AIRMANSHIP





LA STRAGE DI LINATE
8 ottobre 2001

8 ottobre- L'incuria e la negligenza uccidono sulla pista dell'aeroporto di Linate 118 persone nel pieno della loro vita e della loro attività lavorativa.

  • Siamo soli e disperati e ci troviamo abbandonati dalle Istituzioni che nulla fanno per i famigliari delle vittime.
  • Nella storia dell’aviazione civile mondiale è la seconda più grave collisione a terra.
  • E’ il più grave incidente aereo avvenuto in Italia.

13 ottobre- Viene celebrate una Messa in Duomo in suffragio delle vittime. E’ lutto cittadino. Nella città vengono rispettati 5 minuti di silenzio. Alla cerimonia, in cui forte è nell’omelia del Cardinal Martini il monito allo Stato per la terribile tragedia avvenuta, partecipano le massime autorità del Governo italiano. Non ci si deve dimenticare mai di questo terribile disastro, è la più grande tragedia avvenuta in Italia nella storia dell’aviazione civile. Non ci si deve dimenticare delle vite spezzate su quell’aereo e della disperazione in cui moltissime famiglie sono precipitate.

Il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi saluta ed esprime la Sua vicinanza ai familiari delle vittime.

Molte sono le promesse che il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni hanno fatto alle famiglie. Fino ad ora però queste promesse non hanno ancora avuto un esito concreto.

Negli ultimi giorni del mese di ottobre alcuni familiari delle vittime si incontrano, si conoscono e decidono di contattare tutte le altre famiglie toccate da questa tragedia. In seguito grazie alla disponibilità della SAS, che mette a disposizione le sale per gli incontri, i familiari si conoscono. Unanime è la volontà dei familiari di stare uniti e di creare un’associazione che sia di monito affinché simili tragedie non si verifichino mai più e per mantenere vivo il ricordo di quanto è accaduto l’otto ottobre..

Il 17 novembre 2001 si costituisce ufficialmente a Milano il COMITATO "8 OTTOBRE PER NON DIMENTICARE", che unisce tutti i familiari delle vittime. Presidente del Comitato è Paolo Pettinaroli, vicepresidente Ivana Caffi Motta e segretario Giorgio Picciriello.

Il 23 febbraio 2002 si costituisce anche in Scandinavia il Comitato "per non dimenticare". Presidente del Comitato Scandinavo è la Sig.ra Forsman.

Molti sono gli obiettivi che tengono uniti i familiari del Comitato e che rappresentano la vera forza che motiva l’impegno continuo e costante dei rappresentanti:

  • Accertare la verità e quindi la responsabilità civile e penale del disastro aereo di Linate dell’8 ottobre 2001, adottando tutte le iniziative possibili, con il fine di impedire in futuro il verificarsi di simili gravi eventi riconducibili a condotte umane negligenti ed imprudenti.
  • Fare pressioni sulle istituzioni per la puntuale applicazione delle normative esistenti in materia di sicurezza negli aeroporti ed appoggiare l’approvazione di nuove norme a livello di prevenzione e accelerazione dei processi penali e civili e l’equità di risarcimento.
  • Non dimenticare mai quanto accaduto.

Il Comitato "8 ottobre per non dimenticare" ha una sede ufficiale donata dal Comune di Milano in via Silvio Pellico, 8 ed un conto corrente (n. 81001 intestato a "Comitato 8 ottobre per non dimenticare" presso la BNL Abi 01005 Cab 01600) su cui è possibile fare donazione a favore e sostegno del Comitato. Su questo conto corrente è stata depositata la somma di 3 miliardi che il Comune di Milano ha donato al Comitato.

Il Governo, nonostante le nostre richieste di sostegno ai familiari delle vittime è latitante, non ha dimostrato nessuna volontà di volerci aiutare.

Il coordinatore dei legali ha chiesto lo stanziamento di un fondo di solidarietà a sostegno delle famiglie, ricordando che molte sono state private in questa incredibile strage del loro sostentamento.

Il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni si è fatto promotore della richiesta, ma nella ultima legge finanziaria approvata non è stato previsto nulla.

Alcune famiglie sono in condizioni veramente disperate.

