Incominciavo a sentirmi bene ed a respirare (a pagamento fiscale) un’aria nuova in Italia, in quanto per la prima estate, da ben 32 anni, il 27 Giugno era trascorso senza la reiterazione della stanca salmodia della commemorazione della “strage di Ustica” (pare che il Paese abbia qualcosa di più grave a cui pensare) ed ecco che il gatto e la volpe di Viterbo [sindaco ed assessore all’aeroporto che non c’è - ndr] hanno ritenuto il 6 Luglio di esternare alti lamenti in merito ad un intervento effettuato, in occasione di un Convegno indetto da Assaeroporti, dal Direttore Generale per gli Aeroporti e il Trasporto Aereo dell’accorpato Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (M.I.T.) retto pro-tempore dal Ministro Corrado Passera.
Orbene, il 5 Luglio il Direttore Generale per gli Aeroporti ed il Trasporto Aereo del M.I.T. Dottor G. M. Pelosi, nel corso del suo intervento al Convegno sul futuro del Trasporto Aereo in Italia, al quale era stato invitato ad intervenire quale relatore istituzionale, avrebbe avuto “il grave torto”, secondo il gatto e la volpe di Viterbo, di enunciare alcuni propri convincimenti tecnico istituzionali in merito al “Piano nazionale aeroporti”, così come visto da parte dell’organo amministrativo dello Stato, di cui è parte competente.
Il Dottor Pelosi dunque ha comunicato all’uditorio che «gli scali di Grazzanise e Viterbo, inseriti da ENAC nella proposta del piano nazionale aeroporti, rispettivamente quale nuovo terminale aeroportuale della Campania e terzo del Lazio, non rispondono ai criteri del Ministero in termini di contenimento della spesa, che non vedrà scali chiusi, ma neanche nuovi scali».
Sul tema, è doveroso notare che il 25 Maggio, la Corte dei Conti aveva già sentenziato che «… è condivisibile l’ipotesi di non procedere alla realizzazione di nuovi scali, malgrado diffuse istanze localistiche di vario genere… nella considerazione che i 104 aeroporti italiani sono un numero consistente … della difficile situazione economica del Paese e della necessità di una attenta valutazione dell’impiego delle risorse finanziarie pubbliche», valutazione importante, della quale avevo già dato conto sulla mia rubrica edita dal sito del centro studi Aerohabitat.
Ed intanto, malgrado ciò, ENAC, a sorpresa, annunziava l’avvio delle operazioni di lancio commerciale dell’aeroporto di Comiso (attualmente utilizzato per le prove della Formula Uno !) assecondando le pressioni dalla Regione Sicilia.
Dunque, per il gatto e la volpe di Viterbo il Dottor Pelosi, nel proseguire nella sua esposizione, avrebbe avuto il grave torto di esprimere «… perplessità sul fatto che delocalizzando l’attività di Ciampino e di Fiumicino su Viterbo si possa riuscire a portare vettori low cost su quel territorio»!
E precisava che per realizzare ed aprire un aeroporto [che non c’è – ndr] a Viterbo «… occorrerebbero circa 700 milioni di euro di investimenti pubblici e 300 milioni di autofinanziamento privato, un miliardo circa, che, in una fase di crisi come quella che stiamo vivendo dovrebbe attirare l’attenzione di tutti».
Di tutto ciò, il gatto e la volpe di Viterbo (entrambi nominalmente presenti al Convegno), ma talmente “distratti” da affermare che il Dottor Pelosi non avrebbe detto in quella sede quanto sopra sinteticamente riportato, bensì successivamente in un proprio comunicato stampa.
A dimostrazione che il Dottor Pelosi non aveva nulla di personale contro Viterbo, vale la pena di riportare anche il suo pensiero, espresso al Convegno, in merito all’aeroporto di Grazzanise:- «Su Grazzanise abbiamo preso una posizione molto forte e rigida, ritenendolo inutile, quando esiste un aeroporto a Salerno, sulla costiera amalfitana, che può attrarre un traffico turistico privilegiato e ricco; invece di impegnare cospicue risorse anche pubbliche per un nuovo aeroporto, vale semmai la pena di concentrarsi sull’eventuale ristrutturazione di Salerno Pontecagnano».
