“Serve conoscere per prevenire”.
Questo è ciò che scienza e conoscenza della prevenzione degli incidenti aerei indicano, ma evidentemente non è ciò che pensano il Presidente ed il Collegio direttivo in carica dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo”.
Nel frattempo la Magistratura italiana (notoriamente non un fulmine di velocità) ha già provveduto a far partire i suoi avvisi di garanzia, a quanto è dato di sapere, solamente nei confronti dei due piloti, responsabili della condotta dell’aeromobile incidentato la sera del 24 Settembre 2010 toccando terra prematuramente prima dell’inizio della pista 07 dell’aeroporto Falcone Borsellino di Punta Raisi.
Nulla però è dato sapere di altre possibili indagini giudiziarie nei confronti dell’organizzazione della Compagnia aerea esercente l’aeromobile, che pure, a mio parere, qualche problema nella preparazione e nell’addestramento dei piloti lo deve avere, per aver consentito che due di essi si siano comportati come risulterebbe dalle trascrizioni delle registrazioni delle voci delle persone presenti in cabina di pilotaggio.
Indiscrezioni di stampa, trapelate in barba sia al “segreto istruttorio” che, soprattutto, in violazione del Regolamento europeo in materia (n. 996/2010).
Intanto il 24 Marzo saranno trascorsi ben 18 diciotto mesi dall’incidente dell’Airbus A319 marche EI-EDM ed ancora non è dato sapere nulla sulle cause di questo drammatico evento.
L’ANSV, l’Agenzia Nazionale Sicurezza Volo ha fornito solo scarne comunicazioni e due raccomandazioni (allegato 1) di nessun valore preventivo per incidenti similari, senza neppure pubblicare un “Interim report” e tantomeno il “Final Report”, così come stabilito dall’Annesso 13 ICAO e dal richiamato Regolamento europeo n. 996/2010.
L’Annesso 13 ICAO, infatti, afferma che lo Stato che conduce l’investigazione tecnica ha la responsabilità di pubblicare un “Final Report” appena possibile. E raccomanda che, nell’eventualità non sia possibile emetterlo entro i primi 12 mesi dall’evento, si debba provvedere a rilasciare un “Interim report” che renda noti i progressi dell’investigazione e gli eventuali problemi di sicurezza emersi dalle indagini. Il rapporto finale deve inoltre contenere le raccomandazioni correttive e preventive atte a migliorare la sicurezza del volo.
Anche il Regolamento europeo n. 996/2010 all’articolo 16 sotto la voce “Rapporto sull’investigazione” conferma che l’Autorità investigativa deve render pubblico il “Final Report” nel periodo più breve possibile e comunque entro 12 mesi dall’evento. Se questo non fosse possibile, l’Autorità investigativa deve provvedere a rilasciare un “Interim report” almeno ad ogni anniversario dell’incidente, dettagliando i progressi dell’investigazione tecnica e gli eventuali problemi di sicurezza emersi.
Alla luce di quanto abbiamo potuto conoscere attraverso interviste ed articoli dei media, comprese alcune trascrizioni, in merito alle quali condividiamo con l’ANSV i motivi della condanna circa l’utilizzazione impropria delle registrazioni della cabina di pilotaggio, fatta in violazione delle norme ICAO, dobbiamo però evidenziare che sono emersi alcuni dati importanti sui quali la pubblica opinione gradirebbe avere lumi non di tipo scandalistico, bensì per conoscere quelle raccomandazioni pubbliche che siano utili ad evitare il ripetersi di simili gravi incidenti.
In particolare, visto che quale causa dell’evento è stato escluso il fenomeno denominato “wind shear”, sarebbe utile sapere se qualche altro fenomeno ha contribuito al verificarsi dell’evento. Se si è trattato del fenomeno del ”duck under”, come noi supponiamo, allora sarebbe utile conoscere quanto ciò possa aver contribuito all’evento assieme all’eventuale troppo intensa illuminazione del sentiero di avvicinamento. Considerato che il Comandante del volo ed il Co-pilota non svolgono più la loro attività di volo in Compagnia, sarebbe opportuno sapere per quali motivi è stata adottata questa drastica decisione o se piuttosto sarebbe stato sufficiente migliorare quell’addestramento che la Compagnia ha impartito a quell’equipaggio.
