Dopo quello che avvenuto un anno fa, in occasione dell'emergenza per l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajkull è toccato quest'anno ancora all'altro vulcano, quello più grande - svegliatosi il 21 maggio scorso - il vulcano Grimsvotn. Anche questo secondo ha provocato un blocco esteso dei voli, anche se per pochi giorni.
In questi giorni tocca invece ai voli del basso Pacifico, a causa delle ceneri vulcaniche eruttate dal gruppo Puyehue-Cordon-Caullein Cile.
Sono stati chiusi gli scali di Buenos Aires, Aeroparque Airport e Ezeiza Airport.
Di Cordoba (Argentina), Iguasso Falls e Porto Alegre (Brazil), Santiago (Chile), Asuncion (Paraguay) e Montevideo (Uruguay).
Il blocco dei voli ha interessato le rotte dalla Argentina al Brazil, Paraguay and Uruguay.
Dopo aver percorso circa 10.000 chilometri, dopo aver sorvolato la Nuova Zelanda viaggiano sull''Australia.
L'aeroporto di Melbourne ha bloccato numerosi voli.
Nel mese di maggio 2011 anche ENAC è intervenuta per bloccare i voli dal e per lo scalo di Catania Fontanarossa: una eruzione del vulcano Etna il 13 maggio aveva reso impraticabile l'aeroporto siciliano.
Il blocco dei voli civili/commerciali, durato quasi due giorni, probabilmente non ha riguardato la vicina aerobase militare di Sigonella. Impegnata anche per le operazioni NATO in Libia.
"L’Enac informa che a causa del perdurare delle condizioni meteo che continuano a favorire la presenza di cenere vulcanica sulla pista dell’Aeroporto di Catania, nel corso della riunione dell’apposita unità di crisi è stato deciso che lo scalo rimanga chiuso fino alle ore 06:00 di domani, venerdì 13 maggio, per permettere la completa rimozione delle polveri presenti", riportava uno stralcio del comunicato ENAC.
L’unità di crisi predisposta in Italia e composta da Enac, Sac (Società di gestione dello scalo etneo), Ingv (Istituto nazionale geofisica e vulcanologia), Aeronautica militare e rappresentanti delle compagnie aeree operative sull'aeroporto di Fontanarossa, hanno in seguito aperto lo scalo, ma diversamente da quello che è avvenuto e sta accadendo per le altre eruzioni vulcaniche, non si ha notizia sull'eventuale direzioni delle masse d'aria di cenere vulcanica fuoriuscite dall'ETNA.
Si ha avuto notizia di un fenomeno eruttivo riconducibile ad una sorta di "attività stromboliana" verificata sull'Etna, ma non si hanno notizie sulle reali attività e movimento della cenere vulcanica in quota.
Possibile che, pur di dimensione ridotte rispetto alle quantità fuoriuscite dai vulcani islandesi e cileni, le ceneri dell'Etna siano state depositate solo al suolo? Senza nessuna propagazione, più o meno estesa, verso qualche direzione ed in quota, interessando gli spazi aerei del basso Mediterraneo?
Siamo convinti che l’evoluzione della situazione dell'Etna sia costantemente monitorata, che l’unità di crisi possa disporre procedure rapide ed emergenziali, ma sarebbe utile che, in analogia a quota accade nelle eruzioni di altri vulcani, possano essere fornite informazioni adeguate sulla consistenza e direzione delle masse di cenere vulcanica eruttate dal piccolo Etna.
data inserimento: Domenica 12 Giugno 2011