sanità, nelle parti riguardanti l'inquinamento chimico proveniente da Gela e lo stato di salute della popolazione, conferma l'assoluta inopportunità della installazione del Muos presso la base Nrtf di Niscemi;
rilevato che:
a Niscemi si sono verificati fatti molto seri di ordine pubblico e l'installazione del sistema satellitare ha sollevato numerose proteste e manifestazioni dei residenti e rappresentanti locali, stanti i gravi rischi per la salute della popolazione e l'ambiente stesso;
le emissioni elettromagnetiche potrebbero avere pesanti conseguenze sul traffico aereo, dato che la potenza del fascio di microonde del Muos è in grado di provocare interferenze nella strumentazione di bordo di un aeromobile;questa eventualità non è da considerarsi remota e trascurabile, vista la presenza del nuovo aeroporto di Comiso che verrebbe a trovarsi a poco più di 19 chilometri dal Muos;
gli effetti per il traffico aereo del nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari sono noti ai tecnici della marina americana già da alcuni anni,
impegna il Governo:
alla luce dei fatti esposti in premessa, ad adottare le opportune iniziative, nel rispetto dell'autonomia regionale, per verificare se tutto quanto esposto in premessa non sia sufficiente per esprimere fortissime preoccupazioni riguardo le conseguenze dell'installazione di tale sistema sulla salute umana, sull'ecosistema della Sughereta di Niscemi, sulla qualità dei prodotti agricoli, sul diritto alla mobilità e allo sviluppo del territorio, sul diritto alla sicurezza del territorio e dei suoi abitanti;
a rendere effettiva la sospensione dei lavori per la realizzazione del Muos, nel rispetto, del dispositivo della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di Palermo del 9 luglio 2013 che ha respinto le richieste di sospensiva, presentate dal ministero della Difesa contro la Regione siciliana, e che aveva arrestato i lavori per il Muos in applicazione del principio di precauzione circa la salute della popolazione locale.
Atto n. 3-00233
Pubblicato il 15 luglio 2013, nella seduta n. 66
PADUA, ORRU', BIANCO, MINEO, BERTUZZI, CIRINNA', DIRINDIN, PUGLISI, GIACOBBE- Ai Ministri della difesa, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
il mobile user objective system (MUOS) è un sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza e a banda stretta, composto da cinque satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nel comune di Niscemi (Caltanissetta), all'interno della riserva naturale Sughereta (sito di interesse comunitario-SIC);
il programma MUOS è gestito direttamente dall'Us Navy (Marina militare USA); il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo;
l'impianto di Niscemi è composto da tre trasmettitori parabolici basculanti ad altissima frequenza e due antenne elicoidali UHF. Le antenne paraboliche basculanti hanno un diametro di 18 metri circa. Si prevede una cementificazione di oltre 2.500 metri quadri;
la costruzione del MUOS, inizialmente prevista a Sigonella (territorio di Lentini), è stata spostata a Niscemi in seguito alla realizzazione dello studio di valutazione di impatto elettromagnetico «Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model», realizzato per conto delle forze armate statunitensi da AGI e Maxym System, in cui è indicato che i campi elettromagnetici prodotti dal MUOS possono facilmente far detonare missili e bombe depositate all'interno della base militare di Sigonella. Sembra, infatti, che i campi elettromagnetici prodotti vadano ad interferire con qualunque apparecchiatura elettrica, inclusi by-pass, pace-maker, e altro;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
il MUOS sarà utilizzato per coordinare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota già presenti a Sigonella;
il MUOS, dunque, può essere considerato alla stregua di un'arma da guerra, approntata per gli aerei a pilotaggio remoto, che appena operativa produrrà due effetti: a) Niscemi e territori limitrofi (come Lentini con la base di Sigonella) potrebbero diventare zone operative di azioni militari; b) le onde elettromagnetiche degli impianti MUOS potrebbero nuocere gravemente alla salute delle popolazioni che risiedono nelle vicinanze degli impianti (già seriamente esposte alle onde delle 46 antenne esistenti), in assenza di certificazioni scientifiche che attestino il contrario;