È poi lecito anche domandare quali fossero le direttive operative di Compagnia date all’equipaggio al presentarsi di situazioni meteorologiche come quelle esistenti quella sera?
Ed infine, come ha funzionato il piano di emergenza aeroportuale, visto che molti passeggeri (anche contusi) sono arrivati a piedi, sotto la pioggia, fino all’aerostazione, almeno 20 minuti dopo il fortunoso incidente.
L’incidente si è concluso senza vittime e solamente con qualche passeggero ferito ma la gravità dell’evento avrebbe dovuto sollecitare la pubblicazione di informazioni atte ad individuare le cause dell’incidente e dei mancati soccorsi e quindi fornire quelle raccomandazioni che potrebbero prevenire il ripetersi di simili gravi eventi.
Tutto questo in una investigazione tecnica molto facilitata, oltre che dalla partecipazione di esperti stranieri aventi diritto (come quelli, ad esempio, del Costruttore dei motori e del Costruttore dell’aeroplano, ecc.), soprattutto dall’esistenza dei Piloti, degli occupanti del velivolo, delle registrazioni del volo e delle comunicazioni, dei tracciati Radar, ecc., ecc., e chi più ne ha più ne metta !
Ecco perché sono imperdonabili queste omissioni e questi ritardi nel comunicare le evidenze riscontrate e le cause accertate, che, dalla “lezione ricavabile”, potrebbero forse salvare centinaia di vite in Italia o nel mondo del trasporto aereo.
Ed anche questo riteniamo di dover segnalare all’attenzione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, incaricata della sorveglianza sull’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo.
Nella nostra qualità di commentatori interessati unicamente ad assicurarci che la prevenzione degli incidenti sia un fattivo dovere dell’Agenzia a ciò destinata quale “conduttrice di indagini tecniche … con il solo obiettivo di prevenire incidenti aerei”, siamo ancora aperti alla speranza che ANSV cambi definitivamente rotta e ci voglia stupire con il pubblicare il dovuto “Final report” prima che anche questa volta la Giustizia italiana emetta un suo giudizio penale. Vorremmo proprio che non si ripetesse quanto è avvenuto per altri incidenti gravi, dove, come per quelli di Linate e di Cagliari, è stata fatta una “giustizia sommaria” che ha colpito innocenti e meno colpevoli, lasciando “impuniti” i veri responsabili delle deficienze organizzative ed operative, erroneamente imputate agli “addetti di prima linea”.
Comunicati ANSV
24/09/2010
A 319 fuori pista a Palermo. Indagine ANSV
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) comunica di aver avviato l’inchiesta tecnica di propria competenza sull’evento che ha coinvolto, questa sera, l’aeromobile Airbus A319 marche EI-EDM. L’aeromobile, decollato da Roma con destinazione Palermo, usciva fuori pista durante l’atterraggio sullo scalo siciliano. I passeggeri sono stati fatti sbarcare con gli scivoli d’emergenza.
25/09/2010
A 319 fuori pista a Palermo. Indagine ANSV (2)
Un team investigativo dell’ANSV sta raccogliendo a Palermo le evidenze necessarie all’inchiesta tecnica di competenza. Dal sopralluogo operativo è emerso che il velivolo ha impattato violentemente prima della soglia pista 07. Sono stati recuperati i registratori di bordo, le cosiddette “scatole nere”.Con l’occasione si rappresenta che è decisamente prematuro formulare ipotesi sulle cause dell’incidente; soltanto dopo aver completato la raccolta di tutte le evidenze si potrà iniziare a ragionare sulle cause.Se ne emergesse la necessità, l’ANSV, già durante l’inchiesta, potrebbe emanare delle raccomandazioni di sicurezza, senza attendere la fine dell’inchiesta.
