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La
Strategia del Margine - il libro
Molti attenti lettori del
nostro sito ci hanno chiesto notizie sulla reperibilità del libro
La Strategia del Margine - Riflessioni sulla sicurezza del trasporto
aereo, un'opera pubblicata nella primavera del 2000 in limitato
numero di copie. Infatti per un breve periodo abbiamo mantenuto in home
page la riproduzione della copertina del libro e le indicazioni per l'acquisto.
Ora, a fronte di molte
richieste e per poterle evadere con più facilità, abbiamo
fatto riferimento all'organizzazione AVIOLIBRI - ISTITUTO BIBLIOGRAFICO
NAPOLEONE presso la quale è possibile ordinare il volume.
Via dei Marsi 53/55 - 00185 Roma - tel.064452275 http://www.aviolibri.it
Il libro, articolato in diverse
parti, tratta gli aspetti tecnico-scientifici della prevenzione, le teorie
riguardanti la generazione degli incidenti, contiene resoconti narrativi
di incidenti ed una congrua parte dedicata a riflessioni giuridiche.
Il libro, di 440 pagine, è di dimensioni A4 (21 x 29.7).
Il prezzo di copertina di 20,65 Euro (40.000 lire).
Riteniamo utile proporne la prefazione curata dagli autori quale migliore
presentazione dell'opera e a dimostrazione che l'impegno per informare
attraverso il sito è una continuazione di quanto espresso nel libro.
(gli autori)
Prefazione
Di tanto in tanto, nelle vetrine delle
librerie, appare un nuovo libro sul trasporto aereo o sugli incidenti
in aviazione. Purtroppo, gli autori di tali scritti, spesso giornalisti
del settore, trattano aspetti politici, sociali e commerciali di quest’attività,
tralasciando od addirittura equivocando gli aspetti tecnici.
Un esempio di quanto sopra, può essere facilmente riscontrato nelle
varie pubblicazioni uscite sul disastro del DC-9 Itavia, precipitato presso
l’isola di Ustica il 27 giugno 1980. Fra queste, il libro "Ustica:verità
svelata" di Paolo Guzzanti, merita una citazione come unica eccezione
a tale standard, dal momento che svolge la sua funzione di interprete
dei risultati di un’investigazione tecnica condotta con metodo scientifico,
non inquinata da ambientazioni precostituite di vario comodo, mentre suggerisce
ipotesi coerenti di scenari storico-politici.
La conoscenza da parte del pubblico dell’aviazione e di tanti suoi aspetti
è talmente scarsa che diviene relativamente facile far passare
argomentazioni tecnicamente infondate per fatti scontati. Questa condizione,
particolarmente sofferta dagli addetti ai lavori (piloti, tecnici di volo,
controllori del traffico aereo e tecnici della manutenzione), fa scaturire
l’esigenza di comunicare agli altri le peculiarità del proprio
lavoro, gli aspetti nascosti, ed a volte sofferti, e le difficoltà
della propria professione che, molto spesso, sarebbe auspicabile fossero
riconosciute anche dalla pubblica opinione.
Ora che non esercitiamo più l’attività
di volo come professione, siamo anche noi parte di quel pubblico che con
sempre maggiore frequenza è utente del mezzo aereo. In tale veste,
riteniamo un dovere civile farci interpreti di quegli aspetti dell’aviazione
commerciale sottratti all’attenzione del pubblico da statistiche confortanti,
oppure messi in secondo piano da una filosofia orientata ad una soddisfazione
dell’utente su temi riguardanti esclusivamente l’economicità, la
puntualità, la regolarità, il comfort, il servizio, ecc.
Ma proprio il pensiero rivolto all'utente ha determinato l'inserimento
di un elemento nuovo nella "costruzione" di questo libro.