sono 130 i chilometri previsti quale distanza minima oltre la quale il campo elettromagnetico indotto dai fasci di microonde generate dalle parabole del sistema MUOS scende sotto la soglia di rischio per esseri umani (tumori, leucemie, cataratte, riduzione fertilità), flora e fauna; invece il MUOS di Niscemi si trova a 51 chilometri in linea d'aria dai centri abitati di Lentini e Carlentini;
la relazione effettuata, che ha portato allo spostamento dell'installazione da Sigonella a Niscemi, contiene informazioni importanti e, presumibilmente, le prove della pericolosità delle interferenze elettromagnetiche dell'impianto. La relazione, però, non è mai stata portata nella sua interezza a conoscenza delle autorità locali che hanno così potuto operare esclusivamente su dati parziali;
l'azione investigativa dell'ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sicilia) risulta non esaustiva a causa della mancanza di dati certi. In particolar modo, le informazioni tecniche sugli impianti e sullo stesso sistema MUOS della stazione di Niscemi sono coperte da segreto militare;
la procura di Caltagirone ha disposto, il 6 ottobre 2012, il sequestro dei cantieri del MUOS di Niscemi, in quanto l'installazione avrebbe violato le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dell'area protetta. Tale sequestro è stato annullato il 28 ottobre 2012 dal tribunale della libertà di Catania, permettendo la ripresa dei lavori. Il procuratore della Repubblica di Caltagirone, in attesa delle motivazioni della sentenza, ha fatto ricorso in Cassazione;
a fine gennaio 2013, la Commissione Ambiente e territorio dell'Assemblea regionale Siciliana si è riunita simbolicamente a Niscemi, a conferma della volontà del nuovo Parlamento regionale di procedere ad una chiusura del cantiere MUOS; successivamente si è tenuta a Palermo una riunione congiunta delle Commissioni Ambiente e Sanità dell'Assemblea regionale siciliana, a cui hanno partecipato numerosi esperti, scienziati, studiosi delle problematiche dell'elettromagnetismo, amministratori locali e il personale dell'ARPA Sicilia;
rilevato che, a quanto risulta agli interroganti:
con la deliberazione n. 61 del 5 febbraio 2013 il Presidente della Regione Sicilia ha ordinato la revoca delle autorizzazioni al MUOS e, in data 17 febbraio 2013, ha avviato le procedure di revoca delle autorizzazioni alla realizzazione del MUOS all'interno dell'area della riserva naturale Sughereta, che sono state notificate ai soggetti interessati (tra cui US Navy/Comando 41 stormo di Sigonella e Department of the Navy Napoli-Capodichino);
le Commissioni Ambiente e Sanità dell'Assemblea regionale siciliana hanno evidenziato la discordanza tra il parere reso dai tecnici dell'Università di Palermo, che hanno stilato la prima relazione, che aveva portato ad autorizzare i lavori nel 2011, e la relazione dei docenti del Politecnico di Torino, chiamati ad esprimersi dal Comune di Niscemi. In quest'ultima si rileva altresì la lacunosità del parere dei due studiosi dell'Università di Palermo;
i due tecnici che hanno redatto la prima relazione affermano di aver proceduto sulla base dei dati forniti allora dalle forze armate statunitensi, che, forse perché lacunosi o incompleti, non evidenziavano rischi per la salute ed il territorio;
l'11 marzo 2013, a seguito di un incontro tra il Governo e la Presidenza della Regione Sicilia (che ha visto presenti per il Governo: il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro della salute, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e due Sottosegretari rispettivamente del Ministero dell'ambiente e del Ministero degli affari esteri; e per la Regione Siciliana: il Presidente, gli assessori all'Ambiente e alla Salute), si è stabilito di affidare ad un organismo tecnico indipendente (quale l'Istituto superiore della sanità o altro istituto dell'Organizzazione mondiale della sanità - eventualmente in raccordo con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale-Ispra) uno studio approfondito, e da svolgersi in tempi brevi, di valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche, anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la Regione Siciliana. Nell'incontro si stabilisce inoltre che l'installazione delle parabole non sarebbe avvenuta prima che fossero disponibili i risultati di tale studio;