06/10/2010
Incidente A319 a Palermo. Scaricati i dati dai registratori di bordo
L’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV) informa che, oggi 6 ottobre 2010, nella propria sede, si è proceduto all’estrazione dei dati contenuti nei registratori di bordo (Flight Data Recorder e Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile A319 marche EI-EDM, incidentato lo scorso 24 settembre sull’aeroporto di Palermo.Le operazioni, iniziate alle 11.30 e protrattesi per l’intera giornata, sono state svolte dagli investigatori ANSV alla presenza dei consulenti tecnici della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, che, si ricorda, ha aperto una propria inchiesta sull’evento.Prossimamente si procederà all’analisi dei dati estratti.
17/11/2010
Incidente a Palermo del 24.9.2010: diffusione contenuti CVR (Cockpit Voice Recorder) - La posizione dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo (ANSV)
Con riferimento alle odierne notizie di stampa relative ad alcuni contenuti di una delle due “scatole nere” (il CVR) dell’aeromobile A319 marche EI-EDM coinvolto nell’incidente di Palermo del 24 settembre scorso, l’ANSV - senza entrare nel merito della veridicità di quanto asserito, in quanto la propria inchiesta è ancora aperta - rileva comunque come la diffusione dei contenuti dei CVR sia in contrasto con quanto previsto dall’ordinamento internazionale in materia (Allegato 13 alla Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale, attinente le inchieste di sicurezza). L’ANSV, pertanto, come ha già fatto in passato in circostanze analoghe, si riserva di intraprendere tutte le iniziative necessarie affinché venga adeguatamente tutelato il contenuto dei CVR, che può essere utilizzato soltanto a fini di prevenzione, nei limiti consentiti dal citato Allegato 13.
01/02/2012
L’ANSV stigmatizza la diffusione dei contenuti del CVR (Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile Airbus A319 marche EI-EDM coinvolto nell’incidente di Palermo del 24.9.2010
Con riferimento a quanto riportato in data odierna da alcuni quotidiani, che pubblicano stralci delle trascrizioni del CVR (Cockpit Voice Recorder) dell’aeromobile A319 marche EI-EDM coinvolto nell’incidente di Palermo del 24 settembre 2010, l’ANSV (Agenzia nazionale per la sicurezza del volo) stigmatizza nuovamente l’utilizzazione impropria che a livello italiano viene fatta delle registrazioni della cabina di pilotaggio. L’utilizzazione di tali registrazioni per finalità diverse da quelle consentite dall’ordinamento internazionale e comunitario in materia rischia infatti di minare fortemente l’attività di prevenzione per migliorare la sicurezza del volo. Si ricorda infatti che l’Allegato 13 alla Convenzione relativa all’aviazione civile internazionale attinente alle inchieste di sicurezza (in Italia di competenza dell’ANSV) ed il recente regolamento UE n. 996/2010 prevedono espressamente che le registrazioni audio della cabina di pilotaggio e le relative trascrizioni non possano essere utilizzate per scopi diversi dall’inchiesta di sicurezza. L’ANSV si farà conseguentemente parte attiva presso il Governo affinché quest’ultimo intraprenda le azioni opportune per assicurare, in futuro, il pieno rispetto di quanto contemplato in materia dalle citate fonti normative ed evitare allo Stato italiano ricadute negative in termini di immagine a livello internazionale e comunitario.
30/11/2011
Raccomandazione di sicurezza indirizzata dall’ANSV all’EASA e alla FAA a seguito dell’incidente occorso il 24 settembre 2010, sull’aeroporto di Palermo Punta Raisi, all’Airbus A319 marche EI-EDM.
A seguito delle evidenze acquisite l’ANSV ha ritenuto opportuno emanare - prima della conclusione dell’inchiesta relativa all’incidente occorso il 24 settembre 2010, sull’aeroporto di Palermo Punta Raisi, all’Airbus A319 marche EI-EDM, l’allegata raccomandazione di sicurezza, indirizzata alla European Aviation Safety Agency (EASA) e alla statunitense Federal Aviation Admnistration (FAA).
data inserimento: Venerdì 16 Marzo 2012