Non solo il rischio piccioni, cornacchie, gabbiani e stormi (avifauna in genere) era una informativa che AIP-ITALIA (Aeronautical information publication) segnala ai piloti, civili e militari era ed è ben noto. Nessuna novità quindi sul contesto operativo di sabato 16 settembre nell’intorno e sulla pista di Caselle Torinese.
Le investigazioni dovranno invece rilevare e documentare l’eventuale presenza di volatili in pista nella fase di posizionamento dei MB 339 della PAN nella testata per portare la spinta dei motori al massimo per iniziare la corsa di decollo. I media riferiscono e rilanciano sulla presenza di stormi di uccelli.
La scelta di decollare in presenza di “volatili” dovrà essere verificata e confermata, con le conseguenti responsabilità di un eventuale “fattore umano”, attribuibile al capo formazione.
Operare nel contesto operativo di “volatili” è, comunque, riconducibile a opzioni più vaste.
Le misure precauzionali antivolatili erano state adottare e/o erano in corso le operazioni predisposte, ovvero con l'attivazione del cannone a gas, pistola a salve, distress call, falconidi, dissuasore laser e altro? Magari anche edl "folkoristico" falconiere.
La presenza di stormi di volatili in numero minimo e/o rilevante avrebbe dovuto contare almeno 20-50 volatili e l’emergenza del solo Pony 4 appare un fenomeno, un risultato del tutto sorprendente.
Quanti volatili avrebbero colpito e/o sarebbero stati ingestiti dalle prese motori del Pony 4, quando gli altri otto MB339 sarebbero stati esclusi, pur ravvicinati in uno spazio di 60 metri.?
Ma, senza entrare nel merito di altri dettagli operativi delle Frecce Tricolori, almeno in questa breve nota, l’attenzione deve essere focalizzata sul post crash.
L’MB 339 si è schiantato all’esterno del sedime aeroportuale, anche se qualche spezzone potrebbe essere entrato nello spazio del recinto aeroportuale, tuttavia i media e il comunicato ufficiale dell’Aeronautica Militare Italiana non hanno circostanziato l’intervento dei soccorsi.
Chi ha assunto e svolto tale compito?
Il Piano di Emergenza Aeroportuale-PEA e/o il Piano di Emergenza Esterno-PEE?
L’osservazione non è marginale.
Con il documento ENAC “Il piano di emergenza aeroportuale”- L’implementazione del Reg. 139/2014 - Direzione centrale vigilanza tecnica Ing. Claudio Eminente, la responsabilità del PEE è evidente.
“EMERGENZE AERONAUTICHE AL DI FUORI DEL SEDIME- In tali evenienze si fa ricorso alle disposizioni del Codice di Protezione Civile, emanato con il D.Lgs n. 1 del 1 gennaio 2018 che individua come soggetti competenti in caso di emergenze:
- i prefetti, che coordinano i servizi di emergenza in occasione di eventi avversi e adottano i necessari provvedimenti
- le autorità territoriali di protezione civile (sindaci, sindaci metropolitani e presidenti di Regione), i quali predispongono e attuano i piani territoriali
- il Dipartimento di protezione civile indirizza, che promuove e coordina le attività delle amministrazioni dello Stato relative alle emergenze
- il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il quale assicura gli interventi di soccorso tecnico indifferibili e urgenti, di ricerca e salvataggio, assumendone la direzione e la responsabilità nell’immediatezza degli eventi.”
data inserimento: Mercoledì 20 Settembre 2023