sia nella passata che nella presente Legislatura colleghi deputati hanno presentato interrogazioni ed interpellanze sul tema, di cui l'ultima interrogazione a risposta scritta del 2 aprile 2013 (4-00122) analoga alla presente, a cui non è stata data ancora risposta, presentata proprio il giorno in cui è intervenuta la revoca delle autorizzazioni firmata dall'Assessorato all'ambiente della Regione Siciliana;
valutato che:
a parere degli interroganti incomprensibilmente, il Ministero della difesa, pur avendo partecipato all'incontro tra Governo e Regione Sicilia dell'11 marzo che aveva stabilito la sospensione dei lavori, ha impugnato, il 20 aprile 2013, davanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo, le revoche delle autorizzazioni e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione Siciliana, peraltro senza che sia stato presentato in merito alcun ricorso dalle autorità militari statunitensi;
il Governo, nonostante avesse convenuto, in ottemperanza agli accordi siglati l'11 marzo 2013 di soprassedere all'installazione delle antenne, aveva chiesto alla Regione anche un risarcimento di 25.000 euro al giorno a partire dalla data in cui sono stati sospesi i lavori in contrada Ulmo a Niscemi;
il Tar di Palermo, il 10 maggio, data in cui si sarebbe dovuto pronunciare sul ricorso del Ministero della difesa, ha accolto la richiesta di rinvio presentata dall'Avvocatura dello Stato. L'udienza davanti al Tar era stata fissata per il 6 giugno, ma un ulteriore rinvio, aveva rimandato la sentenza al 9 luglio in quanto i giudici del tribunale amministrativo, a conferma della complessa e per nulla chiara vicenda, avevano chiesto nuovi documenti al Ministero;
il 9 luglio con l'ordinanza n. 469 del 2013, il Tar di Palermo ha bocciato il ricorso del Ministero ritenendo che la priorità assoluta sia la salute dei cittadini. Così, infatti, si legge: «indispensabile presidio del diritto alla salute della comunità di Niscemi, non assoggettabile a misure anche strumentali che la compromettano seriamente fin quando non sia raggiunta la certezza assoluta della non nocività del sistema Muos». Ma non è tutto, secondo i giudici del Tar, il sistema radar americano non desta preoccupazione solo per le emissioni ma anche per le interferenze con gli aeroporti: «sussistono seri dubbi anche in ordine all'incidenza e la pericolosità del sistema in questione sul traffico aereo della parte orientale dell'Isola (aeroporti di Comiso, Sigonella e Catania)». Resta, pertanto, in vigore la decisione di bloccare i lavori di realizzazione del Muos contestati duramente dalla popolazione locale per le conseguenze sulla salute delle emissioni dei radar;
l'ordinanza sottolinea, inoltre, la necessaria «sottoposizione dell'amministrazione militare statunitense alla legislazione nazionale e al rispetto della complessiva disciplina vigente in Italia». Proprio su questo punto la questione del Muos acquisisce contorni ancora più inquietanti. Infatti, da notizie di stampa sembrerebbe esistano prove che i lavori siano cominciati prima delle autorizzazioni. Si riferisce (si veda ad esempio un articolo de "l'Unità" del 10 luglio 2013) di un report della marina militare statunitense relativo allo stato di avanzamento dei lavori nei 4 terminal terrestri. Tale report porterebbe la data dell'aprile del 2009, e sarebbe stato reso pubblico un anno dopo con le foto attestanti l'avanzamento dei lavori. Le autorizzazioni risalgono, invece, al giugno 2011. Pertanto i lavori di realizzazione del radar sarebbero iniziati ben 2 anni prima delle autorizzazioni revocate dalla Regione Sicilia;
presidi del Comitato "No Muos" quotidianamente si oppongono al passaggio di uomini e mezzi diretti alla base USA di contrada Ulmo; si apprende dalla stampa locale che i lavori alla costruzione del sistema satellitare continuano protetti da polizia e carabinieri, malgrado le ordinanze di revoca delle autorizzazioni, il fermo dei lavori e l'impegno assunto dal Governo nazionale con il Governo regionale di attendere le risultanze dello studio. E spesso le forze dell'ordine, per consentire ai mezzi USA l'accesso al sito di Niscemi, allontanano con la forza i manifestanti del presidio No-Muos,