I risvolti giuridici della salvaguardia
della persona, di tutte le persone coinvolte come utenti od operatori
nell'attività del trasporto aereo, hanno suscitato l'interessamento
e la partecipazione di un insigne giurista, il dott. Giovanni Battista
Petti, Consigliere di Cassazione presso la Suprema Corte in Roma,
e di un esperto di norme per la sicurezza negli ambienti di lavoro, il
dott. Luigi Iavarone del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Da un'intenzione iniziale di illustrare
in modo didattico i criteri di gestione della sicurezza nei sistemi ad
elevata tecnologia, siamo passati ad uno stile più narrativo ed
abbiamo proposto le investigazioni di alcuni disastri aerei per illustrare
con scenari reali il concatenarsi delle circostanze che provocano gli
incidenti. In tal modo ogni circostanza o, per meglio dire, ogni fattore
causale può essere individuato, alla luce delle approfondite considerazioni
giuridiche del Consigliere Petti, nella sua rilevanza penale e civile,
per le responsabilità connesse, per la determinazione del risarcimento
del danno e per le responsabilità relative alla prevenzione di
disastri analoghi.
Abbiamo affermato che questo libro nasce
dal bisogno di comunicare e, quindi, di condividere delle consapevolezze.
Sono consapevolezze accumulate in anni di professione attiva come comandante
di linea aerea per il trasporto di persone, in quasi ogni parte del globo.
Persone che salgono a bordo e si affidano con tutte le loro emozioni,
ansie, interessi, affetti e motivazioni, ad altre persone che, diversamente
da qualsiasi altra professione, condividono totalmente con i loro utenti,
le vicissitudini del processo. I comandanti di linea, accumulando esperienza,
assumono una sempre maggior consapevolezza del loro ruolo riguardo alla
salvaguardia delle vite nelle loro mani, ed è forse per questo
che la vista di qualche capello grigio diventa, inconsciamente, un indizio
rassicurante per il passeggero, che si affida a questi professionisti
per usufruire di una tecnologia che quasi sempre ignora e che molto spesso
lo spaventa.
Comunicare le nostre consapevolezze ha
lo scopo di svelare certi aspetti di questa tecnologia, senza entrare
troppo nei suoi tecnicismi, affinché il pubblico ed il passeggero,
eliminando ignoranze e timori, sia in grado di orientarsi nel caos di
nozioni e messaggi contrastanti, dai quali viene bombardato a seconda
delle occasioni. Questi messaggi sono costituiti, ad esempio, dalla pubblicità
delle compagnie per le campagne di sconto, dai bonus per i "frequent flyiers",
dagli "all inclusive tours" e da quant’altro possa essere offerto, quando
si vuole "fidelizzare il cliente".
Altro esempio, opposto negli effetti ma
ugualmente fuorviante, sono i titoli ed i contenuti delle notizie che
compaiono sui media, nei giorni che seguono eventuali disastri o incidenti
rilevanti. La ormai classica nota di risalto che si è soliti dare
nei casi in cui avvengono tre eventi accidentali a breve scadenza l’uno
dall’altro (fatto pienamente spiegabile statisticamente) risulta troppo
appetibile per i media e per un pubblico alla ricerca del paranormale.
Una spiegazione di quanto sopra sta nel fatto che i sistemi complessi
non consentono un approccio deterministico, od un’individuazione netta
della relazione "causa – effetto".
La scienza moderna, con l’indeterminismo nell'infinitamente piccolo, scopre
che l'approccio probabilistico è il più idoneo alla soluzione
dei problemi.
Trasferendo il concetto ai macrosistemi,
ci troviamo di fronte a numerosissime variabili che dipendono anch’esse
da altrettante varianti, in un caos di relazioni, che possono essere trattate
solo in termini di probabilità.
I sistemi di trasporto, e quello aereo in particolare, si collocano in
questa tipologia.
Per comunicare le nostre conoscenze dobbiamo superare un ostacolo di base
costituito dall’essere autoreferenti. Siamo abituati da anni all’utilizzazione
di una sorta di gergo che ci consente l’immediata comprensione reciproca,
quando parliamo con altri che possiedono la nostra stessa esperienza,
ma che ci isola completamente da chiunque altro non abbia delle discrete
conoscenze di fisica, di psicologia, dell’inglese applicato ad argomenti
tecnici.
