seguito dell’articolo “Ma Come ? …” pubblicato su Hot News.
Considerazioni del Com te Renzo Dentesano
Da una recentissima indagine condotta dalla Federal Aviation Administration – FAA – degli USA sul’utilizzo dei sistemi automatizzati a bordo degli aeroplani in generale e più in particolare del sistema di gestione automatica dei comandi di volo e di navigazione è emerso che i piloti dei voli commerciali regolari di linea e/o di commuters risultano affetti dalla “Sindrome di dipendenza dall’automazione”, ovvero – detta in altri termini - « i piloti commerciali sono “schiavi” dell’automazione, fino al punto di fidarsene anche quando … non sarebbe il caso».
È opportuno evidenziare, subito, che i piloti commerciali sono piuttosto “vittime” delle disposizioni delle Aerolinee di tutto il mondo che li obbligano ad utilizzare tutta l’automazione che hanno comprato dai Costruttori con la chimera di risparmiare qualche soldo su ogni volo, ma senza che nessuno abbia mai pensato e calcolato … “quanto viene a costare un incidente” anche “non grave” o disastroso.
La “spiata” – definiamola così – proviene da un “airline captain”, il quale risulta essere anche co-presidente del “comitato consultivo della FAA sull’addestramento dei piloti” !
Per lo scrivente, la notizia non è affatto clamorosa, in quanto è da tempo che vado citando questo deleterio stato di fatto, nonostante i media nazionali utilizzino, ancora, nei loro programmi erroneamente i termini “automatizzazione” che ha il significato di «rendere o divenire automatico … qualcosa», anziché “Automazione”, che indica invece «il ricorso a mezzi e procedimenti elettronici che assicurano uno svolgimento o funzionamento nel quale l’intervento dell’uomo risulti ridotto o eliminato» ! Ma questo è quanto accade regolarmente presso i “cosiddetti media”, che rifiutano qualsiasi aiuto da parte di chi è specializzato nella materia che s’intende trattare per informare “correttamente” (come sarebbe onesto) la pubblica opinione, della quale dovrebbero essere al servizio.
Lo studio della FAA è stato elaborato sulle risultanze investigative ufficiali di ben 46 incidenti, alcuni dei quali “incidenti gravi” (ma non disastri), proprio per avere la testimonianza e l’opinione di ben 734 piloti di linea coinvolti. Inoltre sono stati utilizzati anche i dati registrati e raccolti da Ispettori di volo della FAA, presenti in cabina di pilotaggio su oltre 9.000 voli.
Dallo studio è risultato che il 60% degli incidenti citati ed il 30% degli “incidenti gravi” sono accaduti perché i piloti coinvolti avevano avuto «difficoltà a pilotare manualmente l’aeroplano o perché non conoscevano “come” utilizzare correttamente l’automazione o addirittura perché non avevano neppure ravvisato se l’autopilota utilizzato si fosse o meno disinserito» [testuale - ndr], sebbene ci sia da notare che esistono avvisi ed allarmi sul suo funzionamento o meno.
A questo punto del testo vien fatta una precisazione:- «Considerato che le Aerolinee, ma anche le disposizioni [non meglio precisate, ma probabilmente riferite a quelle dei Costruttori - ndr] scoraggiano o perfino proibiscono di “disinserire” il comando del controllo automatico del volo, la FAA ha concluso che i piloti di Aerolinee hanno minori possibilità di migliorare la loro capacità di pilotaggio manuale». Considerazione che suona quasi patetica !
A sua volta il direttore operativo dell’ATA – Air Transport Association delle Aerolinee USA ha seraficamente commentato che, a suo modo di vedere, il modo migliore di gestire questa situazione sarebbe attraverso delle disposizioni sull’addestramento che garantiscano ai piloti stessi di dedicare una ”adeguata quantità di tempo” a pilotare manualmente l’aeroplano durante i voli di linea.
Questa poteva essere la soluzione prima che la situazione di “inadeguata manualità” dei piloti commerciali diventasse critica a causa dell’eccessiva ed esasperata automazione messa a bordo degli aeroplani commerciali ed obbligando tutti i piloti non soltanto ad utilizzarla, ma addirittura proibendone qualsiasi “non-utilizzazione” durante i voli di linea.
Dopo quasi trent’anni che vengono formati “piloti addestrati solo all’automazione”, costoro hanno perso pure quei pochi rudimenti che avevano appreso alle scuole di volo basico, senza aver mai fatto in vita loro non soltanto alcuna manovra acrobatica, ma neppure il riconoscimento e l’uscita da un “assetto inusuale” e transitando da un aeroplano ad un altro senza averlo mai visto in addestramento di transizione, perché tutto si svolge soltanto al simulatore di volo. Simulatore di volo che per quanto possa essere efficace nella riproduzione virtuale dell’aeroplano, delle situazioni e degli stimoli, non cancella mai quel senso di sicurezza che rimane nel subconscio, sapendo che anche la più catastrofica delle simulazione, non ne mette in pericolo l’incolumità fisica. Sono stati, inoltre, ridotti i membri dell’equipaggio di condotta perfino su tratte della durata di 12- 14 ore di volo. Adesso, dire a un tale tipo di pilota “automatizzato” di pilotare a mano qualche porzione di tratta o qualche avvicinamento, può essere un azzardo peggiore dello stato di fatto esistente !
data inserimento: Lunedì 05 Settembre 2011