Ma ENAC cosa dice? Il Piano di Rischio è stato adottato? Con deroghe? A Gorizia il rilancio dello storico e secolare aeroporto "Duca d'Aosta", quello del 4° Stormo, nonostante i buoni propositi ed il finanziamento delle attività, ancora e sempre al palo. Al punto di partenza.
Quale la ragione? In questi ultimi anni Aerohabitat in diverse news ha segnalato e illustrato gli scenari aeroportuali e imprenditoriali proposti dalle amministrazioni locali per lo spazio di sedime ed extra. Anche con i progetti associati allo stabilimento della Pipistrel.
Le seguenti news hanno evidenziato una serie di irrisolte criticità:
-Aeroporto Gorizia ed ENAC: quali le reali prospettive dell’infrastruttura? (8 Maggio 2018);
-Pipistrel, ultraleggeri da Gorizia a Jurong – Cina (16 Aprile 2018);
-Aeroporto Gorizia e quei capannoni Pipistrel/Panthera e gli Art. 707 e 715 CdN ( 6 Marzo 2018);
-Aeroporto Gorizia con voli aerotaxi? Improbabile senza l’Art. 707 del CdN ( 7 Luglio 2017);
-Aeroporto Gorizia e la Pipistrel: una coesistenza problematica ( 27 Maggio 2017);
-Aeroporto Gorizia, la Pipistrel e quella procedura di V.I.A. “esentata” (10 Maggio 2017);
-Aeroporto Gorizia, riapre nonostante tutto, di tutto e di più (5 Maggio 2017);
-Aeroporto Gorizia, un ottimismo sproporzionato e prospettive incerte (10 settembre 2014);
-Stop per l'aeroporto di Gorizia e la presenza e l'entità degli ordigni inesplosi (19 agosto 2014);
-Aeroporto Gorizia: dalla bonifica del sedime alla ricostruzione e adozione degli std ENAC (19 maggio 2014);
-Aeroporto di Gorizia (e tanti altri), tra megaprogetti e standard ENAC (6 maggio 2013).
La scorsa settimana ecco l'ennesima iniziativa per “rilanciare e riqualificare” uno scalo storicamente prestigioso ancorchè senza una adeguata analisi della reale situazione.
Con un finanziamento di 250 mila/euro il Comune ha predisposto l'acquisizione di un mezzo antincendio e per la recintazione dell'area di sedime. Quest'ultima per circoscrivere (limitare) i percorsi in erba battuta e le zone circostanti utilizzate dai cittadini per attività di jogging. Enunciando in una conferenza stampa il rilancio, perché "è una priorità per sviluppare il territorio, punto sul quale c'è il massimo accordo e la massima volontà da parte di tutte le realtà locali e del Friuli Venezia-Giulia", tuttavia non si risolve la questione preliminare e primaria, indispensabile per assicurare l'attività di volo sull'aeroporto “Duca d'Aosta” ovvero l'adozione del Piano di Rischio.
Una operazione che era stata anticipata con la deliberazione n. 226 del 31 ottobre 2013 - INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PIANO DI RISCHIO DELL’AEROPORTO "DUCA D’AOSTA", ovvero:
Fatte proprie le motivazioni in premessa esposte e che qui si intendono integralmente
riportate:
1. Di dare indirizzo agli uffici di predisporre il Piano di rischio dell’aeroporto “Duca d’Aosta” di Gorizia, in concerto con l’Amministrazione Comunale di Savogna d’Isonzo ed in conformità alla normativa sovraordinata citata nelle premesse.
2. Di demandare al Settore dei servizi Tecnici per lo sviluppo del territorio, ufficio pianificazione urbanistica, l’incarico di redigere gli elaborati costituenti il predetto Piano, secondo il principio della priorità della progettazione interna agli uffici delineato dal Decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. 2013/0226 5
3. In considerazione dell’urgenza di provvedere, di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 1, comma 19, della L.R. 11 dicembre 2003, n. 21.
Da quella data, tuttavia, a fronte di una costante ricerca on-line sui siti web dei due Comuni interessati non si hanno notizie certe sull'acquisizione del Piano di Rischio da parte di entrambi i Comuni e, sopratutto, di conoscere l'esistenza di eventuali “autorizzazione” a insediare attività sensibili nelle aree “critiche”.
data inserimento: Venerdì 13 Luglio 2018