si chiede di sapere:
con quali azioni di competenza i Ministri in indirizzo intendano agevolare il lavoro della Commissione incaricata dal Governo e dalla Regione per la verifica dell'impatto sull'ambiente e sulla salute della popolazione dell'opera in corso;
quando saranno forniti alla richiamata Commissione tutti i dati sul MUOS, compresi quelli relativi alle caratteristiche tecniche degli impianti;
quali iniziative di competenza intendano assumere per monitorare costantemente e consentire il pieno rispetto dell'effettiva sospensione dei lavori per la realizzazione del MUOS, in attesa di una complessiva valutazione dell'impatto ambientale, adottando il principio di precauzione;
se intendano avviare tutte le indagini del caso per stabilire se effettivamente i lavori nell'impianto siano iniziati ben 2 anni prima delle autorizzazioni ufficiali concesse;
se intendano assumere iniziative di competenza al fine di rendere noti, all'ARPA, alle autorità locali ed agli studiosi incaricati, i dati dell'indagine «Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model» effettuata dalla AGI Pennsylvania e dalla Maxym System, che hanno portato al trasferimento dell'installazione da Sigonella a Niscemi e che contengono elementi fondamentali per una reale valutazione dell'impatto della stazione sull'ambiente;
quali strumenti intendano adottare per consentire il monitoraggio continuo, verificabile anche da parte del sistema pubblico, del rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge, qualora gli esiti dello studio previsto dall'incontro avvenuto l'11 marzo tra Governo e Regione Sicilia fornissero risultati non ostativi all'installazione del MUOS, con riferimento alla valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche.
Atto n. 4-00215
Pubblicato il 21 maggio 2013, nella seduta n. 24
PADUA, BERTUZZI, BIANCO, CIRINNA', DIRINDIN, MINEO, ORRU', PEGORER, PUGLISI, GIACOBBE- Ai Ministri della difesa, della salute e dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. -
Premesso che:
il mobile user objective system (MUOS) è un sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza e a banda stretta, composto da cinque satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in fase di realizzazione in Sicilia, nel comune di Niscemi (Caltanissetta), all'interno della riserva naturale Sughereta (sito di interesse comunitario-SIC);
il programma MUOS è gestito direttamente dall'Us Navy (Marina militare USA); il sistema MUOS integrerà forze navali, aeree e terrestri in movimento in qualsiasi parte del mondo;
l'impianto di Niscemi è composto da tre trasmettitori parabolici basculanti ad altissima frequenza e due antenne elicoidali UHF. Le antenne paraboliche basculanti hanno un diametro di 18 metri circa. Si prevede una cementificazione di oltre 2.500 metri quadri;
la costruzione del MUOS, inizialmente prevista a Sigonella (territorio di Lentini), è stata spostata a Niscemi in seguito alla realizzazione dello studio di valutazione di impatto elettromagnetico «Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model», realizzato per conto delle forze armate statunitensi da AGI e Maxym System, in cui è indicato che i campi elettromagnetici prodotti dal MUOS possono facilmente far detonare missili e bombe depositate all'interno della base militare di Sigonella. Sembra, infatti, che i campi elettromagnetici prodotti vadano ad interferire con qualunque apparecchiatura elettrica, inclusi by-pass, pace-maker, e altro;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
il MUOS sarà utilizzato per coordinare tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota già presenti a Sigonella;
il MUOS, dunque, può essere considerato alla stregua di un'arma da guerra, approntata per gli aerei a pilotaggio remoto, che appena operativa produrrà due effetti: a) Niscemi e territori limitrofi (come Lentini con la base di Sigonella) potrebbero diventare zone operative di azioni militari; b) le onde elettromagnetiche degli impianti MUOS potrebbero nuocere gravemente alla salute delle popolazioni che risiedono nelle vicinanze degli impianti (già seriamente esposte alle onde delle 46 antenne esistenti), in assenza di certificazioni scientifiche che attestino il contrario;