Il 23 gennaio 2002, durante il "Question Time" alla Camera viene chiesto da diversi parlamentari di Alleanza Nazionale al Ministro Lunardi in merito alle intenzioni del Governo per l’aiuto economico ai familiari delle vittime. Il Ministro risponde che, mentre il Comune opera per interventi di assistenza e a carattere solidaristico, il Governo è impegnato a porre regole che evitino in futuro la possibilità che si ripetano simili sciagure per le quali, non ricorrendo profili di emergenza né di protezione civile né di criminalità organizzata, non è prevista l'erogazione di risorse finanziarie a titolo di risarcimento.

I familiari non hanno mai chiesto un risarcimento al Governo, hanno chiesto un fondo di solidarietà.

Ad oggi il Comune di Milano ha stanziato la somma di 3 miliardi e le assicurazioni hanno erogato l’acconto sul massimali previsto (i familiari hanno ricevuto 25.000 dollari, previsti per tutti i passeggeri secondo la convenzione IATA).

Voliamo ricordare che non andremo in giro con i cartelli di protesta, anche nelle nostre difficoltà abbiamo sempre mantenuto un'alta dignità, cosa che continueremo a fare. Abbiamo però la morte nel cuore nel constatare che il Governo italiano, nella persona del suo Ministro, ci abbia dato questa risposta.

Molte sono le iniziative promosse dal Comitato per mantenere sempre vivo il ricordo delle 118 vittime dell’incidente dell’8 ottobre:

  • 16 dicembre 2001: La Sas ha organizzato per tutti i bambini delle famiglie unite nel Comitato la Festa di Santa Lucia con pranzo, canti natalizi e doni per tutti
  • 17 dicembre 2001: Il Comune di Milano ha organizzato un concerto all’Auditorium San Gottardo per ricordare le vittime. Sono intervenuti numerosi cantanti che si sono esibiti a sostegno dell’iniziativa
  • 5 marzo 2002: il Consiglio di Amministrazione della Sea decide di dare ai figli delle vittime un "sussidio per lo studio" di 2.000 euro all’anno fino alla maggiore età
  • 24 marzo 2002: presso il Parco Forlanini è stata inaugurato il Bosco dei Faggi, sono stati piantati 118 Faggi, uno per ogni vittima della tragedia aerea, denominata. Un concorso per giovani scultori permetterà di mettere nel "Bosco dei Faggi" le più belle sculture realizzate. Soggetto delle sculture un sarà un Inno alla Vita.
  • 8 aprile 2002: Fiaccolata "per non dimenticare". Tra le vie del centro è stata organizzata una fiaccolata a sei mesi dalla tragedia, una fiaccolata terminata con un momento di raccoglimento e preghiera. Numerosa la partecipazione oltre che dei familiari anche dei cittadini milanesi. 1500 sono state le persone che hanno partecipato, "per non dimenticare".
  • Diverse iniziative sono in programma per i prossimi mesi:
  • 25 maggio 2002: Concerto Gospel in memoria dei sei bambini scomparsi nella tragedia (5 svedesi e un italiano). Il concerto si terrà presso l’Auditorium di Milano. L’iniziativa ha anche un fine benefico: l’acquisto di apparecchiature per il monitoraggio della gravidanza delle donne africane. Tali apparecchiature avranno la targhetta del Comitato "8 ottobre per non dimenticare" e saranno intestate ai nostri sei bambini.
  • Partita Inter – Milan
  • Concorso giovani scultori per il Bosco dei Faggi.
  • Triangolare consiglieri del Consiglio comunale di Milano, Cantanti e Piloti di Formula Uno.
  • Nazionale scandinava e Nazionale italiana
  • Gemellaggio comune di Novara e Scandinavia per attività commerciali. Dietro iniziativa del Comune di Novara, tutti i comuni e le provincie in cui vivevano le vittime si uniranno per fare un’azione di forcing sul governo
  • Lungometraggio sulla tragedia dell’8 ottobre.
  • A fine anno, nella celebrazione dell’anniversario dell’8 ottobre sono previste diverse iniziative, tra cui un concerto.

In questo contesto è doveroso ringraziare tutti coloro che sono diventati soci del Comitato. Un coro unanime, nel quale alle voci di tutti i familiari si sono unite circa 6000 persone.