Tant’è che anche la Corte dei Conti, così commentava fin dallo scorso Maggio:- «Visto che si prospetta la realizzazione di due nuovo scali:- l’aeroporto di Napoli-Grazzanise in sostituzione di Napoli-Capodichino e quello di Viterbo, quale nuovo terzo scalo del Lazio, nell’attuale congiuntura economica del Paese caratterizzata, com’è ben noto, da una scarsità di risorse finanziarie pubbliche, desta qualche perplessità, l’eventualità di una sostanziale dismissione di un aeroporto di notevole rilievo e recentemente radicalmente ristrutturato con fondi strutturali affidati dal Ministero dei Trasporti all’ENAC»!
E così, fatalmente, ritorniamo alle scelte … chiaramente clientelari dell’ENAC, con le sue attenzioni verso le istanze locali piuttosto che verso le possibilità attuali del Paese.
Ora, ritornando al gatto e alla volpe di Viterbo, se bisogna rilevare che entrambi, distrattamente, non hanno sentito quanto affermava il Dottor Pelosi nel suo intervento, nel mentre questa risulta essere soltanto un piccolo incidente di percorso, quelle successive, contenute nel comunicato stampa emesso congiuntamente, sono ancora più lacunose e per certi versi offensive del ruolo assegnato all’alta amministrazione dello Stato.
Nel loro comunicato del 6 Luglio il gatto e la volpe di Viterbo hanno definito “fuorvianti” le espressioni usate dal Dottor Pelosi, perché «… in antitesi con il recente rapporto presentato a metà Giugno dal Presidente dell’ENAC Prof. Riggio », ma non si peritano di dire che quelle ”scelte strategiche” erano di non meno di cinque anni fa e … da allora i tempi sono decisamente cambiati in peggio … e non solo per il trasporto ed il traffico aereo italiano !
Infatti il gatto e la volpe di Viterbo insistono con il dire che l’aeroporto di Ciampino doveva essere considerato (con l’avvento operativo di Viterbo, programmato nel 2007 per essere aperto al traffico nel giro di due anni !!!!) quale City airport, ma ancora una volta si scordano di dire che viceversa l’aeroporto di Ciampino – in quanto giuridicamente delocalizzato sul suolo etrusco - doveva esser “chiuso” per le proteste degli abitanti del circondario, che, sembrava non potessero vivere per il rumore prodotto dagli aeroplani; proteste che invece nel tempo si sono acquietate per il timore di perdere i proventi prodotti dall’indotto del funzionamento di quello scalo romano. Già, ma allora al Governo c’era un certo … Berlusconi e qualsiasi motivo era buono per aizzare la piazza !
E si scordano pure da dire che anche quando le opere infrastrutturali necessarie dovessero essere pronte, i collegamenti ferroviari con Roma richiederebbero pur sempre almeno un’ora. Tutti queste le “doglianze” sollevate dal gatto e dalla volpe di Viterbo, per poter definire estemporanee le dichiarazioni del Dottor Pelosi in merito alle sue perplessità tecniche sull’utilità dell’aeroporto di Viterbo quale “terzo scalo del Lazio” !
Infine trovano ancora da ridire sul fatto che il Dottor Pelosi esprima i suoi convincimenti tecnici “soltanto ora e senza aver mai partecipato alla cabina di regìa”, esprimendo ciò a nome del Ministero cui appartiene.
Orbene questo gatto e questa volpe di Viterbo – allorquando richiamano a sproposito la spending review auspicando la soppressione di un essenziale Dipartimento del dicastero solo perché non acquiescente alle loro fantasiose prospettazioni - non hanno neppure le idee chiare su quale gradino ordinamentale sia posto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con i suoi poteri di indirizzo e di sorveglianza sui trasporti e su quale gradino stia l’ENAC, ente pubblico non-economico, nato per gestire e disciplinare gli affari correnti dell’Aviazione Civile nazionale ! E tanto basti !
data inserimento: Mercoledì 18 Luglio 2012