Secondo un’antica consuetudine il suono dei rintocchi rapidi e secchi delle campane annunciava un pericolo imminente. Era pratica comune anche durante la guerra per segnalare un’incursione aerea. Ora è pratica in disuso perché in troppi sono allergici a quei rintocchi.
Oggi sono i media, metaforicamente, che suonano le “campane a martello” con i loro articoli non solo per annunciare un probabile pericolo imminente ma anche per manifestare dubbi e probabili fallimenti di imprese e azioni che in precedenza avevano decantato come toccasana. E, ora, siamo agli ultimi “rintocchi a martello” della stampa, specializzata e non, sull’attuale “vaporosa” situazione del Cielo Unico Europeo sponsorizzato con forza e determinazione dalla Commissione Europea.
Gli Stati membri, però, non ostentano altrettanta forza e determinazione, sono restii ad integrazioni che attaccano interessi nazionali e non cedono alla benché minima possibilità di vedere condizionata la propria “sovranità” e non credono al “bene comune”. E’ una realtà che non può essere ignorata. E non si possono ignorare nemmeno le fantasmagoriche aspettative che il programma stesso, qualora attuato, ci propini. Soltanto uno sprovveduto sognatore può ipotizzare una riduzione dei costi di esercizio del servizio ATC del 50% e contemporaneamente triplicare la “capacity”. L’incremento della “capacity”è legato ad uno sviluppo tecnologico sostenibile compatibile con la capacità umana dei soggetti coinvolti (pilota e Controllare ) a recepire ogni informazione e a gestire l’azione operativa nel pieno rispetto e a garanzia del massimo livello di sicurezza, formale e sostanziale, non derubricando a semplice appendice la possibilità e la necessità di agire e operare in “alternativa” per ripristinare separazioni codificate in un “ambiente operativo” esclusivamente dinamico e fortemente condizionato da fattori esterni spesso significativi (orografia, meteo e infrastruttura aeroportuale ) e da una valenza spazio/tempo decisamente riguardevole. La teoria “unmanned”, intesa come automazione esasperata delle funzioni necessaria a ridurre le separazioni per comprimere il traffico ed incrementare la capacity del sistema, non è applicabile ora. E non lo sarà nemmeno nel prossimo futuro nel contesto ATC commerciale. Certo uno “shuttle” rientra e atterra quasi esclusivamente in automatico ma una sequenza di ”shuttle” non è gestibile comunque. E agli appassionati del “sogno” si suggeriscono i racconti di Aladino e della bella Sharàzàd. E, non c’è dubbio, un volo sul tappeto volante è assicurato. E questo costa veramente poco. E non è neppure unmanned.
Ma costa poco anche sfruttare la “ATC capacity” disponibile nell’arco dell’intera giornata e con i mezzi attuali. Ed è, sì, tre volte quella effettivamente utilizzata. Ma la notte no. E’ giusto dedicarla al “sogno”. E in tutte le “stagioni”.
data inserimento: Lunedì 24 Giugno 2013