Il 24 aprile l’Agenzia Nazionale per la sicurezza del volo ha consegnato la perizia di quanto accaduto il tragico 8 ottobre alla Procura, documentando l’assurda catena di errori . Gli 8 punti causa della tragedia sono:

  1. Segnali ingannevoli: cartelli, strisce e luci erano inadeguati e ingannevoli
  2. L’aeroporto era privo del radar di terra, decisivo in caso di nebbia
  3. Non esisteva un segnale d’allarme in grado di segnalare intrusioni sulla pista
  4. L’aeroporto non rispettava i limiti internazionali di sicurezza in condizioni di scarsa visibilità
  5. I controllori di volo non conoscevano con precisione la segnaletica di pista
  6. Al pilota del Cessna era stata data una cartografia non rispondente alla realtà dell’aeroporto
  7. Torre e Piloti usavano un gergo approssimativo
  8. Il comandante del Cessna avrebbe ricevuto un addestramento insufficiente

Ora sono in corso alcuni interrogatori che dovrebbero concludersi a fine maggio.

In questo percorso che insieme abbiamo deciso di intraprendere con la forza che ci viene non solo dal dolore lacerante, ma anche dal desiderio profondo di giustizia abbiamo incontrato scogli, vittorie, baratri e affetti enormi e soprattutto momenti di estrema gioia rappresentati dalla nascita dei tre bambini figli delle vittime della tragedia e simbolo di speranza e di vita.

 

Comitato "8 ottobre per non dimenticare" via Silvio Pellico, 8 Milano
Sito internet:
www.comitato8ottobre.org
E-mail: comitato8ottobre@libero.it

Riferimenti:
Presidente Paolo Pettinaroli: 335/6513797
Segretario Giorgio Picciriello: 338/4191915

Fax Comitato: 02/809972 Tel: 02/801027

 

 

«Linate, chiederemo i danni al governo»
L’avvocato dei parenti delle 118 vittime: troppi ritardi sull’approvazione delle norme sulla sicurezza

I familiari delle vittime vogliono citare a giudizio il governo per il disastro di Linate. Ad annunciarlo è l’avvocato Paolo Dondina, coordinatore dei legali di parte civile che affiancheranno la pubblica accusa nel futuro processo: l’obiettivo è inserire «quantomeno il ministero dei Trasporti» tra gli enti chiamati a risarcire «nel giudizio penale» i danni della tragedia che l’8 ottobre 2001 provocò 118 morti. Il punto di partenza è una valutazione «non del tutto soddisfacente» sull’inchiesta della Procura. «Potremo dare un giudizio più compiuto dopo aver studiato i venti faldoni raccolti dai pm - esordisce l’avvocato Dondina - e fin d’ora devo dare atto che sono stati rispettati i tempi indicati dal procuratore D’Ambrosio: l’inchiesta ha senz’altro il merito di confermare che il più grave disastro aereo della storia d’Italia non fu causato da mere fatalità o diaboliche coincidenze. Ma alle carenze tecniche e agli errori già individuati, secondo documenti in nostro possesso, devono aggiungersene altri».
«L’Italia - spiega Dondina - ha ratificato nel 1956, già allora con anni di ritardo, la convenzione di Chicago che fissa le regole fondamentali per la sicurezza dei voli, le cosiddette norme Icao. Occorre meditare seriamente sul fatto che solo il 5 novembre 2001, cioè dopo la tragedia di Linate, l’Enac ha dato applicazione, con la delibera 44, all’annesso 14 dell’Icao, che stabilisce proprio come ridurre i rischi nei movimenti a terra. Ma non basta. Il ministero dei Trasporti, da cui dipende l’Enac, ha reso questa delibera efficace per tutti il 23 maggio, cioè solo un mese fa!». Conclusione: «La Procura ha formalmente accusato undici rappresentanti di tre enti, Enav, Enac e Sea, ma ha limitato le responsabilità a un livello medio-basso, mentre ci sembra totalmente carente per le omissioni ravvisabili ai piani alti del palazzo. I documenti esaminati ci portano a ritenere non azzardato chiamare nel processo penale come responsabili civili non solo quegli enti, ma anche il governo, in particolare il ministero che avrebbe dovuto usare prima i propri poteri normativi per evitare tragedie prevedibili e addirittura annunciate dalle associazioni dei piloti». Intanto l’inchiesta rilancia gravi sospetti sulle cause della fatale mancanza del radar di terra. Tra i documenti sull’appalto dell’Enav i pm hanno sequestrato una nota decisiva del marzo 2001, scritta in due versioni: oltre all’originale, è spuntata una «copia alterata». Un giallo che chiamerebbe personalmente in causa i vertici dell’ente.

[Dal Corriere della Sera (1 luglio) - Cronaca di Milano]

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