Nessun paradosso: è una emergenza infrastrutturale tra le tante.
Troppi aeroporti sono ormai saturi. L'equazione tra volumi di traffico e numero di movimenti pin pista, probabilmente, non è stata ancora valutata. Tantomeno verificata e validata. Aerohabitat lo sta sostenendo e, documentando, da tempo. Anche troppo.
La novità di questi giorni, tuttavia, è una dichiarazione del Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, notizie stampa rivelano, infatti: in Italia si sono costruiti troppi porti e aeroporti. ''Perche' ognuno voleva il suo e questo ha creato problemi''.
''Esiste un ministro così coraggioso da dire che sono troppi e che bisognerebbe chiuderne qualcuno?''
Lo scorso 4 novembre al Forum della Logistica e dell'autotrasporto a Fiera Milano - rivela una nota ANSA - ha anche sostenuto anche ''Confesso di non avere questo coraggio, ma sarebbe necessario per l'economia''.
Gli aeroporti sono oltre un centinaio, ENAC continua, inoltre a finanziarie interventi di manutenzione e potenziamento su scali minori e maggiori, Il costoso Piano Aeroporti Nazionali redatto per conto di ENAC è, da tempo, completato. Ma nessuno prende alcun provvedimento. Nessuna sintesi e politica a riguardo. Solo enunciati di massimo. Tra scali strategici e periferici.
Un Piano Aeroporti definito nei dettagli ma che sconta una anomalia esiziale: non ha preliminarmente verificato gli standard ENAC - ICAO delle piste. Le dimensioni ottimali di RESA, STRIP Area, CGA - Clear end Graded Area -, Risk assessment sostenibile, e un Piano di Rischio incidente aereo senza deroghe nelle zone A, B e C e, ora D, sono un traguardo irraggiungibile.
Nessuna pista del BelPaese, probabilmente, realizza questi standard, ottimali, di base.
Scali aerei - questione fondamentale e decisiva - nei quali la Procedura di VIA e di VAS, utilizzando un eufemismo, appaiono problematiche se non assenti. Comunque procedure che rincorrono i volumi di traffico e movimenti aerei già raggiunti. Troppi scali appaiono ormai saturi, o prossimi ai limiti naturali. Il Piano Aeroporti redatto da OneWorks, Nomisma e KPMG disegna uno scenario nel quale scali cittadini e metropolitani, perciò affossati in zone altamente antropizzate, stimato 12 - 14 milioni di passeggeri/anno. Registrano scali aerei nei quali i volumi di traffico sono derivati direttamente da politiche localistiche co - marketing con finanze "locali" senza verifiche elementari di effettive catchment area. Scali periferici "gonfiati" da volumi di traffico low cost ed equivalente che non rappresentano uno scenario su cui edificare una politica nazionale dei trasporti.
Sono perciò troppi aeroporti da ridimensionare. E' indispensabile una politica di hub del BelPAese che si affranchi da sterili campanilismi ancora irrisolti. Serve sopratutto pianificare la costruzione di nuove piste. A norma VIA e VAS, ma sopratutto con standard ENACICAO senza deroghe.
Chi lo farà? La politica del BelPAese non potrà che configurarsi e perpetuare una politica dell'emergenza?
data inserimento: Domenica 06 Novembre 2011