Inoltre troviamo altri ostacoli culturali, generalmente diffusi anche
dai mezzi d’informazione, oltre ad alcuni ostacoli di natura tecnica o
politica, che a volte si sommano.
Un esempio lo si è avuto in occasione
del recente disastro aereo del B-767 Egypt Air, quando, parlando ripetutamente
di "inversori di spinta", i mezzi di informazione hanno spiegato al pubblico,
in modo pressoché unanime ed anche con disegni, che esso è
un meccanismo che consente ai motori di girare al contrario per frenare
l’aeromobile in atterraggio (argomentazione tecnica completamente errata).
Un altro esempio lo si è avuto nel caso del DC-9 scomparso nel
cielo di Ustica, ove si volle far credere che un aeromobile potesse essere
andato in pezzi a causa di un passaggio ravvicinato di un altro aeromobile.
Non condividiamo affatto quest’impostazione dell’industria e dei mezzi
d’informazione a considerare il pubblico viaggiante come una moltitudine
di soggetti da blandire per non farli spaventare, in quanto incapaci di
comprendere le verità sulla sicurezza e le reali carenze del trasporto
aereo.
Quando si parla di disastri, di qualsiasi genere, molto spesso si confondono
le relazioni fra causa ed effetto, in conseguenza di un approccio deterministico
aggravato dall’ignoranza di concetti e meccanismi di base. Tale approccio
provoca errati atteggiamenti culturali ed è presente anche in altre
forme di trasporto.
La banale e fuorviante denominazione di "nebbia killer", per gli incidenti
sulle autostrade, sembra che voglia non far riflettere su altre
cause che sono, ad esempio, l'assurdità di certe norme della circolazione
o l’assenza di norme idonee. L’accessibilità a certi mezzi potenti
e veloci in base al censo e non alla dimostrata (e dimostrabile nel tempo)
capacità d’utilizzo in sicurezza, o ancor meglio, alla capacità
di giudizio dell’individuo, sono la prova più eclatante di molte
carenze.
Se considerassimo il trasporto stradale nazionale con il criterio aeronautico
che proponiamo in questo libro, siamo certi che si potrebbe ridurre considerevolmente
il numero di 10.000 morti ogni anno.
A questo punto, vale la pena di chiedersi che cosa si possa fare di più,
trattando di sicurezza nei sistemi ad alta tecnologia, quando alcuni di
questi, come il trasporto aereo, ha provocato zero vittime, a livello
nazionale, nello stesso arco di tempo in cui il trasporto su strada ne
ha provocate circa settantamila, dal 1991 al 1997.
Con questo libro proviamo a rispondere
a questa domanda e ad altre inespresse. Proviamo anche a dare indicazioni
per approfondire le risposte.
Esso è una sorta di assemblaggio
di cognizioni accumulate con la frequentazione assidua di documenti, pubblicazioni,
seminari, corsi, conferenze e studio di fatti reali, confrontati con la
giornaliera esperienza delle operazioni di volo in qualità di comandante
di aeromobile.
Il risultato di questo continuo confronto
ha alimentato le nostre consapevolezze.
Lo scopo può essere, quindi, informativo, educativo e formativo
a seconda del lettore e dell’esigenza che lo spinge a sintonizzarsi sull’argomento.
Riguardo al trasporto aereo, vorremmo che i passeggeri comprendessero
il significato del basso tasso d’incidenti gravi e delle ragioni di tale
realtà, per poter effettuare delle scelte più consapevoli.
La guerra delle tariffe è arrivata su Internet, dove è possibile
scegliere la soluzione più economica per volare tra due o più
località. L’equivoco della scelta migliore viene così consolidato.
E’ vero che può capitare di volare con una grande e affidabile
compagnia, che non ha difficoltà a ridurre il prezzo su alcune
direttrici, ma è anche vero che operatori minori, sullo stesso
percorso, possono e devono scendere agli stessi livelli, solo adeguandosi
economicamente con particolari e preoccupanti scelte di gestione.
