Quale status "previdenziale" hanno, invece, le altre, tante aerolinee? Dopo il Tribunale del Lavoro di Bergamo - chiamata a valutare la legittimità dei contributi che la Ryanair avrebbe dovuto pagare in Italia per i suoi dipendenti - ecco arrivare la conferma con la sentenza della Corte d'appello di Bologna. La decisione ribadisce la precedente sentenza di fine marzo 2016 di Bergamo e annulla, pertanto, la richiesta dell’Ispettorato del lavoro riguardante 67 dipendenti , tra piloti e assistenti di volo, assunti tra 2009 e 2012 per la base dell' Aeroporto Marconi.
lo staff di volo operativo sulla flotta Boeing 737 Ryanair immatricolata Irlanda, ingaggiato e sottoposto alla tassazione previdenziale di quel Paese, rispetta la normativa UE in materia.
La richiesta di sanzioni per la mancata denuncia di assunzione in Italia e il mancato pagamento dei contributi INPS e INAIL, come era avvenuto per gli equivalenti dipendenti assunti a Bergamo per l'arco temporale 2006-2010 corrispondente a 9.4 milioni di euro, trova applicazione per i 67 crew di volo per il periodo 2009-2012 a Bologna.
La Corte d'Appello di Bologna in sostanza raddoppia una sentenza imponendo una decisione di importanza storica per una ragione fondamentale: le restanti vertenze intentate dallo staff Ryanair (e probabilmente anche altre aerolinee low cost e convenzionali operanti nel Belpaese) in altre sedi giudiziarie.
E' comunque, un contenzioso aperto anche in altre Corti Europee.
Lo scenario di una flotta aerea immatricolata in uno Stato UE a ridotta tassazione previdenziale determina, inevitabilmente, una rincorsa a ridurre, nel contesto delle normative nazionali, i costi operativi delle aerolinee. Quindi a delocalizzare all'occorrenza le sedi amministrative delle stesse compagnie aeree. Gli effetti della liberalizzazione e la globalizzazione del trasporto aereo acuisce il ruolo delle aerolinee e determina dinamiche di mercato, incremento competitivo che (grazie al co-marketing) generano da un lato vantaggi per i consumatori attraverso l’ampliamento dell’offerta e la riduzione della tariffe; dall'altro
la ricerca progressiva di costi operativi per posto miglio diventa un target a revisione aggiornamento continuo: in diminuzione.
Quando i tempi di volo e impiego, numero di tratte volate, monte ore di volo e servizio settimanali, mensili e annuali dello staff e crew di volo sono delineati da normative sovranazionali, i vettori già esistenti e/o potenziali entranti (di majors e aerolinee minori consorziate) sono in tal modo in grado, per mezzo dei contributi previdenziali (quando programmate), di proporre e perseguire traguardi e target "di costi operativi" progressivi.
data inserimento: Venerdì 17 Giugno 2016