sono 130 i chilometri previsti quale distanza minima oltre la quale il campo elettromagnetico indotto dai fasci di microonde generate dalle parabole del sistema MUOS scende sotto la soglia di rischio per esseri umani (tumori, leucemie, cataratte, riduzione fertilità), flora e fauna; invece il MUOS di Niscemi si trova a 51 chilometri in linea d'aria dai centri abitati di Lentini e Carlentini;
la relazione effettuata, che ha portato allo spostamento dell'installazione da Sigonella a Niscemi, contiene informazioni importanti e, presumibilmente, le prove della pericolosità delle interferenze elettromagnetiche dell'impianto. La relazione, però, non è mai stata portata nella sua interezza a conoscenza delle autorità locali che hanno così potuto operare esclusivamente su dati parziali;
l'azione investigativa dell'ARPA (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Sicilia) risulta non esaustiva a causa della mancanza di dati certi. In particolar modo, le informazioni tecniche sugli impianti e sullo stesso sistema MUOS della stazione di Niscemi sono coperte da segreto militare;
la procura di Caltagirone ha disposto, il 6 ottobre 2012, il sequestro dei cantieri del MUOS di Niscemi, in quanto l'installazione avrebbe violato le prescrizioni fissate dal decreto istitutivo dell'area protetta. Tale sequestro è stato annullato il 28 ottobre 2012 dal tribunale della libertà di Catania, permettendo la ripresa dei lavori. Il procuratore della Repubblica di Caltagirone, in attesa delle motivazioni della sentenza, ha fatto ricorso in Cassazione;
a fine gennaio 2013, la Commissione Ambiente e territorio dell'Assemblea regionale Siciliana si è riunita simbolicamente a Niscemi, a conferma della volontà del nuovo Parlamento regionale di procedere ad una chiusura del cantiere MUOS; successivamente si è tenuta a Palermo una riunione congiunta delle Commissioni Ambiente e Sanità dell'Assemblea regionale siciliana, a cui hanno partecipato numerosi esperti, scienziati, studiosi delle problematiche dell'elettromagnetismo, amministratori locali e il personale dell'ARPA Sicilia;
rilevato che, a quanto risulta agli interroganti:
con la deliberazione n. 61 del 5 febbraio 2013 il Presidente della Regione Sicilia ha ordinato la revoca delle autorizzazioni al MUOS e, in data 17 febbraio 2013, ha avviato le procedure di revoca delle autorizzazioni alla realizzazione del MUOS all'interno dell'area della riserva naturale Sughereta, che sono state notificate ai soggetti interessati (tra cui US Navy/Comando 41 stormo di Sigonella e Department of the Navy Napoli-Capodichino);
le Commissioni Ambiente e Sanità dell'Assemblea regionale siciliana hanno evidenziato la discordanza tra il parere reso dai tecnici dell'Università di Palermo, che hanno stilato la prima relazione, che aveva portato ad autorizzare i lavori nel 2011, e la relazione dei docenti del Politecnico di Torino, chiamati ad esprimersi dal Comune di Niscemi. In quest'ultima si rileva altresì la lacunosità del parere dei due studiosi dell'Università di Palermo;
i due tecnici che hanno redatto la prima relazione affermano di aver proceduto sulla base dei dati forniti allora dalle forze armate statunitensi, che, forse perché lacunosi o incompleti, non evidenziavano rischi per la salute ed il territorio;
l'11 marzo 2013, a seguito di un incontro tra il Governo e la Presidenza della Regione Sicilia (che ha visto presenti per il Governo: il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, il Ministro della salute, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, e due Sottosegretari rispettivamente del Ministero dell'ambiente e del Ministero degli affari esteri; e per la Regione Siciliana: il Presidente, gli assessori all'Ambiente e alla Salute), si è stabilito di affidare ad un organismo tecnico indipendente (quale l'Istituto superiore della sanità o altro istituto dell'Organizzazione mondiale della sanità - eventualmente in raccordo con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale-Ispra) uno studio approfondito, e da svolgersi in tempi brevi, di valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche, anche in caso di utilizzo alla massima potenzialità degli impianti, senza oneri per la Regione Siciliana. Nell'incontro si stabilisce inoltre che l'installazione delle parabole non sarebbe avvenuta prima che fossero disponibili i risultati di tale studio;
