LA NOTIZIA
Studio
del Com.te Renzo Dentesano, Investigatore d’incidenti aeronautici,
certificato dal NTSB – USA
Durante la sua 33ma Assemblea Generale tenutasi a
Montreal lo scorso settembre, l’ICAO ha approvato definitivamente
l’indirizzo, così divenuto “policy” dell’Organizzazione dell’Aviazione
Civile Internazionale, di ampliare l’oggetto delle proprie ispezioni
sugli Stati contraenti secondo il Programma IUSOAP
(ICAO Universal Safety Oversight Audit Programme) di cui tratta il
Doc 9735 fino ad includere anche le materie
contenute nell’Annesso 11 (Air Traffic Services), nell’Annesso
14 (Aerodromes) e nell’Annesso 13 (Accident and Incident Aircraft
Investigation). In precedenza le ispezioni erano limitate all’Organizzazione
dell’Amministrazione dell’Aviazione Civile locale ed ai contenuti
degli Annessi 1, 6 ed 8.
Questo nuovo e più approfondito genere di ispezioni,
intende verificare la capacità degli Stati contraenti di garantire
i dovuti livelli di sicurezza
tecnico-operativa in
tutti i settori del rispettivo sistema
adottato dalla propria Amministrazione dell’Aviazione Civile, attraverso
la verifica dell’efficienza delle organizzazioni incaricate di gestire
i programmi di normazione e di supervisione della corrispondente aviazione
civile nazionale.
In conseguenza della decisione dell’Assemblea dell’ICAO
e, particolarmente, dell’inclusione della materia contenuta nell’Annesso
11 (e parzialmente anche nell’Annesso 14), nelle ispezioni che verranno
condotte dall’apposito Audit
Team dell’ICAO, la Safety
Regulation Commission (SRC) di EUROCONTROL (istituita fin dal
1998) ha stabilito di voler assistere i propri Stati aderenti fornendo
una consulenza di base per armonizzare l’impostazione di ciascuna
organizzazione nazionale agli standards
delle normative in campo ATS, così come delineata nei documenti ESARR 2, 3, 4 e 5 di Eurocontrol. Tali
documenti (ESARR - Eurocontrol Safety ATM Regulatory Requirements)
contengono requisiti di alto livello per gli obiettivi ATM (Air Traffic
Management), obbligatori da ottemperare per gli Stati aderenti ad Eurocontrol e sono complementari
a “Standards and Recommended
Practices” dell’ICAO. Inoltre, alcuni di essi contengono anche
disposizioni comuni e concordate per ottemperare agli obblighi di
notifica di “accidents” e di “incidents” in campo ATM, in modo da consolidare la raccolta di informazioni
per la banca dati, al fine di raccogliere maggiori elementi statistici.
A proposito delle SARPs dell’ICAO è qui utile ricordare che il Doc 9735 (Safety Oversight
Audit Manual), al capitolo 3, paragrafo 3.2, prescrive quanto segue:
«The primary objectives of an ICAO safety
oversight audit are:
·
determine
the degree of conformance of the State in implementing ICAO Standards;
·
observe
and assess the State adherence to ICAO Recommended Practices,
associated procedures, guidance material and safety related practices;
·
determine
the effectiveness of a State implementation of a safety oversight
system through the establishment of legislation, regulation, safety
authority and inspection and auditing capability;
·
… omissis.>
Quanto sopra riportato rappresenta la notizia che dovrebbe far riflettere
il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per le implicazioni
che comporterà nel prossimo futuro questa ispezione
di sorveglianza condotta dall’ICAO, anche in conseguenza dell’ultima
ispezione esercitata e conclusa non certo con piena sufficienza nei
confronti dell’Aviazione Civile nazionale tra il dicembre del 1999
e l’inizio del 2000, che aveva visto la nostra Amministrazione “promossa
con riserva”, prevalentemente
grazie all’opera dei dirigenti del soppresso Registro Aeronautico
Italiano confluiti in ENAC, i quali riuscirono a coprire le grosse
magagne che il costituendo Ente si portava appresso quale eredità
della soppressa D.G.A.C., più nota come Civilavia.
Dovrà altresì tenere in debito conto, specialmente
per quanto riguarda gli aeroporti nazionali, che fra breve sarà ripetuta
anche la visita della F.A.A. degli Stati Uniti,
a verifica del proprio programma
di sicurezza – IASA - sulle aviazioni civili di quei Paesi che
abbiano Vettori aerei autorizzati ad esercitare diritti bilaterali
di traffico con gli USA.
E questa volta, anche a seguito della lezione dell'11
settembre, l’ispezione riguarderà ugualmente il livello di safety e quello di security che l’Amministrazione dell’Aviazione Civile italiana, nel
suo complesso, è in grado di garantire nel nostro Paese e di esercitare
sui Vettori finora autorizzati ad effettuare collegamenti aerei commerciali
da e per gli USA.
A questo quadro, s’aggiunga che il Programma FAA,
noto sotto la sigla I.A.S.A. (International Aviation Safety Assessment)
è stato reso molto più severo e stringente in quanto dalle tre precedenti
categorie di giudizio (1-acceptable,
2-conditional, 3-unacceptable), questo parametro è stato ristretto
a due sole categorie:- Cat. 1: in compliance with ICAO Standards;
Cat. 2: Not in compliance with ICAO Standards.
