Quella recente, solerte iperattività dell’On. P.d.L. Basilio Catanoso, deputato catanese, riguardante le interrogazioni rivolte al Governo per l’inerzia dimostrata, a suo dire, da ENAC, ENAV e ANSV relativamente alla chiusura (per lavori di manutenzione) dell’unica pista dell’aeroporto di Catania-Fontanarossa e la mancata apertura dell’aeroporto militare di Sigonella al traffico aereo civile, per motivi di sicurezza rispetto alle ben note attività degli RPA (aeromobili senza pilota a bordo) della NATO, avremmo invece voluto vederla esercitata altrettanto puntualmente nei confronti delle stesse Autorità istituzionali in merito all’ancora misterioso incidente del 24 Settembre 2010 accaduto sull’aeroporto di Palermo-Punta Raisi ad un aeromobile passeggeri Airbus A. 319 della Compagnia catanese WindJet, incidente del quale dopo ben due anni dall’evento nulla di ufficiale è dato di sapere, salvo il fatto che la Magistratura competente per territorio ha aperto un’inchiesta giudiziaria. A questo proposito è bene ricordare che il BEA francese, omonimo dell’ANSV italiana, ha redatto ben tre relazione intermedie e la relazione finale nell’arco dei tre anni trascorsi dall’incidente del volo AF 447 inabissatosi nelle profonde acque dell’Oceano Atlantico. La nostra Agenzia invece, su di un incidente nazionale su di un aeroporto nazionale non è stata capace di produrre nulla di correttivo.
È inoltre da ricordare che l’incidente di Palermo ha messo in serio pericolo la vita degli occupanti di quel velivolo commerciale, anche per il mancato tempestivo intervento dei soccorsi aeroportuali, motivo per il quale la Fondazione “8 Ottobre … per non dimenticare” avrebbe fatto sapere che intende costituirsi parte civile a favore dei passeggeri scampati all’evento.
Ed invece, il solerte deputato, in occasione d’un velivolo di una Scuola di volo basata sull’aeroporto di Roma-Urbe che è finito fuori rotta in vicinanza delle rotte di avvicinamento ad una delle piste dell’aeroporto di Roma-Fiumicino ed ha potuto costituire un possibile evento di pericolo, s’è puntualmente ricordato che un velivolo di quella stessa Scuola di volo, ben quattro anni fa è andato distrutto, in avvicinamento nella nebbia alla pista all’aeroporto di Perugia con la morte del pilota istruttore e della sua allieva e di conseguenza è stata aperta la dovuta procedura giudiziaria, ma, ancora una volta, non si è ricordato di dire:- in assenza delle conclusioni dell’altrettanto dovuta investigazione tecnica dell’ANSV.
Ed allora, qual è l’interesse che ha spinto la solerzia di quel deputato a rivolgere ben due distinte e corpose interrogazioni al Governo, su due eventi di ben diverse proporzioni e gravità ?
Tant’è vero che, stando alle cronache, nel caso del velivolo-scuola, regolarmente in contatto radio con il competente Controllo del Traffico Aereo, è stato da quest’Ente individuato e per mezzo del Radar riportato sulla sua rotta e, pur avendo commesso un’infrazione che poteva costituire un pericolo per i voli di linea altrettanto sotto controllo Radar, si è risolto fortunatamente senza danni, mentre nell’altro caso invece ci si agita per mantenere in vita una Compagnia che ha dimostrato di essere poco affidabile sia sotto l’aspetto della sicurezza che sotto quello della capacità finanziaria, situazione questa da tempo deteriorata al punto da essersene accorta pure l’ENAC !
Ma di ciò, nemmeno una parola, vero Onorevole ?
data inserimento: Mercoledì 19 Settembre 2012