
|
Human
Factors nei programmi addestrativi per il Controllo del Traffico Aereo
(di Graeme Stagg)
Source:FOCUS on Commercial Aviation Safety- Spring 1992
The official publication of the Flight Safety Committee, UK
Le nuove tecnologie
Potremmo anche trascurare al momento
le nuove tecnologie che si prospettano per il domani dell’ATC , le promesse
e le panacee che esse possono rappresentare per questa area vitale dell’industria
aeronautica; il punto è che il mondo dell’ATC di oggi, si trova
decisamente in primo piano, esposto alla pubblica attenzione e sottoposto
ad una crescente pressione per far fronte, in maniera pronta e sicura,
a quella che appare una inesorabile crescita del traffico aereo, che ha
preso il via dalla seconda metà degli anni 80. Il tutto si verifica
quando il sistema ATC è ancora caratterizzato dalla tecnologia
di ieri, disegnata intorno ad una ben collaudata ed affidabile filosofia
operativa, ma con origini che risalivano agli anni 60. Per quanto modificata
per tener dietro ai cambiamenti in corso, essa ha ormai raggiunto il limite
del suo sviluppo.
La guerra del Golfo e la concomitante minaccia del terrorismo contro le
compagnie di navigazione aerea, hanno causato una drammatica riduzione
del traffico passeggeri che, unitamente ad una recessione su scala mondiale,
hanno alleviato, seppur nel breve termine, i problemi di capacità
dell’ATC. Una pausa destinata, probabilmente, a non durare sino a che
matureranno i benefici degli ambiziosi programmi di investimenti nei nuovi
equipaggiamenti ATC, nonché di più avanzati sistemi di addestramento
dei controllori del traffico aereo. Guardando ancora più avanti,
i sistemi avanzati che utilizzano le nuove tecnologie, come Modo S
e Datalink, dovrebbero avere, per la fine degli anni 90, un impatto
rilevante ai fini della sicurezza e della speditezza del traffico. Se
nei futuri sistemi ATC è richiesto il migliore uso possibile della
tecnologia, occorre altresì apportare dei cambiamenti sostanziali
nelle attuali tecniche operative. Nel contempo, come possono essere utilizzate
al meglio le risorse attualmente disponibili, nell’intervallo che ci separa
da tali realizzazioni?
Le indicazioni che ci arrivano
dalla cabina di volo
Potrebbero esserci di aiuto in proposito,
le lezioni apprese dai cambiamenti concettuali promossi ed attivati nella
cabina di pilotaggio. Il ruolo e le funzioni dell’ATC, hanno un ovvio
legame con la cabina dell’aereo, la quale, storicamente, ha favorito uno
sviluppo, ragionevolmente combinato, delle prescrizioni tecniche ed operative
per entrambi. Comunque, per ragioni politiche, economiche e commerciali,
l’ATC, tradizionalmente, è apparso come il parente povero. Considerati
gli impegni finanziari espressi in questo settore, non sorprende che l’ATC
non abbia sempre fornito il servizio che l’industria del trasporto aereo
si attendeva. Ho spesso riflettuto, particolarmente mentre osservavo una
ennesima pila di jumbo in attesa nella terminale di Londra, sul perché
di tanti sforzi umani e di tante risorse finanziarie che continuano ad
essere dedicati alla produzione di aeromobili più sicuri, più
rispondenti in termini di costi efficacia e più contenuti nei consumi,
quando, a confronto,solo una parte degli stessi" ingredienti"
viene dedicata all’ATC. Considerato in una prospettiva meramente monetaria,
il valore di una pila di questi idoli di altissima tecnologia aeronautica,
è più alto di alcuni dei più ambiziosi budgets di
investimenti europei nell’ATC per gli anni 90.
Comunque, tornando al tema delle indicazioni per l’ATC che possono nascere
dalla cabina, mi preme sottolineare l’importante lavoro che si sta conducendo
nell’ambito del Cockpit Resource Management (CRM). Il CRM, per definizione,
ha per protagonista il pilota ed è quindi fortemente influenzato
da problematiche di Human Factors.
A questi aspetti, le organizzazioni responsabili danno ora il giusto rilievo,
a beneficio della sicurezza del volo. Opportunamente, la problematica
degli Human Factors è stata recepita dall’ICAO come un requirement
per l’ addestramento dei piloti professionisti ed in UK come un passaggio
obbligatorio, per il rilascio di un brevetto da parte della Civil Aviation
Authority.
Così, quella che è una risorsa per i piloti, dovrebbe esserlo
anche per i controllori, e quindi perché non riprendere ed adattare
alcune di queste idee a beneficio dell’ATC?
Gestione delle risorse ed
Human Factors in ATC
L’ attività in una Torre di
controllo o in un Centro di controllo, come per una cabina di pilotaggio,
consiste in una partita con una squadra altamente qualificata, giocata
da un gruppo di persone per una posta di tutto rilievo. In termini numerici,
i controllori spesso lavorano in equipaggi numerosi, con accesso diretto
a risorse più ampie di quelle dei piloti; in aggiunta, certi aspetti
relativi alla gestione delle risorse ed agli human factors, appaiono più
rilevanti, almeno credo, in un contesto ATC che in una cabina di pilotaggio.
