By ATC Batter
Nelle “Mille e una notte” si racconta che la bella Sharàzàd, andata in sposa al re persiano, escogitò un trucco per salvarsi, consapevole che il re aveva deciso di uccidere le sue nuove spose per vendicarsi del tradimento ricevuto da una di esse: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno successivo. Con questo semplice espediente narrativo il re finisce con l’innamorarsi veramente di lei e le salva la vita.
Nella stessa raccolta troviamo anche la novella “Aladino e la lampada magica”. E tutti noi conosciamo gli effetti, magici, dello “strofinio” della sua lampada o del suo talismano.
Oggi, a dieci e più secoli di distanza, è l’Europa che “si racconta” attraverso un programma, lungo più lustri, molto impegnativo, affascinante, tecnologicamente avanzato e proiettato a risolvere le problematiche legate alla navigazione aerea che si danno per certo presentarsi a partire dal 2020. Almeno così si desume dalle manifestazioni d’intenti contenute nel programma.
SESAR, appunto (Single European Sky ATM Research). In sintesi: cielo unico europeo.
Al di là dei nobili intenti programmatici sostenuti da una forte e solida filosofia politica e industriale impressionano, non poco, i necessari interventi di tipo “educativo” fortemente cooperativo ed interdisciplinare per poter raggiungere l’obiettivo finale.
Si ipotizzano, giustamente, necessità formative del personale addetto basate su parametri completamente nuovi rispetto a quanto fino ad ora applicato. E vale per i controllori del traffico aereo. Vale per i piloti. Vale per tutto il personale addetto alla attività del volo e del trasporto aereo.
E tutto deve essere armonizzato e concatenato. Attività e professioni, finalmente, in simbiosi per raggiungere un obiettivo comune: trasporto e navigazione aerea SICURA, ORDINATA e SPEDITA, secondo la terminologia di oggi. Per il “domani” si parla, anche ed insistentemente, di costi di esercizio notevolmente ridotti, di drastico ridimensionamento dei ritardi e di un significativo incremento del fattore sicurezza (???) e..via elencando.
E l’ordine di elencazione non è affatto casuale. Politica e industria non intervengono mai casualmente. Tematiche decisamente allettanti. Tematiche che alimentano, purtroppo, anche una valenza di preminente interesse economico. Tematiche che colpiscono chiunque. Ma...?
- I controllori del traffico aereo necessiteranno di un maggiore impatto conoscitivo con le problematiche del volo, oggi purtroppo relegate ad una semplice appendice, e con la nuova filosofia di “spazio aereo” e di “rotte”;
- I piloti necessiteranno di una più specifica conoscenza del ATC rimodulando il concetto autoctono da “servizio supplementare” a “servizio funzionale”;
- L’ente “regulator” dovrà acquisire competenze specifiche sulla complessità ATM, obbligatoriamente in modo “diretto e compiuto” e non “ per deroga”;
- Il complesso mondo aeroportuale dovrà andare ben oltre gli attuali confini di conoscenza ATM;
- Il legislatore dovrà recepire, inesorabilmente, le novità che incidono, in modo significativo, sul complesso servizio del trasporto aereo;
- L’organo inquirente dovrà assimilare una tecnica investigativa conforme alle disposizioni riconosciute ed accettate a livello europeo e/o internazionale
- L’organo giudicante dovrà adeguare i parametri di giudizio alla conformità delle norme e leggi accettate ed applicate dagli organismi competenti ed esso stesso dovrà acquisire competenze specifiche...e c’è dell’altro ancora, ma lo riserviamo per la prossima occasione.
Pare essere questo, e per oggi, sufficiente a richiamare l’attenzione del mondo ATM sul prossimo futuro alla luce di due eventi significativi portati alla ribalta, di recente, dai media: uno di carattere politico ed uno, non meno serio e decisamente più complesso, di carattere giudiziario.
Il primo. Pochi giorni orsono il Capo di Stato Maggiore della Difesa, gen. Vincenzo Camporini, in occasione del passaggio di consegne al nuovo comandante gen. Biagio Albrate recitava testualmente e fra altro “non sono stato neppure capace di unificare ed accentrare le strutture delle singole forze armate per l’insegnamento delle lingue straniere... E non si trattava certo di una denuncia delle sue incapacità bensì di mancata volontà e riscontro della “politica”.
Il secondo. E’ sul finire dello scorso anno che la Corte di Cassazione sentenziò, nel modo a tutti già noto, in relazione all’incidente di Cagliari del 2004.
Ora, a fronte di questi presupposti, quanto possono apparire credibili ed attuabili, in Italia, i buoni propositi del programma SESAR in termini di cooperazione, istruzione ed addestramento di personale appartenente ai più svariati Organismi, Enti e Società nazionali molto spesso spinti da interessi contrapposti e nella fattispecie propensi a “fatturare” inefficienze sempre agli “altri”?
E, ancora, come è possibile ipotizzare una “compressione” del traffico per aumentare le “capacity” attraverso, anche e non solo, una riduzione delle separazioni ed un coinvolgimento del pilota per mantenere le stesse “per delega ” in condizioni “ogni tempo” ?
La maggiore “capacity” degli spazi aerei che ne deriva, in TMA, potrà essere assorbita in continuità, e non solo occasionalmente, senza danni, dagli aeroporti esistenti (o sistemi aeroportuali)?
La cooperazione controllore/pilota, che sino ad ora si è sempre manifestata come azione fredda, quasi obbligata e relegata alle funzioni di pertinenza, circoscritta al collegamento TBT, riuscirà ad emergere con l’autorevolezza dovuta?.
E quando si è tratterà di “giudicare” e disquisire competenze e funzioni si riuscirà a farlo senza scaturirne un “botto” improduttivo, e a volte devastante, come è avvenuto, quasi sempre, sino ad ora?
C’è qualche cosa che non “quadra” di certo.
E anche l’automazione esasperata fa la sua parte. Le ipotizzate rappresentazioni in 3D e in 4D che nello scenario finale dovranno supportare pilota e controllore per “prevenire collisioni” appaiono, per certo, le moderne “lampade di Aladino” ovvero le “lampade SESAR” ad uso e consumo di chi dovrà assolvere a tali impegnative funzioni. A patto che vengano “strofinate” in cooperazione, condivisione e conoscenza. Ed in contemporanea. Dal pilota e dal controllore naturalmente. Se anche altri si inseriscono nello strofinio il caos è assicurato.
Ed è solo per scaramanzia che non aggiungiamo, anche, che tutto ciò sarà possibile solo a fronte di una certezza comprovata della “capacità e conoscenza” del cooperatore. Nello strofinare, naturalmente. Vale la pena ritornarci sopra al più presto. Buona fortuna ragazzi.
data inserimento: Giovedì 03 Febbraio 2011