Son passati dieci anni e si son tenuti tanti processi giudiziari che hanno colpito veramente soltanto coloro che non avevano mende di comportamento nel caso, mentre hanno invece tralasciato di perseguire e colpire i veri responsabili di quelle povere Vittime, le quali son servite soltanto, a mio parere, a far salire alla ribalta delle cronache celebrative gente che non lo meritava. Infatti, in un caso, è bastata soltanto la posa di un pezzo di pietra, installata ”a ricordo” su di un aeroporto (in posizione ben nascosta), per risolvere il tutto, accompagnato - è vero - da un dovuto indennizzo “in colletta” ai parenti delle povere Vittime.
Ma in tema di risultati per modificare quelli che erano (e restano) i veri problemi dell’aeroporto di Linate, che sussistono invariati tutt’ora, anzi son aumentati in termini di rischio a causa dell’aumento del traffico a cui si continuano a spalancare le porte, segnatamente a quello di aeroplani dell’aviazione minore e forse a breve, ENAC consentendo, anche ai VDS (apparecchi per “Volo da diporto o sportivo”).
Ad esempio:- ormai è ben noto, il “sistema aeroporti di Milano” con Malpensa come hub è fallito, e di conseguenza l’aeroporto di Linate è sempre più critico in termini di sicurezza per la mancata realizzazione di tutti i moderni criteri di prevenzione. In particolare, il “Piano di Rischio aeroportuale della pista 36R/18L (quella principale per l’aviazione commerciale) non ha prodotto ancora la realizzazione di opere a norma riguardanti neppure l’area dell’asse-pista citata e per di più ignora tutta l’area sottostante le traiettorie di decollo/atterraggio, comprendenti le necessarie virate di avvicinamento/allontanamento, che non possono avvenire su “binari tranviari”, ma comportano una certa dispersione in dipendenza degli aeromobili che le effettuano e delle condizioni meteorologiche.
Dunque, mentre sussistono ancora tanti problemi di sicurezza sia di safety (forse irrisolvibili sul territorio) che di security, ecco che invece lo Stato Maggiore di ENAC si presta alla solita scena di facciata.
Così il 27 Settembre – reso pubblico con tanto di comunicato stampa di ENAC – si è svolto presso la sede della D. G. di tale Ente un “incontro”, su iniziativa della “Fondazione 8 Ottobre tra i parenti delle Vittime del 2001, cui hanno partecipato, oltre all’ENAC stessa, anche l’ENAV ed una delegazione congiunta della Flight Safety Foundation – FSF – e dell’International Air Safety Seminar – IASS – degli USA, giunta da Washington. Assenti di spicco: ANSV nella persona del suo Presidente e l’AMI in quanto probabilmente tra i non invitati. E’ risultata quindi in tutta evidenza la posizione dominante del “potere” pubblico della citata Fondazione.
D’interesse, in tutto l’incontro, è stata soltanto la pretesa preoccupazione espressa – chissà perché – dalla delegazione statunitense sul «cronico problema dell’ENAC relativo alla carenza di risorse umane in organico, soprattutto nel numero degli Ispettori di volo in attività». Aveva ricevuto “l’imbeccata” da chi, nell’ambiente?
Ma siamo proprio sicuri che sia questo il problema principale della sicurezza del volo in Italia ?
Parrebbe proprio di no, anche perché tutto questo è servito solamente a predisporre l’ambiente istituzionale aeronautico a preparare una degna celebrazione del disastro del 2001 all’aeroporto di Linate. E, visto come dopo 31 anni sono andate a finire le cose “finanziarie” del disastro del DC 9 dell’ITAVIA, ci sono buone speranze di ulteriori risultati anche in questo caso.
Dunque, quel che salta prepotentemente ai miei occhi, con la forza di un lampo (dovrei aggiungere:- di verità), è che a questo “meeting” con pretese tecniche (?) voluto dalla “Fondazione 8 Ottobre” è mancato un qualsiasi straccio di invito all’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo – ANSV -, che in effetti in Italia dovrebbe essere la prima titolata a trattare di questioni di sicurezza operativa, intesa come prevenzione da disastri e da incidenti aeronautici, attraverso studi dedicate ed investigazioni tecniche di sicurezza. Stesso dicasi per l’AMI che nell’ultimo ventennio nel campo della sicurezza volo ed, in particolare della prevenzione, ha sviluppato enormi progressi incoraggiando all’interno della propria organizzazione lo sviluppo della “just culture”.
Lo smacco della mancanza di questi inviti, ha fatto assurgere la “Fondazione 8 Ottobre” ed i suoi esponenti al ruolo di veri paladini intemerati del “verbo” della sicurezza, usurpando il ruolo istituzionale di ANSV e la tradizionale esperienza di AMI in questo campo. Ovviamente il tutto con la compiacente complicità di ENAC.
Mi sembra che ormai il “Comitato direttivo della Fondazione 8 Ottobre” stia occupando anche sul piano istituzionale, sia all’interno che all’estero, posizioni che dovrebbero essere prerogativa di ANSV perfino in un “incontro” in cui si tratta anche della raccolta e conservazione di documentazioni post incidenti dell’aviazione civile commerciale e addirittura di rapporti con la Magistratura!
Nell’Italia del 2011 ormai si vive nella totale confusione di ruoli.
data inserimento: Giovedì 06 Ottobre 2011