Il riassetto delle aerobasi militari italiane ed europee prosegue. Stavolta occorre registrare l'attesa chiusura e trasferimento dell'aerobase di Aviano ad est. Secondo una anticipazione del Wall Street Journal del 9 maggio 2011, il Presidente Barack Obama lo annuncerà nei prossimi giorni, nel corso della sua visita in Polonia.
Sarà, infatti, questo Paese ad ospitare i due stormi di cacciabombardieri F-16 del 31° Gruppo di combattimento.
L'ipotesi del trasferimento era stato ipotizzata, anche recentemente da Aerohabitat nella news del 20 gennaio 2011:"Piano aeroporti, aeroporti minori e il sistema aviation in FVG".
Le conseguenze ed i riflessi saranno immediati. In attesa che anche la base delle PAN, le Frecce Tricolori, siano delocalizzate su altra aerobase del BelPaese (probabilmente in Puglia) la Regione Friuli Venezia Giulia dovrà perciò ripensare, in tempi brevi, un Piano Aeroporti, maggiori, minori e relative aviosuperfici preoccupandosi innanzi tutto dalle risorse finanziarie per attrezzarsi di un qualsivoglia progettualità.
I riflessi sociali, occupazionali dell'aerobase di Aviano, con almeno 5000 persone occupate - delle quali circa 600 italiane - oltre a quasi quattromila militari USA e del restante indotto economico, si accompagneranno alla destinazione d'uso dell'infrastruttura aeroportuale situata nella provincia di Pordenone.
Cosa fare dello scalo?
Dovrà integrarsi al sistema del scali del nordest? Diventare il quarto aeroporto? Oltre a Venezia Tessera, Treviso Catullo e Ronchi Savorgnan di Brazzà, magari decongestionando le piste a maggior criticità di standard ICAO - ENAC e con rilevanti ricadute socio ambientali?
Certo il recupero "civile commerciale" del Pagliano e Gori di Aviano necessita rilevanti opere per interventi di bonifica del sedime della aerobase, di conformità agli standard di safety e security, in aggiunta alle preliminari misure per rendere, comunque e finalmente, sostenibile la coesistenza con il territorio del pordenonese.
data inserimento: Lunedì 09 Maggio 2011