Pertanto appare ancora più preziosa
la cooperazione del Consigliere di Cassazione dott. G.B.Petti alla costruzione
di questo libro con l'illustrazione dei risvolti giuridici d'una materia
così complessa come il rapporto tra gli operatori del trasporto
aereo e gli utenti.
Appare inoltre evidente la necessità che la magistratura possa
far conto su conoscenze più aderenti alla realtà delle operazioni
volo e all'attualità dei criteri di gestione della sicurezza, disponendo
di esperti della materia.
La prevenzione degli incidenti è un argomento, come altri che non
sono oggetto di completa informazione, che può essere manipolato
e somministrato al pubblico da sedicenti esperti e, di conseguenza, interpretato
dagli amministratori della cosa pubblica secondo modalità non coerenti.
In tal caso i risultati potrebbero essere in contrasto con lo scopo di
fare sicurezza.
Una cattiva prevenzione si rivela sempre un fattore causale di altri
incidenti.
Abbiamo ritenuto di poter fornire, con quest’opera, fatti e argomentazioni
che possono far riflettere chiunque sia coinvolto in un sistema aeronautico,
a qualsiasi titolo, anche su questo aspetto.
Aldo Carlo Pezzopane
Renzo Dentesano
Silvano Silenzi
Roma Aprile 2000
Introduzione alla riflessione giuridica
Di seguito alla Prefazione per la parte
tecnica, segue la più sintetica nota introduttiva alla riflessione
giuridica.
Gli autori della parte tecnico scientifica
hanno sottoposto la lettura dell'affascinante saggio ad un giurista di
lungo corso e ad un esperto dei grandi temi della sicurezza per il Consiglio
Nazionale delle Ricerche. La intuizione comune è stata quella della
necessità di una integrazione tecnico giuridica. Questo testo ha
un peso culturale non indifferente; è testo informativo e formativo
di alta professionalità. E tuttavia restano in ombra, nella parte
tecnico scientifica, quelle che sono le conseguenze giuridiche della riforma
e quello che è e sarà il ruolo di propulsione dell'Agenzia
italiana per la sicurezza. Inoltre era trascurata la posizione dell'utente
del servizio aereo ed in particolare del danneggiato o dei suoi aventi
causa, proprio quando con il nuovo regolamento europeo e con la Convenzione
di Montreal (1999) si sono aperte nuove prospettive di tutela.
Per queste ragioni nella parte giuridica, vengono in luce altri grandi
temi consequenziali alla realizzazione del sistema di sicurezza ed al
funzionamento come autorità indipendente, dell'Agenzia:
- il tema della responsabilità
civile e penale;
- il tema della necessaria collaborazione
tra Agenzia e magistratura, tra investigatori di sicurezza e investigatori
penali;
- il tema dell'evoluzione delle teorie
sulla causalità in relazione ai nuovi criteri scientifici nordamericani;
- il tema dei diritti fondamentali dell'utente
del servizio aereo;
- il tema dei risarcimento integrale del
danno alla persona;
- il tema del sistema di sicurezza italiano,
che è ancora in corso di costruzione.
La conclusione da trarre è che la
tecnica della sicurezza si traduce naturalmente in una tecnica di prevenzione,
ma anche di tutela e di risarcimento se fallisce la prevenzione.
La distinzione degli approcci scientifici non impedisce la considerazione
unitaria del fenomeno, che ruota intorno a due valori antagonisti: il
valore economico dell'impresa di servizio e della sua efficienza, e il
valore dell'uomo che utilizza il trasporto aereo, vuoi come lavoratore,
vuoi come passeggero.
Questi valori sono stati considerati sia nella riflessione tecnica, che
tanto peso dà al "fattore umano" sia nella parte giuridica, che
sì occupa di responsabilità e di tutela. Ed è significativo
che tecnici e giuristi abbiano la stessa cultura umanistica, che induce
a costruire la sicurezza aerea non come automatismo disumano ma come strumento
tecnico al servizio dell'uomo.
Giovanni Battista Petti
Luigi Iavarone
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