Solo nove dei 45 maggiori scali del Belpaese, come riporta la tabella “, Traffico commerciale complessivo internazionale e nazionale – 2023 - Servizi di linea e charter (arrivi + partenze) nella 191 pagine del documento ENAC - DATI DI TRAFFICO - D i r e z i o n e V i g i l a n z a T a r i f f a r i a e S t a t i s t i c h e T r a s p o r t o A e r e o hanno registrato oltre 50mila movimenti/anno.
Ma quali sono le conseguenze?
Dopo aver letto le “Disposizioni per l’implementazione dell’approccio equilibrato negli aeroporti nazionali in applicazione del Regolamento (UE) 598/14 - Ed.1 Rev. / del 26 settembre 2024, in vigore dal 10 ottobre dell’ENAC sorgono immediate preoccupazioni.
Diamo per scontato che in tutti i 45 scali elencati siano state insediate le specifiche “Commissione aeroportuale” adottando il “Decreto Ministeriale del 31/10/1997 - Metodologia di misura del rumore aeroportuale emanato/a da: Ministro dell'Ambiente e pubblicato/a su : Gazzetta Ufficiale Italiana n° 267 del 15/11/1997.
In tale ambito le attività derivate dall’insediamento della “Commissione”, ovvero i Criteri e modalità di misura del rumore aeroportuale, il Contenimento del rumore, le Procedure antirumore, la Caratterizzazione acustica dell'intorno aeroportuale e le prescrizioni per le attività consentite nell'intorno aeroportuale, avrebbero dovuto essere assolte e operative.
L’articolo 5 prescrive l'adozione delle procedure antirumore:
“1. Entro trenta giorni dal termine dei lavori delle commissioni di cui al precedente art. 4, l'Ente nazionale per l'aviazione civile istituisce, per ogni aeroporto aperto al traffico civile, una commissione presieduta dal competente direttore della circoscrizione aeroportuale e composta da un rappresentante per ognuno dei seguenti soggetti: regione, provincia e comuni interessati; Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente; dell'Ente nazionale di assistenza al volo, vettori aerei, società di gestione aeroportuale.
2. Entro novanta giorni dal loro insediamento, le commissioni di cui al comma precedente, definiscono le procedure antirumore che sono adottate con provvedimento del direttore della circoscrizione aeroportuale”.
E’ stato fatto? Le mappature delle Zone A, B e C LVA, i cittadini interessati, i kmq sono state aggiornate in funzione dell’incremento del traffico e dei movimenti in pista? Sindaci, comitati e cittadini hanno potuto verificarlo e letto le relative Relazioni Tecniche illustrative?
Ma è con l’adozione del “Regolamento (UE) n. 598 del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014, che istituisce norme e procedure per l’introduzione di restrizioni operative ai fini del contenimento del rumore negli aeroporti dell’Unione aventi un traffico superiore a 50.000 movimenti di velivoli per anno di calendario”.
L’interrogativo che si pone è emblematico, se solo nove dei 45 aeroporti elencati hanno superato i 50mila movimenti/anno, limite identificato dallo stesso Regolamento-UE 598-2014, quali interventi e opere di mitigazione potrebbero essere attuate? Quale modalità e tempistiche? Quali, inoltre, le ricadute sulle analisi dei Masterplan con traffico aereo inferiore a 50mila movimenti/anno, in corso d'opera?
data inserimento: Mercoledì 23 Ottobre 2024