Scali "isolani" con pochi voli e con aerolinee in disimpegno: cosa fare? Dalla normativa sulla "Continuità Territoriale" ai vincoli sui sostegni al volo e alla politica di incentivi a carico di società partecipate e a finanziamento pubblico affiora l'urgenza di una programmazione coordinata, di una managerialità societaria che ancora non si afferma.
L'interrogazione a risposta in commissione (5-09488) è stata presentata da PILI Mauro Giovedì 15 settembre 2016, seduta n. 673
Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
Per sapere – premesso che:
all'aeroporto di Alghero sono stati elargiti dalla regione Sardegna, finanziamenti ad avviso dell'interrogante non conformi alla legge per 13 milioni di euro; i privati che eventualmente e malauguratamente dovessero acquistare la maggioranza dell'aeroporto dovranno restituire 13 milioni di euro per infrastrutture aeroportuali non finanziabili dalla regione; risultano totalmente non rispettate, secondo l'interrogante, le ultime norme europee che prevedevano cofinanziamento al 50 per cento; il potenziale acquirente dell'aeroporto di Alghero, ad avviso dell'interrogante, dovrà restituire 13 milioni di euro al suo insediamento per violazione delle norme comunitarie; se il privato dovesse malauguratamente arrivare all'acquisto e alla gestione dello scalo algherese, dovrebbe subito sborsare non meno di 13 milioni di euro per aiuti di Stato illegittimi; a tanto ammonta il finanziamento che l'aeroporto ha ricevuto dalla regione e che, secondo le nuove norme europee, doveva essere obbligatoriamente finanziato al 50 per cento dalla gestione aeroportuale; le regole comunitarie vietano finanziamenti pubblici per realizzazione di parcheggi che, invece, sarebbe previsto nell'ampliamento dell'aeroporto finanziato dalla stessa regione; a giudizio dell'interrogante, una pesantissima reazione comunitaria è, dunque, più che scontata e non tarderà ad arrivare visto che le disposizioni comunitarie sono rigidissime; la società di gestione dell'aeroporto di Alghero ha appaltato, con bandi di gara pubblicati sul sito della società, un finanziamento con fondi pubblici, per il tramite dell'assessorato dei trasporti della regione autonoma della Sardegna, per lo sviluppo delle proprie infrastrutture pari a 13 milioni di euro; tutto questo è di dubbia legittimità perché le disposizioni comunitarie hanno disciplinato in modo puntuale la tipologia di aeroporto e l'entità dell'aiuto che può essere concesso; questo elemento totalmente sottaciuto nel bando di privatizzazione è stato ignorato dallo stesso assessorato ai trasporti che adesso rischia direttamente anche su questa partita; la società di gestione, secondo l'interrogante, potrebbe essere condannata ed è altrettanto vero che se verrà veramente svenduta i privati dovranno questi ultimi obbligatoriamente pagare la sanzione europea;
non si possono continuare ad utilizzare fondi pubblici con l'unico obiettivo di fare «regali» ai privati; se i privati dovessero arrivare è giusto che paghino sino all'ultimo euro quanto dovuto; si tratta di interventi tutti disciplinati e vincolati alle disposizioni europee per complessivi 13 milioni di euro, di cui: ampliamento e riconfigurazione viabilità aeroportuale euro 4.102.000, realizzazione collegamento intermedio euro 880.000, realizzazione nuova sala arrivi euro 1.681.000; prima di dar seguito al finanziamento di tali opere, in base alle linee guida della Commissione europea del 4 aprile 2014, la misura doveva essere obbligatoriamente notificata alla Commissione stessa per la fattibilità; le linee guida europee sono chiare: nella sezione n. 5.1.1 denominata «aiuti agli investimenti a favore degli aeroporti» vengono suddivisi gli aeroporti in base al proprio traffico; al punto 101 delle regole europee è previsto: «La seguente tabella riassume le intensità massime di aiuto ammissibili in funzione della dimensione di un aeroporto misurata secondo il numero di passeggeri all'anno: Intensità massima di aiuto agli investimenti: ›3-5 milioni fino ad un massimo del 25 per cento; 1-3 milioni fino ad un massimo del 50 per cento; ‹1 milione fino ad un massimo del 75 per cento; l'aeroporto di Alghero rientra nella fascia di aeroporti da 1 a 3 milioni di passeggeri, per la quale è prevista una intensità massima dell'aiuto agli investimenti del 50 per cento; secondo quanto riportato dalle linee guida a fronte di un investimento previsto di circa 13 milioni di euro la parte relativa al 50 per cento, pari a 6,5 milioni di euro dovrebbe essere a carico dell'aeroporto; oppure a fronte di un finanziamento di 13 milioni di euro l'aeroporto dovrebbe contribuire alle opere con altri 13 milioni di euro; è evidente che si tratti di fondi che, se dovesse andare in porto la privatizzazione selvaggia, il privato dovrà restituire uno sull'altro; a questo si aggiunge che l'aeroporto sta realizzando un intervento per costruire 1.100 parcheggi che sarebbe totalmente illegittimo se fosse finanziato con i fondi della regione; la disciplina comunitaria anche su questo punto è chiarissima, infatti, al punto 97 è detto: i costi d'investimento relativi ad attività non aeronautiche (in particolare parcheggi, alberghi, ristoranti e uffici) non sono ammissibili. È fin troppo evidente che una normativa così stringente non potrà essere aggirata, considerato che con riguardo ai parcheggi, ne è espressamente vietato il finanziamento con fondi pubblici. Non è chiaro se queste misure siano state notificate alla Commissione europea e se vi sia stato dato corso senza la necessaria autorizzazione; se questo fosse confermato, tale situazione metterebbe seriamente a rischio il patrimonio della società perché in caso di apertura di una procedura di infrazione da parte della Commissione europea l'aeroporto di Alghero sarebbe chiamato a restituire i denari impropriamente utilizzati;
è fin troppo evidente che su questo caso la maldestra gestione della regione Sardegna, che non ha adottato le stesse attentissime cautele utilizzate nel finanziamento delle low cost, normate dalle stesse linee guida –: se non si ritenga, in via cautelare, di assumere iniziative affinché gli atti richiamati in premessa siano trasmessi alla Commissione europea per verificare con urgenza la procedura seguita; se non ritenga di dover svolgere attraverso gli organi di controllo statali, a partire da Enac, le valutazioni preventive sulla gestione aeroportuale di Alghero a partire dall'utilizzo dei finanziamenti di cui in premessa.
data inserimento: Domenica 25 Settembre 2016