La Forza Armata Aeronautica, con una sua nota del 22 Settembre scorso, informa di un’intesa con ENAC per proseguire “…. la ricerca di sinergie e collaborazioni in tutti i settori strategici del Paese affinché le eccellenze che caratterizzano ciascuna organizzazione possano efficientemente essere messe a fattor comune con l’altra, secondo una logica di reciproco vantaggio e beneficio e nell’ottica ultima dell’interesse del sistema Paese. L’accordo mira ad ampliare e aree tecniche di collaborazione, che si estendono dai settori di comune interesse quali i servizi della navigazione aerea, ivi compresa la meteorologia aeronautica, le risorse umane ad alto valore specialistico come piloti, controllori di volo, ingegneri, medici etc. fino alla dimensione aerospaziale …….”.
Orbene, cosi si legge nella nota diffusa, sull’accordo sottoscritto fra le due massime espressioni direttive, di AM ed ENAC.
Si presume che la nota sia stata redatta da un addetto stampa che “mastica” sì il linguaggio dei media ma che ignora, clamorosamente, la corretta terminologia professionale che si addice a un “… alto valore specialistico ….” citato; non è pensabile, infatti, che una simile terminologia possa trovare spazio in un documento di tale portata propositiva.
In poche parole: in Italia, sino ad ora, si vedono operare solo e soltanto controllori del traffico aereo, civili e militari, e non hanno alcun ché da spartire con i controllori di volo, realtà operativa e funzionale nella gestione di un volo spaziale, non ancora di italica pertinenza.
Può anche darsi che si guardi tanto avanti al punto da minimizzare, e storpiare, l’esistente, ma non appare certo qualificante, per nessun preposto professionale e funzionale, seguire l’onda dei media; il linguaggio colorito, capace di fare breccia nell’immaginario comune, non è certo espressione, e tanto meno indicazione di una professione reale.
Un pressapochismo di troppo che non rende qualificante gli organi sottoscrittori che alle “DEFINITIONS” (definizioni, terminologia) affidano gran parte della loro funzione di garanzia, in termini di “diritto”. E questa è, comunque, poca cosa; in questi ultimi anni si è visto di peggio, di molto peggio. Sarà curioso quanto si vuole ma, ancora, così è.
data inserimento: Domenica 04 Gennaio 2015