Sono in vendita, anche a basso prezzo, classificati in base al livello di emissione del laser. Sono raggruppati in cinque classi come previsto dalla normativa Cei En 60825. I più potenti superano 500 mW.
Sono strumenti che costano poco, alcune decine di euro e possono essere diretti a soggetti (velivoli e cabine di pilotaggio nel caso) anche a 1 - 2 chilometri di distanza.
Possono causare danni agli occhi e alla pelle, ma la moda, lo sfizio dello sparare fascio laser contro i piloti/aerei impegnati nelle fasi di atterraggio e decollo ripropone rischi sulla sicurezza delle operazioni di volo.
Dopo numerosi casi e minori denunce negli USA il segretario dei Trasporti Ray LaHood ed il responsabile della Federal Aviation Administration (Faa) Randy Babbitt hanno proposto stringenti sanzioni nei riguardi di coloro che indirizzano raggi laser nella cabina di pilotaggio di un aereo.
L'effetto del laser sul pilota, inevitabilmente, genera una temporanea abbagliamento e cecità nel pilota. Con tutti i rischi che questo potrebbe comportare. Un potenziale pericolo, in sostanza che comunque potrebbe innescare una distrazione momentanea del pilota e quindi generare effetti collaterali a rischio: possibili incidenti.
La sanzione dovrebbe, inizialmente, prevedere una multa di 11.000 dollari per ogni infrazione.
Nel corso dell'ultimo periodo del 2011 la FAA USA ha registrato 1100 segnalazioni da parte degli stessi piloti.
Erano stati 300 nel 2005, 1527 nel 2009 e 2836 nel 2010. Particolarmente coinvolti sono risultati alcuni specifici aeroporti.
Negli scali italiani nel corso del 2010 le segnalazioni sarebbero state 479. Ma si stima siano anch'esse solo una parte di realtà-
Queste, infatti, sarebbero solo quelle rilevate e denunciate dai piloti. Rappresentano quelle percepite? Sicuramente è un dato parziale, almeno rispetto a quelle tentate.
La distribuzione aeroportuale sarebbe stata, comunque, la seguente: nove casi a Orio al Serio, 20 rispettivamente a Linate e Malpensa,ben 50 casi a Torino Caselle, 22 a Bologna, 31 a Roma Fiumicino, 175 a Napoli.
Un caso isolato a Crotone, due a Parma, tre a Padova e sei a Venezia.
Il quadro evidenzia un numero che potrebbe identificare anche un indice di rischio e vulnerabilità per singolo aeroporto. Rapportato ai movimenti aerei di ogni specifica pista e suddiviso per decolli ed atterraggi.
E adesso? Non ci resta altro che aspettare una normativa e sanzioni ENAC equivalenti anche per il BelPaese.
data inserimento: Mercoledì 15 Giugno 2011