Quella del 21 dicembre 2011 rimarrà per sempre una data storica per i Piloti delle Aerolinee statunitensi, che dopo quasi 25 anni di rivendicazioni e battaglie legali condotte dall’Air Line Pilots Association – ALPA – vedono finalmente la FAA/USA pubblicare la propria definitiva norma regolamentare sulle “ore di volo e di servizio”, che apporta una radicale modifica alle precedenti vetuste regole in materia del riposo che dev’essere goduto dai Piloti delle Linee Aeree approvate per il trasporto pubblico di passeggeri, sia quello “regolare” (scheduled) che “a domanda” (charter).
Questa volta la normativa in materia è stata decisa sulla base di appositi studi, ricerche e test condotti scientificamente.
Le Compagnie Aeree statunitensi avranno a disposizione un tempo massimo di 2 anni per conformarsi alle nuove norme approvate, che impongono ai Piloti di avere 10 ore minime di riposo (2 ore in più che in precedenza) prima di intraprendere un volo.
Inoltre, la nuova normativa operativa definisce ex novo il “tempo di servizio di volo”, includendo in esso qualsiasi servizio “di trasferimento fuori servizio” comandato dalla Compagnia, come pure il tempo trascorso all’addestramento, al simulatore di volo [dato che “addestramento in volo” non se ne fa più, per tagliare i costi delle ore di volo ! – ndr] e qualsiasi altro impiego assegnato dalla Compagnia.
Ed ancora, ciascun Pilota dovrà aver goduto di 30 ore consecutive libere dal servizio su base settimanale (con un incremento di circa il 25% rispetto alle precedenti norme) ed anche nuovi limiti mensili di volo.
Un’altra grande novità consiste nel fatto che ciascun Pilota, prima di iniziare il servizio di volo assegnato, debba firmare sul piano di volo approvato che “egli o ella si dichiara idoneo fisicamente al servizio di volo” !
L’Aerolinea da parte sua dovrà provvedere all’immediata sostituzione di coloro che abbiano “determinato” di non essere in condizioni di volare [non è detto se con successivi riscontri medici – ndr].
Ecco, … fin qui le rose, ma poi esistono anche le spine !
Infatti, la nuova regolamentazione non si applica ai Piloti che affrontano lunghe ore di volo “fuori servizio” per recarsi all’aeroporto dove dovranno prendere servizio attivo per la Compagnia di appartenenza e neppure si applica … - udite, udite ! –
ai Piloti delle Compagnie Aeree Cargo ed Air Taxi !
Il Segretario al Department of Transportation USA ha definito questa approvata dalla FAA una “regolamentazione scientifica” che rimarrà una pietra miliare atta a «garantire ai piloti l’opportunità di avere l’appropriato riposo fisico prima di entrare nuovamente nella cabina di pilotaggio di un aeroplano».
Ha poi giustificato l’esclusione dai benefici della legge dei Piloti assegnati ai voli cargo e di lavoro di aerotaxi definendo “troppo costosa” la loro eventuale inclusione nel pacchetto pattuito per poterne “giustificare per legge i benefici dell’eventuale inclusione anche di quel settore”, ma che comunque avrebbe già deciso di convocare una riunione, nel mese di Gennaio, con i Capi delle Aerolinee del settore Cargo per invitarli ad adottare volontariamente la nuova regolamentazione. Con ciò implicitamente riconoscendo la necessità di tutelare la sicurezza anche dei Piloti di quel settore dalle conseguenze, già per lungo tempo sperimentate, degli effetti della stanchezza fisica e della mancanza di adeguato riposo rigenerante.
Mossa tipicamente politica, che dimostra … che tutto il mondo è paese e che gli “interessi forti” prevalgono sempre su quelli della … sicurezza del volo !
La FAA a sua volta dichiara di aver fatto una propria analisi valutativa dei costi collegati all’innovazione regolamentare, stimandone il costo relativo da affrontare da parte delle Compagnie Aeree USA nell’ordine di 297 milioni di $, ma di valutare tra 247 e 470 milioni di $ i benefici economici, nell’arco di 10 anni, derivanti dalla nuova legislazione, attraverso la riduzione dei disastri aerei provocati dalla stanchezza dei Piloti.
L’ALPA, mentre si dichiara soddisfatta per i Piloti delle Linee Aere di trasporto passeggeri, esprime amara delusione per l’esclusione dei Piloti di aeromobili Cargo, mentre i Piloti appartenenti alla “Indipendent Pilot Association” che rappresenta i Piloti dell’UPS (trasporti postali e merci) si dichiara decisamente preoccupata perché «così si consente ai Piloti degli aeromobili cargo, potenzialmente affaticati, a condividere e a “competere” lo stesso spazio aereo con Piloti appropriatamente riposati, creandosi così un inutile pericolo per la pubblica incolumità».
Da parte mia debbo però rilevare di non aver mai sentito né ALPA né IPA una sola parola di preoccupazione o di protesta (anche per la potenziale perdita di posti di lavoro !) nel dover condividere lo spazio aereo nazionale degli USA con gli UAS/UAV, ammessi a volare senza ancora aver raggiunto la maturità sulla quale si basa la tecnologia del “sense and avoid” !
Non sarebbe dunque il caso di esternare anche questo tipo di preoccupazione per la sicurezza dei cieli statunitensi ?
data inserimento: Martedì 03 Gennaio 2012