Quanti sono gli esemplari MD 80 ex Alitalia e Meridiana ancora in volo e in rottamazione, coinvolti?
Prima un articolo del 20 febbraio sull'Espresso a cura di Alberto Brambilla. Il 13 marzo invece è Giovanna Corsetti sul Corriere della Sera. Entrambi hanno efficacemente argomentato sulla flotta di (forse nove) MD 80 ex Alitalia parcheggiati a Fiumicino. Sono esemplari in dismissione, in rottamazione e smaltimento, ma anche in vendita - qualora trovassero un acquirente - anche al dettaglio.
Il recupero di pezzi di ricambio è un mercato fruttuoso anche per l'arzilla flotta MD 80. Sono velivoli che pur essendo non economici operando sul continente europeo - costi di carburante, di manutenzione e tariffe aeroportuali elevati per le emissioni sonore ed gassose - hanno ancora spazio sugli scali Est Europa, Africa e Sudamerica. Ma il rilievo giornalistico è collegato alla presenza di amianto tra quelle carcasse.
Un materiale largamente impiegato - almeno in passato - nella costruzione degli aeromobili delle prime generazioni di velivoli civili ed anche militari.
Nel corso dello smontaggio per la rottamazione di particolari, di impianti di volo, di interni della fusoliera, di particolari strutturali e di arredo sarebbero emersi componenti di amianto. Particelle e polvere pericolose e tossiche che necessitano di operazioni di bonifica e di smaltimento definite.
La notizia non è nuova. Già in passato numerosi dipendenti Alitalia che aveva volato sulle flotte DC 9- 30 MD 80 (tra i quali anche chi scrive) aveva avviato procedure per gli eventuali danni e per il risarcimento avendo operato in ambiente in presenza di amianto senza alcuna preventiva segnalazione.
Né sulla sua presenza nell'ambiente di lavoro, tantomeno sui rischio collegati.
Dove sono finiti i centinaia di DC9-10, DC9-30, MD80 che, immatricolati in Italia, che hanno volato per ex Alitalia, ex Alisarda e quelli che ancora operano per CAI, Meridiana e altri, quali esperienze, quali conseguenze ed effetti diretti e collaterali hanno generato e possono provocare ancora sul personale di volo?
Forse anche sui passeggeri?
E quali danni possono aver causato sul personale di terra che ha svolto intense e prolungate procedure di manutenzione nel corso delle revisioni di questi velivoli?
Ma occorre ricordare anche eventuali "effetti diretti e collaterali" derivati dagli incidenti aerei che hanno comportato ad esempio la distruzione dell'aeromobile.
Interrogativi quasi retorici, almeno per le vicende trascorse, ma che dovrebbero esser all'ordine del giorno per "scenari" operativi ed incidentali futuri.
data inserimento: Giovedì 15 Marzo 2012