La gestione di questa, viene raramente eseguita con azioni meramente individuali,
senza che l’equipaggio sia in grado di effettuare dei controlli incrociati
o comunque un controllo sistematico reciproco. In ATC, il rapporto di
lavoro dell’equipaggio, è più complesso, per via della specifica
natura dei ruoli, spesso e per necessità, più spiccatamente
individuali all’interno del team. I controllori, normalmente nei Centri
Regionali, lavorano su posizioni distanti fra loro, e sono in grado di
prendere delle decisioni di carattere operativo- pur con implicazioni
per altri settori/posizioni- in modo isolato dai loro colleghi, senza
essere sottoposti a controlli incrociati o ad una qualunque forma di monitoraggio.
In questo quadro, con un ATC caratterizzato da un team-work con meno vincoli
ed una maggiore frammentazione, dovrà essere dato maggior risalto
ad un addestramento del personale in discipline che riguardano la gestione
delle risorse.
Quindi, salvo poche eccezioni, in molti degli articoli pubblicati sull’argomento
CRM/Human Factors, le parole "pilot e cockpit", potrebbero essere
sostituite da "controller e ATC". Non è certo nelle intenzioni
fare opera di plagio di questi "commentari" cosi ben scritti,
ma la ristampa di un paio di brani degli stessi, dovrebbe essere sufficiente
a dimostrare la mia tesi:
1°: la relazione esistente tra CRM ed ATC: inizio con la migliore
definizione di CRM che abbia potuto trovare:
"l’ottima ed efficiente distribuzione, per l’equipaggio (ATC
team?), delle risorse disponibili, incluso personale, supporti, equipaggiamenti
e manuali"
2°: l’ idea della KLM di come un equipaggio dovrebbe operare:
KLM crew concept:

Questo concetto si può ugualmente
applicare al team ATC, semplicemente sostituendo "airmanship"
con "controlmanship", oppure con "Air Traffic
Controller operational judgement", come talvolta è conosciuto.
3°: lo sviluppo, in ambito ATC, di un
sistema di addestramento "on the job", con caratteristiche simili
al LOFT (Line Oriented Flight Training), che comprende simulazioni di
missioni su scenari ove vengono rappresentate situazioni di routine di
emergenza. E’ stata da poco compresa, nel mondo dell’ATC, tutta la potenzialità
offerta dall’uso dei simulatori per refresher training di carattere operativo
e per la progressione dell’iter addestrativo di controllori di più
recente qualifica. I piloti accettano automaticamente l’esigenza di regolari
verifiche e aggiornamenti della loro capacità professionale nonché
l’ importanza di dimostrare, in un simulatore, la loro preparazione in
relazione ad adeguati livelli di sicurezza ed efficienza.
In particolare, grande importanza viene annessa
alla gestione di situazioni di emergenza.
Ciò non accade per i controllori; in passato, una carenza di idonei
simulatori ATC, combinata con una radicata tendenza a contrastare forme
parallele di addestramento, hanno reso difficoltosa l’introduzione di
tale modalità di addestramento. Casualmente, il numero delle effettive
emergenze si è ridotto considerevolmente, come pure le occasioni
in cui il controllore è chiamato a gestire reali emergenze in volo.
Questa situazione, per quanto si riveli fortunata, crea comunque un ovvio
problema di addestramento che può essere superato solo fornendo
un mirato ed adeguato addestramento al simulatore, dove il controllore
come il pilota, può essere debitamente addestrato su questi aspetti
così vitali.
Questo addestramento deve includere aspetti di "controlmanship",
con particolare riguardo agli aspetti non tecnici mostrati nello schema
KLM, quali comunicazione, motivazione, iniziativa, teamwork, etc.. Gli
scenari di addestramento dovrebbero consentire la dimostrazione di come
queste qualità possono essere espresse e, per ottenere i massimi
benefici, effettuati in un contesto non sanzionatorio.
Ho sempre pensato che poiché le qualità personali per fare
il controllore sono, grosso modo, affini a quelle del pilota, ambedue
hanno elementi di psicologia di base in comune. Ho quindi ripreso un passaggio
da un eccellente articolo di Gisele Richardson, nel quale appaiono
i parallelismi esistenti, in tema di human factors, tra pilota e controllore:
"Quando parlo
di errore umano in aviazione e del suo impatto sulla sicurezza, intendo
riferirmi a quella che, in generale, viene definita come "personalità",
piuttosto che riferirmi alla conoscenza tecnica. Non mi preoccupano situazioni
dove una persona è sopraffatta da circostanze che vanno oltre il
suo controllo, oppure la stessa non conosce le soluzioni più idonee,
ma piuttosto quei casi dove la persona ha coscienza e conoscenza della
situazione ed inesplicabilmente non ne fa uso.
Sto parlando di JUDGEMENT [perché questo diventa vulnerabile quando
noi siamo sotto pressione], di quali possono essere le cause e di come
ridurle."
SOMMARIO
E’ chiara quindi l’importanza dell’addestramento,
in tema di CRM e human factors, come moltiplicatore di sicurezza del volo
e di efficienza nella cabina di pilotaggio. I benefici per la cabina sono
tali, che ambedue gli elementi sono ora formale materia di addestramento
per piloti professionisti. Sono altresì evidenti i potenziali benefici
per l’ATC, se gli stessi concetti, opportunamente adattati, venissero
inseriti nel bagaglio addestrativo del controllore.
Quindi "gestione delle risorse e human factors" dovrebbero essere
parte integrante delle tecniche operative e di addestramento basico del
controllore. Ciò risulterà utile per due scopi: da una parte
dovrebbe migliorare la qualità del sistema ATC, consentendogli
di meglio affrontare la crescita del traffico nei prossimi cinque anni,
dall’altra consentirebbe ai controllori una migliore preparazione per
operare sulle nuove tecnologie che sostituiranno gli attuali sistemi per
la fine degli anni 90.
|