Siamo di fronte all'ennesima intesa co-marketing? Solo pochi anni addietro Alitalia e la Regione Piemonte avevano sottoscritto accord al fine di qualificare lo scalo torinese come terza base dopo Roma e Milano della flotta dei capitani coraggiosi. Venivano ricordati gli standard operativi, quali di regolarità superiore al 99% e una puntualità intorno all'89%.
L'offerta Alitalia su Caselle sarebbe ammontata in 185 frequenze settimanali con collegamenti diretti da 6 città italiane e 6 città internazionali, "con la previsione di trasportare oltre 1.200.000 passeggeri nel 2010". L'accordo avrebbe favorito e alimentato il turismo regionale. La previsione dei 150 dell'Unità d'Italia e Torino nel 2011 avrebbe, con "Esperienza Italia" avvantaggiato lo scalo piemontese. Dalle celebrazioni allo sconforto per l'ipotizzato abbandono Alitalia annunciata nei primi mesi del 2013 ecco le polemiche di un improvviso quanto "segretato" nuovo accordo. Stavolta tra la Sagat, società esercente dello scalo e la stessa Alitalia.
Secondo alcune notizie stampa la Sagat Spa, con l'intento di "nascondere i documenti della trattativa con Alitalia" avrebbe rivisto il suo statuto. Questo è il riscontro di chi ha posto una domanda di accesso agli atti sul suddetto accordo. Come assicurare la continuità dei voli Alitalia su Torino Caselle? Forse con un qualche patto di co-marketing assimilabile a quelli che intercorrono con talune (?) aerolinee low cost?
In materia ecco la nota presente sul sito web di Andrea Buquicchio Capogruppo IDV in Regione Piemonte
"Sagat Spa, società pubblico - privata dello scalo di Caselle, riscrive lo statuto della Regione Piemonte con l'obiettivo di nascondere i documenti della trattativa con Alitalia. Infatti rispondendo ad una legittima domanda di accesso agli atti sull'accordo per mantenere l'ex compagnia di bandiera a Caselle, la Società (partecipata da Comune di Torino, Provincia e Regione) ha comunicato che non intende fornire alcun documento in quanto ritiene illegittimo l'articolo dello statuto regionale che consente ai Consiglieri di visionare gli atti delle aziende partecipate, anche in parte, dalla Regione Piemonte. Non comprendo la necessità di secretare le carte della trattativa con Alitalia a meno che non si abbia qualche responsabilità da nascondere". E' quanto afferma Andrea Buquicchio, capogruppo IdV al Consiglio regionale del Piemonte, in merito alle risposte surreali ottenute da Sagat (in allegato) in merito alla trattativa conclusa con Alitalia."Mi domando per quale motivo la Regione continui a mantenere le proprie quote in un'azienda sulla quale non può esercitare un adeguato controllo - osserva Buquicchio - Sagat Spa spende anche soldi pubblici, se la pubblica amministrazione non ha la possibilità di monitorare come tali fondi vengono utilizzati tanto vale cedere la propria partecipazione".
data inserimento: Mercoledì 11 Dicembre 2013