Ma la classifica non identifica anche la prevalenza degli accordi co-marketing?
L'esplosione dei voli low cost domestici e continentali ha determinato - in questi ultimi anni - il primato italiano della Ryanair su Alitalia CAI - nonostante i dati ENAC a riguardo, che in realtà confronta i dati del 2011 - ma rispecchia anche il mosaico dei costi co-marketing relativi. Sottoscritti storicamente dai vettori low cost e, successivamente, probabilmente, assimilati come pratiche ingegnose - e redditizie - anche da vettori regolari di linea.
Sono politiche di collegamenti, di frequenze e di voli in genere, che si sono rafforzate nel corso del tempo e che caratterizzano in prevalenza alcuni scali.
Al punto che più di qualche commentatore si interroga sulla portata e sulla univocità di questi accordi. Sono oneway?
La convinzione che alcuni supporti co-marketing possano, inoltre, essere sottoscritti sullo stesso collegamento aereo, ad esempio dall'aeroporto A con quello B, possa disporre di un doppio supporto è davvero peregrina? Sia nell'area operativa dello scalo A, quanto in quello B.
Con raddoppiati supporti co-marketing. Magari a loro insaputa!
E' una boutade o una realtà, sopratutto, su alcune direttrici nazionali?
Ma quali sono gli scali low cost nel Belpaese?
Sono dati difficili da rilevare. E' una analisi difficoltosa, abbisogna di una massa di dati non completamente disponibili e fruibili. La realtà operativa è in continua evoluzione ed espansione. Anche perché i dati storici sono ormai irrecuperabili.
Ma ciononostante e nella convinzione che prima o poi si possano disporre dati circostanziati Aerohabitat redige una prima bozza sulla consistenza operativa degli scali low cost. In relazione ai voli totali programmati sui singoli aeroporti.
Treviso, Ciampino, Bergamo, Pisa con percentuali di voli tra 80 e 95% dei collegamenti complessivi, quindi Catania, Palermo, Trapani, Venezia, Verona, Malpensa, Rimini e Bari con percentuali tra il 30-50%. Ma ci sono anche gli altri.
A Fiumicino i voli low cost, probabilmente sono ridotti, al di sotto del 20%.
Con interrogativi scontati e banali: quali valutazioni andrebbero svolte in relazione ai dati di traffico stagionali e/o annuali di numerosi scali aerei del Belpaese?
data inserimento: Mercoledì 28 Marzo 2012