Spazio aereo civile e militare del Belpaese, scenario su una controversa convivenza.
E adesso? Speriamo bene, di cavarcela. Di farcela a fronteggiare l'intreccio tra il traffico aereo civile, commerciale, di aviazione generale e quello militare con l'universo dei droni/predator.
E' notizia di questi giorni, l'aerobase siciliana di Sigonella diventando la sede del nuovo sistema di sorveglianza della Nato acquisice un ruolo strategico sopratutto come hub operativo globale per la flotta dei droni, UAV, UAS e come volete chiamare i velivoli senza pilota. Governati a terra da distanza da team operativi che si alternano 24 ore su 24 in ogni parte del pianeta Terra.
Dopo un prolungata trattativa, durata 20anni, i ministri della Difesa Nato siglato l'accordo per realizzare un nuovo sistema di controllo: l'Alliance Ground Surveillance. I tredici Paesi aderenti risultano Italia, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Stati Uniti. Partecipano anche Gran Bretagna e Francia. Il segretario generale Anders Fogh Rasmussen ha comunicato l'intenzione di acquisire cinque droni.
Velivoli teleguidati (!) che saranno operati per conto di 28 alleati dalla aerobase di Sigonella.
I cinque velivoli saranno del tipo “Global Hawk” e saranno acquistati dalla Northrop Grumman.
La localizzazione operativa delle flotta UAV rappresenta una questione primaria per qualsiasi area geografica del Pianeta. Determina, infatti, una complicata coesistenza operativa nello spazio aereo di maggior movimentazione dei voli dei droni.
Nei decolli, negli atterraggi e nell'attraversamento di spazi aerei civili/commerciali.
Una costante ed approfondita analisi sulla flotta dei UAV, sulla criticità operativa, sulla vulnerabilità e sulle problematiche del volo nello spazio aereo civile è dedicata dal Comandante Renzo Dentesano. Una vasta ed articolata cronaca delle vicissitudini della flotta UAV, UAS ha spazio su www.aerohabitat.eu e www.aerohabitat.org in una rubrica specifica.
Con una considerevole anticipazione temporale il Com.te Dentesano nella presentazione della sua rubrica sosteneva:
"L’opinione pubblica Italiana conosce il Predator. L’aeroporto militare di Sigonella in Sicilia, dovrebbe diventare la base per la sorveglianza aerea elettronica della NATO per il controllo d’intelligence di tutta l’area mediterranea ed oltre. Il pilotaggio remoto sta tuttavia trovando sviluppi impensabili anche nell'aviazione civile/commerciale. Di recente la Compagnia General Electric – Aviazione – (GE) in coordinamento con la Federal Aviation Administration - USA, al fine di dimostrare la possibilità di ridurre il numero dei membri degli equipaggi di condotta, inizialmente sugli aeromobili cargo civil, ha sperimentato voli. L'utilizzo esteso del "pilotaggio remoto" implica analisi e considerazioni più ampie. Concerne la sicurezza della navigazione aerea e del volo"
Un accordo preliminare per Sigonella “principale base operativa” del sistema AGS era già stato siglato a Cracovia nel febbraio 2009 nel corso di un vertice dei ministri della difesa della NATO.
Per la cronaca e lo storia recente è utili segnalare come a Sigonella l’US Air Force aveva schierato due “Global Hawk” e numerosi droni MQ-1 Predator nel periodo delle recenti operazioni militari sulla Libia.
data inserimento: Venerdì 03 Febbraio 2012