E siccome la verifica degli Ispettori FAA avviene
su base biennale, s’avvicina a gran passi il momento in cui l’Amministrazione
dell’Aviazione Civile italiana, qualunque essa sia (pre- o post- riforma)
dovrà subire l’esame FAA.
E questa volta dubitiamo, e di molto, che l’Amministrazione
dell’Aviazione Civile sarà in grado di superare l’esame, particolarmente
alla luce di quanto è avvenuto e sta ancora avvenendo in Italia dopo
l’8 ottobre 2001, soprattutto per il fatto che a distanza di oltre
cinquant’anni dall’adesione alla Convenzione di Chicago, il nostro
Paese non è in grado neppure di dimostrare di aver recepito tutti
gli Annessi ICAO.
Non parliamo
poi d’essere in regola con l’osservanza degli Standards fissati dall’ICAO,
come, basti un esempio per tutti, l’Atto di indirizzo ministeriale
in tema di Aiuti Visivi Luminosi risalente al 14 gennaio 1998, in
deroga agli Standards fissati dall’Annesso 14, si trascina fino ai
giorni nostri con la proroga concessa dall’ENAC alle società di gestione
aeroportuale fino al prossimo giugno. Il tutto a causa della contestazione
sollevata dai gestori aeroportuali in merito alla validità degli Standard
contenuti negli Annessi ICAO, non ancora formalmente recepiti nel
nostro ordinamento interno!
In merito alla proroga in materia di ottemperanza
alle norme dell’Annesso 14 concessa dall’ENAC v’è da chiedersi perché
mai fu permesso all’ENAV di penalizzare con la chiusura diversi aeroporti
nazionali sull’onda emotiva del disastro di Linate. La domanda è proprio
questa: era pericoloso allora oppure è pericoloso adesso tenere aperti
gli aeroporti che non corrispondono agli Standards ICAO in tema di
aiuti visivi luminosi? Ed a tutto il resto?
Altre domande, altrettanto importanti per la sicurezza
operativa (e non solo per quella!) sarebbero da fare ai responsabili
dell’Amministrazione dell’Aviazione Civile, ma ovviamente non otterremmo
alcuna risposta, in quanto i vertici sono in tutt’altre faccende affaccendati,
ad esempio in quella di cogliere le opportunità di assumere posizioni
(personali) più vantaggiose che le ventilate riforme riproporranno
immancabilmente.
Dunque, anche solo dalle piccole novità che abbiamo
presentato, risulta evidente quale risulta lo stato di abbandono in
cui versa l’Amministrazione dell’Aviazione Civile nazionale, che ormai
appare ridotta a un campo di contesa.
Perché i mali dell’Aviazione Civile italiana sono
poi quelli di sempre, cioè di non essere un sistema,
certamente non un sistema efficiente e, tanto meno, un sistema che
tragga la sua ragion d’essere dall’osservanza delle indicazioni organizzative
che l’ICAO fornisce nei suoi documenti Doc 8335 e Doc 9426.
Già, ma tant’è … questo discorso ci porta molto lontano.
Ci porta a valutare negativamente, sulla base dei
fatti disponibili, l’insipienza di quanti, tra Ministri pro-tempore,
Direttori Generali dell’Aviazione Civile succcedutisi nella carica,
dirigenti di ENAC, di AAAVTAG prima, e di ENAV poi, hanno permesso
il deteriorarsi fino al punto critico di una situazione che pur non
essendo mai stata brillante e tanto meno completamente rispettosa
degli impegni presi con l’adesione all’ICAO, aveva perlomeno la scusante
(questa sì sempre pronta!) di attendere dai Governi in carica la riforma
sempre promessa e mai realizzata.
Poi, nell’ultimo lustro dello scorso secolo, ecco
il miracolo! Non una ma tre riforme, ma nessuna che fosse in grado
di realizzare il disegno di fare dell’Aviazione Civile italiana qualcosa
che si sforzasse perlomeno di assomigliare alle indicazioni dell’ICAO
per farne un tutt’uno armonico ed organico.
E di conseguenza v’è stata sempre la scusante per
non fare neppure un serio tentativo di recepire effettivamente i contenuti
degli Annessi tecnici dell’ICAO, ai quali peraltro ci si ispira per
far andare avanti la routine quotidiana, ma ben sapendo che qualsiasi
violazione delle norme internazionali dell’ICAO non può essere né
contestata né presa in considerazione dalla Magistratura giudicante
in caso d’incidente, in quanto non recepita nel nostro ordinamento
giuridico interno.
Di contro ci si difende, in caso di bisogno, asserendo
che le norme del Codice della Navigazione – Parte Aerea – non sono
applicabili, in quanto ostacolerebbero o ritarderebbero la movimentazione
della circolazione aerea sugli aeroporti, particolarmente in fase
di partenza, come abbiamo cercato di smentire nel nostro commento
alla Circolare ENAC APT 08 B.
Ma non v’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
E così non ci resta che aspettare che le prossime ispezioni internazionali
alla nostra Aviazione Civile si concludano con una più che possibile
bocciatura del nostro non-sistema,
per poter sperare che il Governo si decida a prendere seriamente in
mano la questione dell’organizzazione dell’Aviazione Civile italiana.