sia nella passata che nella presente Legislatura colleghi deputati hanno presentato interrogazioni ed interpellanze sul tema, di cui l'ultima interrogazione a risposta scritta del 2 aprile 2013 (4-00122) analoga alla presente, a cui non è stata data ancora risposta, presentata proprio il giorno in cui è intervenuta la revoca delle autorizzazioni firmata dall'Assessorato all'ambiente della Regione Siciliana;
valutato che:
a parere degli interroganti incomprensibilmente, il Ministero della difesa, pur avendo partecipato all'incontro tra Governo e Regione Sicilia dell'11 marzo che aveva stabilito la sospensione dei lavori, ha impugnato, il 20 aprile 2013, davanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo, le revoche delle autorizzazioni e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione Siciliana, peraltro senza che sia stato presentato in merito alcun ricorso dalle autorità militari statunitensi;
il Tar di Palermo, il 10 maggio 2013 - data in cui si sarebbe dovuto pronunciare sul ricorso del Ministero della difesa - ha accolto la richiesta di rinvio presentata dall'Avvocatura dello Stato. L'udienza davanti al Tar è stata, dunque, fissata per il 6 giugno 2013. Il Governo ha chiesto alla Regione anche un risarcimento di 25.000 euro al giorno a partire dalla data in cui sono stati sospesi i lavori in contrada Ulmo, a Niscemi;
presidi del Comitato "No Muos" quotidianamente si oppongono al passaggio di uomini e mezzi diretti alla base USA di contrada Ulmo; si apprende dalla stampa locale che i lavori alla costruzione del sistema satellitare continuano protetti da polizia e carabinieri, malgrado le ordinanze di revoca delle autorizzazioni, il fermo dei lavori e l'impegno assunto dal Governo nazionale con il Governo regionale di attendere le risultanze dello studio. È ancora di ieri la notizia che le forze dell'ordine, per consentire ai mezzi USA l'accesso al sito di Niscemi, hanno allontanato con la forza i manifestanti del presidio No-Muos,
si chiede di sapere:
quali siano le intenzioni del Governo sulla questione del MUOS e come i Ministri in indirizzo intendano agevolare il lavoro della Commissione incaricata dal Governo e dalla Regione per la verifica dell'impatto sull'ambiente e sulla salute della popolazione dell'opera in corso;
se il Ministro della difesa intenda rinunciare al ricorso al Tar presentato dal Ministro della difesa pro tempore: un ricorso che, a parere degli interroganti, non solo contraddice l'accordo intervenuto tra il Governo e la Presidenza della Regione Sicilia nel marzo 2013 sulla sospensione dell'installazione delle parabole fino alla conclusione dello studio, ma alimenta un grave quanto sterile scontro istituzionale;
quali iniziative di competenza si intendano assumere per verificare ed adempiere all'effettiva sospensione dei lavori per la realizzazione del MUOS, in attesa di una complessiva valutazione dell'impatto ambientale dell'installazione, adottando il principio di precauzione;
quando saranno forniti alla richiamata Commissione tutti i dati sul MUOS, compresi quelli relativi alle caratteristiche tecniche degli impianti;
se si intendano assumere iniziative di competenza al fine di rendere noti, all'ARPA, alle autorità locali ed agli studiosi incaricati, i dati dell'indagine «Sicily radhaz radio and radar radiation hazard model» effettuata dalla AGI Pennsylvania e dalla Maxym System, che hanno portato al trasferimento dell'installazione da Sigonella a Niscemi e che contengono elementi fondamentali per una reale valutazione dell'impatto della stazione sull'ambiente;
quali strumenti si intendano adottare per consentire il monitoraggio continuo, verificabile anche da parte del sistema pubblico, del rispetto dei limiti delle emissioni previsti dalla legge, qualora gli esiti dello studio previsto dall'incontro avvenuto l'11 marzo tra Governo e Regione Sicilia fornissero risultati non ostativi all'installazione del MUOS, con riferimento alla valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute delle popolazioni interessate dalle emissioni elettromagnetiche.
data inserimento: Giovedì 08 Agosto 2013